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L’estate 2001 è stata vivacizzata dal dibat:tito sulla istituzione o meno della sesta provincia calabrese, quella della sibaritide. Abbiamo notato come i toni si siano fatti sempre più accesi fino a sconfinare nella polemica fra opposte fazioni: riteniamo che, oramai, a sesta provincia sia in fase di decollo visto che, come si sostiene da più parti, il momento sembra essere davvero propizio per la concretizzazione di un’idea che, fino a qualche tempo fa, sembrava irrealizzabile per svariate ragioni.




NeutrergonOnlus”



( Prevenzione – Formazione – Consulenza – Operatività territoriale )

Movimento per la tutela dei Diritti Umani


Alto Jonio calabrese: a proposito di Provincia…

L’estate 2001 è stata vivacizzata dal dibat:tito sulla istituzione o meno della sesta provincia calabrese, quella della sibaritide.

Abbiamo notato come i toni si siano fatti sempre più accesi fino a sconfinare nella polemica fra opposte fazioni: riteniamo che, oramai, a sesta provincia sia in fase di decollo visto che, come si sostiene da più parti, il momento sembra essere davvero propizio per la concretizzazione di un’idea che, fino a qualche tempo fa, sembrava irrealizzabile per svariate ragioni.

Ci permettiamo di ricordare come, proprio Neutrergon, in un caldissimo giorno di luglio, in occasione dell’assise generale dei Sindaci di alto e basso Jonio cosentino tenutasi presso il Golf Village di Sibari, abbia reinnescato la miccia sull’argomento.

Sottolineammo, infatti, come da continui contatti sul territorio emergesse chiara ed unanime I’esigenza di un comprensorio composto da oltre duecentomila “anime” e di voler superare le ataviche divisioni e gli immancabili contrasti interni, per dare vita ad una nuova realtà istituzionale.

Era fin troppo evidente il bisogno di autonomia di un’intera area urbana che si sentiva umiliata e offesa per lo stato di abbandono in cui versava.

La vicenda “Trenitalia” poi, ha provocato la tracimazione di un pentolone già al limite della capienza.

Ora si tratta di gestire nel migliore dei modi questa situazione di favore che si e venuta a creare!

Da qui il nostro invito alle istituzioni di allontanarsi dalla perigliosa quanto sterile via della polemica, per ritornare su quella, forse più lunga ma senza alcun dubbio più redditizia, del dialogo e della concertazione.


Interesse primario da soddisfare deve essere quello dei cittadini ai quali la stessa politica deve asservirsi, quindi la scelta di un eventuale capoluogo di provincia deve essere necessariamente fatta tenendo conto delle necessità dei cittadini!

Ed allora.. perché non istituire un tavolo permanente di concertazione intorno al quale sedersi e presentare progetti validi a supporto delle proprie teorie senza alcun lancio di strali o paventati annunci di battaglie? Perché non indire un referendum tra i cittadini nel pieno rispetto delle volontà degli stessi?

Potrebbe rappresentare un magnifico esempio di democrazia in vista della reale possibilità di potersi finalmente autogestire senza dover dipendere da nessuno.


Ultimo avviso ai naviganti (non ce ne vogliano gli ammiragli delle istituzioni): che si lavori in prospettiva di una sinergica collaborazione con l’attuale capoluogo cosentino e non in contrapposizione con esso. L’attuale peso politico all’interno della nostra regione, alla luce degli ultimi avvenimenti, è prossimo allo zero ed ulteriori Iotte intestine non farebbero altro che indebolire non più una bensì due province: quella attuale cosentina e quella che, con l’augurio di tanti, dovrà nascere.


Mariano Marchese

Responsabile naz. Movimento per la Tutela dei Diritti Umani

“Neutrergon ONLUS”