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“Per amore si sviluppano le proprie capacità e si è indotti ad agire; Il bisogno d’amore è primario proprio perchè va a nutrire di fortissima e potentissima energia la nostra capacità di agire e di pensare”. Queste ed altre riflessioni sul tema, da una “cultrice” appassionata.


Questo lavoro, trae spunto da quanto è pubblicato, nel capitolo dedicato all’affettività, ne “La psiche Umana – Anatomia e Fisiologia” G. Russo – Sovera Multimedia ROMA 1994

“Per amore si sviluppano le proprie capacità e si è indotti ad agire” Da quando ho cominciato a conoscere e a comprendere la metodologia ad Indirizzo Dinamico di Giovanni Russo, di esempi, spiegazioni e veritiere definizioni ne ho incontrate tante, tutte, ma questa sulla massima espressione degli psicofenomeni, produttori di sentimenti vari, utili, agglomerati di Energia Vitale Umana neutrergica è quella che più si confà alla situazione che mi è compagna da molti anni.

Un bisogno urlante e straziante di affettività positiva, quella appena descritta, d’amore, di quel bisogno primario indispensabile che è l’affettività.

Positiva certo, poiché di negativa o mista ne ho tanta, troppa e non potendola donare per mia personale bontà d’animo nei confronti del prossimo, vorrei eliminarla dando risposte alla confusione che alberga nella mia sfera emotiva.

Apprendimenti corretti dunque, ci risiamo.

L’affettività è energia che va continuamente alimentata e scambiata (così mi spiego la personale convinzione che l’Essere Umano non può vivere da solo), prima, però di attuare questa bella, quanto pericolosa procedura occorre disilludersi dal comune pensiero che affettività sia solo amore e tenerezze.

In realtà esiste, ed è anche più diffusa, quella a carica negativa e mista.

Fatta propria questa dura verità si può dare inizio alla salutare eliminazione di tutti quei falsi e dannosi sentimenti a cui tanto rimettiamo, affidiamo di noi e in cui tanto erroneamente, per paura, spesso crediamo.

Dell’amore ognuno di noi ha una personale interpretazione, risultato di apprendimenti ed esperienze diverse.

Che esso sia interazione tra elementi della psiche e del corpo è indubbio, ma la differenza che fa la differenza è pensare che nasce innanzi tutto nella nostra mente e poi viene sentito e vissuto dal corpo.

Il bisogno d’amore è primario proprio perché va a nutrire di fortissima e potentissima energia la nostra capacità di agire e di pensare.

Quando c’è in circolo questa stupenda forma di Energia Vitale Umana è un vero peccato non usarla a proprio vantaggio e disperderla invece tra inutili, sterili incomprensioni e comportamenti portatori insani di molte sofferenze.

Di sicuro io sono esageratamente dipendente dall’amore, dall’affettività positiva in genere, sento e cerco tutta la forza che trasmette, sembra essere il carburante del mio motore: datemi affetto ed io cammino, anzi volo, e tutto ciò necessita di un ridimensionamento, per meglio vedere la realtà delle situazioni affettive che mi presentano e non accettarle solo per eccessivo bisogno.

AMORE E PIACERE

Non vorrei…, anzi, voglio proprio entrarci, invece, in un discorso complesso, ampio e difficile, voglio mettere in discussione la crudele concezione cattolica dell’amore.

Che questo nobile sentimento non debba essere considerato solo come mezzo di scambio epidermico del piacere dei sensi, ai quali è pur sempre il pensiero a trasmettere pulsioni eccitatorie attivate da immagini o messaggi provenienti dal Mondo Interno o Esterno, è pur vero, opportuno e motivo di netta distinzione dagli altri più legittimi abitanti di questo pianeta, ma scadere nella cupa e squallida identificazione dell’amore con l’atto della procreazione senza neanche concedersi il sacro, in quanto non discutibile, e necessario diritto al piacere e al godere fisicamente dell’eccitazione mi sembra assurdo.

Del resto la religione è l’ideologico strumento punitivo per soddisfare e appagare il bisogno masochistico che la maggior parte degli Esseri Umani ha.

Privazioni, rinunce, penitenze, sopportazione, frustrazioni: sembra il trionfo della negatività, in questo clima la logica fugge inorridita per non tornare mai più, per evitare lo scontro distruttivo e, mi sia concesso, sgradevole, con l’istituzione più innaturale, falsa e illusoria, porto sicuro per gli insicuri e gli Esseri Umani di poca volontà, chiusi nei propri limiti, impigriti nell’ignoranza di se stessi e ubriachi di oblio santificato per fuggire la fatica e il coraggio di vivere: migliorando, sforando i limiti, mettendosi in discussione e rischiando.

Alla squisitamente cattolica “siamo nati per soffrire e godere delle sofferenze nell’attesa di beatitudine dopo la morte” opporrei il sano e naturale concetto del siamo nati e naturalmente strutturati per godere e provare piacere, quindi, facciamolo e in questa vita, che è l’unica certa e tangibile.

