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La maratona di Roma, tradizionale appuntamento sportivo di primavera, si terrà quest’anno domenica 24 marzo, con arrivo e partenza dalla suggestiva Via dei Fori Imperiali. Puntuale arriva questa competizione a rallegrare le vie ed i quartieri di Roma. Quarantadue chilometri di percorso ed oltre ottomila partecipanti faranno da cornice a molti miti del podismo internazionale, occupati a contendersi il traguardo in una kermesse, tra le più importanti d’Europa. Il percorso è stato studiato non solo per gli atleti di professione, ma anche per gli amanti della corsa e della passeggiata nei vicoli del centro storico, all’ombra di alberi secolari, circondati da monumenti che trasudano storia. Quest’anno, in considerazione delle vicende internazionali, il percorso si snoderà in modo da toccare la Basilica di S. Pietro, la Sinagoga e la Moschea, cioè i simboli delle più grandi ed importanti religioni monoteiste. Il messaggio che si vuole lanciare attraverso questo particolare percorso è che, malgrado i fatti, alcune manifestazioni collettive, come lo sport, possono unire i popoli, nonostante le differenze, le razze e le culture. Da sempre, infatti, lo sport ha avuto la funzione di collante nelle travagliate vicende storiche umane.

Ma, benchè siano trascorsi centosei anni dalla prima maratona, non tutti, forse conoscono la sua storia, avvolta dalla leggenda. Proviamo a ripercorrerne le tappe (e non si potrebbe fare altrimenti ……!)

Il nome di tale competizione sportiva parrebbe avere origine dall’antica città di Maratona (tutt’oggi esistente).

Situata presso la costa orientale della penisola attica, nella Diacria, essa è rimasta famosa per la grande vittoria che lì riportò Milziade sui persiani, mandati dal re Dario per invadere l’Attica, sotto il comando di Dati ed Artaferne. Si parla di un esercito di 30.000 uomini (persiani) a cui si opponevano 10.000 ateniesi e 1000 plateesi.

I due eserciti si fronteggiarono per tre giorni senza attaccarsi. Infine, gli ateniesi attaccarono di corsa i persiani che fuggirono verso le navi, imbarcandosi, con l’intento di sorprendere Atene sguarnita di difensori. Essi, però, non riuscirono nella loro impresa, poichè gli ateniesi non solo catturarono alcune loro navi, ma, con a capo Milziade, impedirono alla flotta persiana di sbarcare nella rada di Falero. Pertanto, i persiani, vistosi alle strette, si ritirarono.

Secondo la tradizione, la notizia della vittoria di Milziade sarebbe stata portata da Maratona ad Atene, di corsa, da un soldato, Filippide, che percorse 42 Km lungo una strada impervia. Si racconta che Filippide, subito dopo averne dato l’annunzio, cadde a terra morto per lo sforzo.

Da qui il nome della moderna gara di corsa, chiamata appunto “maratona”, che indica una corsa tipica di resistenza, istituita nel 1896 nella I Olimpiade Moderna e, tesa a rievocare e celebrare l’impresa del soldato ateniese.

La maratona rappresenta il culmine delle gare di atletica leggera nei Giuochi Olimpici. Essa, per i Km 42,195 di percorso, si snoda lungo strade maestre con partenza e arrivo in un luogo delimitato.

Memorabile fu la maratona della IV Olimpiade (Londra 1908) per come si concluse. Al traguardo, infatti, giunse I°, l’italiano Dorando Pietri, che fu poi squalificato perché sorretto da un “policeman” nel momento in cui, sollevatosi, dopo essere caduto esanime a terra, si accingeva a compiere gli ultimi metri.

Ne è stata fatta di “strada” da allora….., vedremo come andrà quest’anno tra ricordi leggendari e magica realtà……perché Roma è Roma…!

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