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Nessuno può pensare per noi…sentire per noi…vivere la nostra vita…Senza valorizzare la nostra solitudine non comprendiamo gli straordinari momenti di serenità ed abbandono dell’essere tutt’uno con ciò che ci circonda…Questo e tanto altro ancora, attraverso “la finestra sul cortile” di questa settimana.


LA PSICOLOGIA DELL’AMORE ROMANTICO

Nathaniel Branden

L’amore è per gli esseri umani adulti…

Possiamo cercare di fuggire alla nostra innata solitudine, ma il confronto con essa è continuo. Una relazione ci può nutrire, ma non può diventare il sostituto dell’identità personale.

Gli innovatori e le persone creative sono coloro che in misura superiore alla media accettano la loro condizione di solitudine.

Essere vivi significa essere un individuo…essere un individuo consapevole significa fare i conti, non solo per brevi istanti, limitatamente alla propria mente, con la verità inalterabile della nostra solitudine.

Nessuno può pensare per noi…sentire per noi…vivere la nostra vita…Senza valorizzare la nostra solitudine non comprendiamo gli straordinari momenti di serenità ed abbandono dell’essere tutt’uno con ciò che ci circonda…

Prima l’io, poi la possibilità : la squisita gioia di un sé che incontra un altro sé.

L’amore è la nostra risposta emotiva a ciò a cui attribuiamo un grande valore.

L’amore contribuisce al benessere ed alla crescita di entrambi.

Una persona che non ha interesse in nulla non ha interesse a vivere.

Il bambino è una forza attiva, non un mero recipiente passivo.

Osservare il trionfo della vita è di grande valore per gli esseri umani (dalle forme di vita elementari a quelle più complesse).

Esiste uno specchio nel quale possiamo percepire la nostra “anima” ? Sì : un’altra coscienza…in qualche modo sintonizzata con la nostra.

Attraverso i nostri incontri continuiamo a crescere e ad evolvere.

Ciascuno vuole essere visibile.

Più è bassa la nostra autostima più sentiamo il desiderio di nasconderci. Vorremmo essere compresi, ma ne siamo anche terrorizzati.

Il piacere non è un lusso per gli esseri umani, ma un profondo bisogno psicologico…esperienza diretta della nostra competenza nel gestire la realtà.

Scopo della vita è perseguire la propria felicità.

L’autostima è necessaria per riconoscere le diversità come arricchimento e non viverle con paura.

L’insicurezza, e la fuorviante nozione di controllo, fanno sì che noi si cerchi di adeguare la realtà alle nostre convinzioni , anziché il contrario.

Le persone che sanno rendere se stesse felici nelle relazioni d’amore sono persone disponibili ad accettare l’amore…e per far ciò devono amare se stesse.

Se la felicità da ansia…non la si accetta come diritto.

Essere felici richiede un adeguato livello di indipendenza.

Quando si ha paura della felicità la si sabota.

La gioia è la nostra condizione naturale.

Autonomia ed autostima sono inseparabili.

E’ molto difficile dare ad una persona ciò che non abbiamo imparato a dare a noi stessi.

Nessuno è nato per soddisfare i nostri desideri.

Quelli che non amiamo, in genere, non li guardiamo da vicino.

Non sposate mai una persona che non è amica della vostra emozione.

Nell’amore romantico coloro che sono ugualmente indipendenti non si prosciugano l’un l’altro…anzi…si nutrono.

Se non abbiamo autostima crediamo di non avere impatto sull’altra persona.

Amare disinteressatamente è una contraddizione in termini (ci piacerebbe se il nostro compagno ci accarezzasse senza una soddisfazione personale?).

L’ammirazione reciproca spesso è il più potente supporto , il fondamento più saldo, che una relazione possa avere.

Una delle caratteristiche dell’amore maturo è sapere che possiamo amare il nostro partner profondamente e, ciò nonostante, conoscere momenti di rabbia, noia, estraneità…Conserviamo la capacità di vedere l’intero quadro, non l’ultima pennellata.

Anche l’armonia che da serenità, da eccitazione.

Ogni relazione è un sistema, e in un sistema, allorché un componente cambia, anche l’altro componente deve cambiare, altrimenti l’equilibrio è perduto.

Naturalmente la ricerca dell’autorealizzazione è egoismo, come lo è la ricerca della salute psichica e fisica…della felicità…o semplicemente della prossima boccata d’aria.

Dobbiamo essere amici della crescita del nostro partner.

La vita è movimento, non andare avanti significa tornare indietro.

Scegliere di cambiare è coraggioso e presuppone autostima…e l’esercizio a questo coraggio rafforza l’autostima.

Dobbiamo essere amici dei sogni del nostro partner.

Le persone che hanno una identità piccola hanno ben poco da dare al mondo.

Due coscienze, ognuna dedita all’evoluzione personale, possono costituire uno stimolo ed una sfida eccezionali per l’altro…allora l’estasi può diventare un modo di vivere.

Non si può certo definire amore romantico una relazione tra un superiore ed un subordinato.

Ragione e passione sono espressioni della nostra umanità e della nostra forza vitale, perciò non devono necessariamente combattersi.

L’amore romantico non è onnipotente !

Non dobbiamo diffidare dell’individualismo, visto che stimiamo, nei secoli, proprio le persone che più lo sono state : artisti, scienziati, filosofi…Proprio questi individualisti hanno,

in fondo, dato di più.

E’ chiaro che l’amore non basta…non garantisce la felicità, perché non assicura maturità e saggezza, non insegna la capacità di comunicare, o l’arte di integrare l’amore con la vita individuale. Non produce autostima, può solo rafforzarla…e l’amore senza autostima non può sopravvivere.

Anche tra individui maturi e realizzati l’amore non è necessariamente per sempre…una unione che procura a due esseri umani gioia e nutrimento non è fallita solamente perché non dura per sempre…

Si ringrazia Katia Caprarelli per avere cercato e trovato tale materiale.

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