Sono infatti i cinque sensi ad essere investiti dalla natura della responsabilità di regolare il traffico dell’eccitazione stimolando la mente che produce piacere. I sensi sono un meraviglioso dono, gli appagatori di tutti i dolori, le frustrazioni e le sofferenze che inevitabilmente viviamo.

La mancata accettazione del piacere è oltremodo inutile e deleteria poiché la nostra umana struttura cerca e trova sempre e comunque, alla fine, un modo per gratificarsi, sostituendolo con i compensatori, alternativa dannosa e pericolosa. La compensazione di mancanze affettive, di autoaffermazione , autogestione e quindi di una vita corretta e soddisfacente. Accontentarsi dei sostitutivi, dei palliativi ad effetto misero e distruttivo lo trovo orrendo, è il caso dunque di avere coraggio e superare i limiti del proprio sviluppo.

DI CHE TIPO D’AMORE HAI BISOGNO

Bisogno necessario primario indispensabile, “l’amore”, lo psicofenomeno più importante ed utile, è il nutrimento della nostra mente, il suo carburante energetico, così come il cibo lo è per il corpo.

Questo spiega forse la confusione che si fa quando si dà o si cerca amore attraverso l’alimento, pratica non solo molto pericolosa, ma del tutto inutile poiché non potrà mai sostituire né compensare l’affetto psichico mancante.

Entrambe sono cariche energetiche, ma non intercambiabili.

Per come la società è strutturata, oggi, penso si abbia una carenza ed una richiesta sempre maggiore di amore. Si perde progressivamente la capacità di riconoscere i nostri bisogni naturali per dare spazio all’egoismo negativo e troppo tempo alla ricerca e la conquista dell’illusorio, di quelli che sono i desideri falsi e inutili.

Tutto questo ci porta ad essere affettivamente soli, poiché, anche se interagiamo e relazioniamo, per necessità naturale ed istintiva, siamo incapaci di portarle avanti e farle crescere, così come la nostra personalità.

Causa i soliti apprendimenti sbagliati, un conseguente accumulo di esperienze negative e di frustrazioni che generano conflitti bloccando energie e il funzionamento della logica.

In un tale stato è scontata l’esplosione continua di Aggressività negativa o mista nei confronti di se stessi o degli altri.

Mi chiedo come si fa a realizzare un vero, sano e proficuo scambio energetico di amore puro, libero da inquinanti e surrogate manifestazioni affettive.

La nostra caparbietà a cercarlo continuamente tanto da riuscire, in mancanza, ad accontentarsi, dimostra quanto sia innato e fondamentale questo bisogno che, essendo energia va continuamente scambiata per essere alimentata.

Il piacere sta anche nel dare amore, il tutto, però, è direttamente proporzionale al personale sviluppo, quindi è necessario imparare a migliorare la propria personalità, e, in base alle Leggi di Natura, soddisfare il nostro bisogno d’amore, riconoscendone le varie forme secondo le caratteristiche energetiche che lo distinguono.

Non basta infatti amare o dire di averne bisogno senza sapere di quale forma d’amore stiamo parlando. Il comportamento e la qualità di energia che vi investiamo lo distinguono e ne determinano il grado di coinvolgimento.

AMORE GENITORIALE

L’amore genitoriale è sicuramente la forma affettiva più importante, determinante nella vita di un Essere Umano. Nei primi anni di esistenza è fondamentale rendere stabile la parte affettiva della nostra personalità, soddisfare quella dipendenza naturale appagando bisogni di sicurezza, attenzione, interesse, collaborazione, coinvolgimento, dando ampio sfogo, senza riserve, alla comunicazione verbale e gestuale.

Il dialogo ed il contatto fisico continuo e costante tra genitori e figli, frutto di un rapporto attento e quotidiano, produce un’ambiente familiare sereno, armonioso e la soddisfazione di formare Esseri Umani coscienti delle proprie capacità psicofisiche, della loro dignità di esseri civili e sociali, in grado di poter scegliere e affrontare la vita secondo apprendimenti corretti e un totale appagamento della prima forma d’amore di cui si ha bisogno.

Dalla sua mancanza, infatti, scaturiscono problematiche complesse e dolorose che costringono i nuovi Esseri Umani a percorrere strade di recupero spesso con notevoli difficoltà, impegnando gran parte del proprio tempo nel prezioso processo di comprensione e conoscenza della propria personalità, dei modi più idonei alla sua gestione e il suo proficuo utilizzo.

