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Questo articolo, che comincia ad orientarci nel “pianeta lavoro”, pone l’accento sulla gestione delle qualità interiori come strumento per esprimere al meglio le proprie capacità e garantirsi il successo professionale.



Formazione e Lavoro – “Una Proposta Per Un Migliore Uso Delle Proprie Capacità “

 

di Francesco Chiaia – avvocato penalista –

 

La Scelta – Seconda Parte

Prima di aprire questa pubblicazione sento il bisogno di esprimere il disagio che ho provato per l’attentato accaduto in America, in cui sono rimasti coinvolti decine di migliaia di esseri umani, innocenti, vittime di un virus denominato terrorismo, che trova, purtroppo ancora oggi, nel terzo millennio, terreno fertile nell’incapacità, da parte di chi ne è affetto, di vivere correttamente la propria vita……

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…Quello che mi sorprende, oggi più di allora, è che pur essendo la posta in gioco estremamente elevata (dove per “posta” intendo il proprio futuro lavorativo), nessuna istituzione statale a livello educativo ha fra i suoi programmi ed obbiettivi la formazione del cittadino dal punto di vista psicologico, ossia lo sviluppo di quel “corredo di base” di cui madre natura ci ha fornito, e che se usato – una volta sviluppato – ti permette di scegliere come vivere al meglio delle tue possibilità il tuo futuro, integrandoti in maniera corretta e matura nella Società.

Ma, di tutta evidenza, per poter inizialmente conoscere, quindi sviluppare e poi usare quel magnifico potenziale che è dentro ognuno di noi, diventa necessario aver imparato , e non è mai troppo tardi, a riflettere in maniera profonda, calma, piena, ad un alto ed altro livello, e proprio perché si tratta della vita di ognuno di noi, per ognuno di noi sarà meglio verificare e riverificare cento, mille e più volte le idee che si producono prima di applicarle nella, per la, propria vita.

Il corredo di base, il potenziale dentro ognuno di noi, altro non vuol dire che alla nascita siamo tutti uguali; è nello sviluppo e nell’uso, che ci si differenzia: il successo personale dipende da questi fattori e dalla loro sapiente combinazione: per usare un concetto di un medico ricercatore da oltre 30 anni nel campo della psicoterapia – il prof. Giovanni Russo – niente, ma proprio niente si inventa, ma tutto si impara.

Nell’attuare delle scelte in qualunque settore della vita, diventa utile applicare il concetto delle priorità, sulla base di ciò di cui si ha realmente bisogno: ed allora proverò a descrivere un metodo, che potrei definire di base, da poter utilizzare a tali fini; naturalmente, basta solo cambiare i termini a seconda della situazione da affrontare. A proposito, a scanso di equivoci, faccio presente che queste sono solo proposte che attendono sempre di essere migliorate attraverso un raffronto costruttivo, che vorrei conoscere, con quanti sono interessati a queste riflessioni.

Ed allora, vediamole insieme queste proposte, nella loro attuazione cronologica.

Inizialmente, (da soli, o comunque con poche interferenze dall’esterno) in un ambiente confortevole, il più tranquillo possibile, si inizia a fare il quadro mentale della situazione, incasellandovi, quasi fosse un puzzle, i vari segmenti; di poi, si verifica quale necessità si ha di attuare quella scelta e non altra; una volta verificato ciò, si passa ad analizzare, freddamente, i termini del problema, avendo ben chiare le motivazioni che ci guidano nell’attuazione di quella scelta in maniera tale da poterla attuare nella realtà e nel rispetto di sé e degli altri.

Per come si evidenzia, ritengo necessaria la INFORMAZIONE/FORMAZIONE dell’essere umano, ossia l’acquisizione di più dati possibili su questo o quel settore in cui operare una scelta per poi passare alla sistemazione degli stessi dati e, quindi, alla loro ottimale combinazione che permetterà, così, infine, la creazione di un’idea utile, realistica e vincente, in una parola, gestendo in maniera adeguata le proprie risorse.

A queste condizioni, di una cosa si può essere sufficientemente certi nell’aver attuato una scelta: che è una scelta consapevole.

Negli articoli (capitoli) che seguiranno proverò a dare delle risposte, le più chiare possibili, agli interrogativi sopra specificati, fornendo degli elementi sui quali fondare ed attuare un metodo valido per la individuazione di una scelta corretta, affinché “la volpe” possa imparare a raggiungere tutti i “grappoli d’uva” che intenderà assaporare, partendo, realisticamente, da quelli più accessibili ed allenandosi a trovare soluzioni ai problemi e non ad addossarne ad altri le responsabilità, poiché in quest’ultima ipotesi sprecherebbe solo le proprie risorse non sapendole gestire e facendone un cattivo uso.

 

Francesco Chiaia