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Ebbi un fiore da dare a chi non osai dire che le volevo parlare, e il fiore dovette morire.


“Ebbi un fiore da dare a chi non osai dire che le volevo parlare, e il fiore dovette morire”

(F. Pessoa)

Mi piacerebbe trasformare ogni errore commesso in un’opportunità per imparare, e non in una fonte di rimorsi…. Vorrei che ogni esperienza non ancora vissuta diventasse un’occasione per scoprire ciò che non conosco, e non un motivo per provare rimpianto…

Desidererei che la forza oscura che muove ogni turbamento si tramutasse in spinta vitale per affrontare ogni ostacolo, e non in energia che logora i sogni …

Ma inevitabilmente il pensiero torna sempre là… dove l’anima non riesce a riposare, dove la mente non può trovare pace… nei luoghi dei desideri mancati e delle aspettative disattese…

laddove risiedono le cose perdute insieme alle speranze sospese ma non ancora completamente assopite…

Ripenso alle parole che avrei voluto dire ma che non ho saputo pronunciare e vorrei che ora queste potessero prendere il volo per librarsi nell’aria delicate e leggere, senza incontrare resistenza alcuna… semplicemente lasciandosi trasportare… seguendo il loro naturale percorso… esprimendo liberamente la loro più intima essenza… per raggiungere uno spazio in cui poter trovare corrispondenza e risuonare…

La stanchezza degli attimi non vissuti consuma lentamente il desiderio e rende debole e incerto ogni passo, anche se vorrei andare…

e procedere lasciando dietro di me ogni inutile peso, ogni futile costrizione.