Insomma è un palcoscenico ricco di pulstimoli neutrergici dove giornalmente si esibisce una compagnia stretta in collaborazione armonica, dove i singoli relazionano con cognizione di atteggiamenti e argomentazioni comuni, utili al raggiungimento dei loro scopi, in base alle Leggi di Natura, che formano personalità in grado di trasmettere buoni apprendimenti e continuare il ciclo della vita. E’ da questo mancato scenario, infatti, che derivano molte difficoltà: sintomi di un malessere diffuso, anche troppo, definito come “mancanza d’affetto”, una breve’ piccola frase che può racchiudere in sé problemi e sofferenze di un’intera vita, costringendoci a navigare nel mare della transizione, accontentandosi di ripetuti approdi su spiagge illusorie, miraggi di un continuo, estenuante bisogno di appagare la propria richiesta d’amore. Non ci hanno amato, non ci amiamo e non saremo in grado di essere nel modo giusto se non ci assumiamo la responsabilità della nostra persona e dei suoi comportamenti prevenendo o rimediando con apprendimenti corretti. Questo penso sia il vero senso della nostra esistenza, il principale scopo da raggiungere; conoscere se stessi, avere il coraggio di superare i propri limiti e andare oltre eventuali responsabilità del Mondo Esterno, acquistando così sempre maggiore autostima, consapevolezza e sicurezza: VIVERE!

LA COPPIA (I parte)

L’amore genitoriale e l’amore fraterno, sempre basato su uno scambio affettivo finalizzato però ad un reciproco aiuto, non si possono, purtroppo, scegliere, ma l’interazione, il coinvolgimento psicofisico, l’affettività positiva con altri Esseri Umani, dipende da noi, dalla conoscenza dei nostri bisogni e il personale grado di sviluppo.

Nasce così la coppia, l’incontro di due egoismi positivi dediti al benessere reciproco, attenti allo sviluppo dell’unione nelle sue diverse manifestazioni.

Scambio energetico neutrergico-affettivo-aggressivo, permette l’amore totale nella complessità di tutte le sue forme; continuo e costante in un atteggiamento paziente e conciliatorio, rispettoso della reciproca individualità.

Crescere insieme per rendere concreta quell’alchimia delicata e fragile, l’incontro di due equilibri soggettivi, che dà vita alla più completa espressione d’amore dell’interazione tra due Esseri Umani: l’erotismo.

E’ nella condivisione assidua di spazi e tempi, usufruendo di apprendimenti corretti che si costruisce e porta avanti un rapporto di coppia. E’ infatti esigenza naturale dell’Essere Umano cercare un compagno/a di vita con il quale condividere non una legittimazione sociale o ecclesiastica, ma il proprio mondo interiore e la sua proiezione verso il mondo esterno con tutto ciò che ne consegue.

Insomma l’argomento coppia è molto più complesso, ma estremamente più piacevole e fisicamente godibile, in modo naturale e sereno, di quanto l’istituzione religiosa voglia imporre a credere. Fatta di quotidianità prolungata nel tempo, la convivenza prevede grande cura e attenzione. I suoi momenti vanno vissuti con impegno, cercando di costruire un rapporto basato sul rispetto reciproco, il dialogo, la comprensione e la conciliazione, fino ad arrivare, in caso necessiti, alla tolleranza, attesa paziente di un successivo opportuno chiarimento.

Una rete fitta, sicura, solida, sapientemente costruita dagli Esseri Umani interagenti per soddisfare insieme obiettivi comuni e personali bisogni; per avere lo scambio energetico più potente, capace di dare quella forza implosiva, quell’aggressività positiva che permette di volare sulle difficoltà della vita, di affrontare il mondo e, volendo, incidere sul suo miglioramento, cominciando a sviluppare se stessi, la propria interazione e collettività.

LA COPPIA (II parte)

La consapevolezza di sé e del generico funzionamento dell’Essere Umano nella sua complessità e realtà di vita sulla base di apprendimenti corretti e Leggi di Natura, ci permette di attraversare il nostro prezioso Fiume Vitale, sapendone affrontare eventuali rapide e fondali impervi, cambi di correnti improvvisi e piene difficoltose, godendo, però, di quel piacere unico ed insostituibile che solo il superamento dei nostri ostacoli e difficoltà, può darci; crescita di autostima e sicurezza da trasferire poi in un rapporto d’affetto, d’amore e collettivo.

Con questi sani ed indispensabili presupposti si passano fasi di ricerca affettiva, di compagni rispondenti a modelli già esistenti, rievocanti figure a noi note, magari familiari .

Sarebbe meglio di no, in quanto è sì naturale, ma se i nostri referenti non sono esattamente ciò che si può definire almeno utile al nostro corretto sviluppo, i pulstimoli affettivi, cercati e trovati, si aggiungeranno ai vecchi simili aumentandone l’effetto negativo. Altre problematiche, dunque, e il perpetuarsi delle fasi transitorie. Insomma la qualità della vita così non cresce, ma se la ricerca è modulata dalla nostra corretta conoscenza di tali meccanismi umani e guidata da corrette processazioni di pensiero, ci si dovrà preoccupare della preparazione per un’utile convivenza e procedere poi al suo mantenimento e sviluppo.

Per questo, il dialogo ha una funzione fondamentale, poiché il muro del silenzio, che ripara i nostri pensieri, convinzioni spesso errate e frustrazioni accumulate nel rapporto stesso e nel Mondo Esterno, è difficoltoso da abbattere ed, anzi, ha la pessima peculiarità di crescere arginando sempre più amore, stima, rispetto, comprensione e tutte quelle capacità che abbiamo e che sono armi valide, sicure per un risultato civile e soddisfacente dei propri bisogni.

Dora Principe