Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro”.
La comunicazione familiare è la cosa più importante che ci sia; talvolta però, quando tra genitore e figlio non si riesce a dialogare, subentrano i nonni.
Alcune volte essi vengono definiti come figure angeliche, perché sono in grado di mediare tra i due soggetti che poco prima del loro intervento non riuscivano a capirsi.
Le nonne vengono viste come seconde mamme: cucinano per noi, ci invitano a casa loro per staccare un po’ dal clima familiare che, a volte, può essere pesante.
Alcune volte vengono anche a prenderci a scuola.
I nonni sono il dono più grande, se lo si sa vivere. Sono molto importanti nella comunicazione familiare, ma io questa cosa l’ho scoperta solo poco tempo fa.
I miei nonni materni non sono mai stati presenti; tuttavia, non attribuisco loro nessuna colpa.
So quanto sia difficile cercare di creare un rapporto con i propri nipoti, quando quello con i propri figli è problematico e disfunzionale.
Infatti non dò colpe a mia madre per essere cresciuta in un ambiente disorganizzato, che ancora oggi la porta a non saper esprimere quello che prova.
Tutto ciò crea un distacco significativo tra lei e me.
Con il passare del tempo, i miei nonni sono riusciti a cambiare. Nonna è guarita dopo anni di sofferenza e ora la depressione è solo un brutto ricordo dal quale ha tratto insegnamento, mentre nonno cerca di essere presente in ogni occasione, mostrando interesse oramai per tutto.
Il loro cambiamento ha portato anche mia madre a cambiare un po’: ora quando qualcosa non le va bene cerca un dialogo , cerca di parlarmi dicendomi come si sente. Ancora, però, capita che finiamo per litigare.
I miei nonni hanno comunicato con lei, si sono scusati per come avevano svolto il ruolo di genitori per tutti questi anni. Mamma è riuscita a perdonare sua madre e da quel momento è un po’ come se avesse perdonato anche se stessa; ciò le ha fatto capire che non è mai troppo tardi per cambiare, quindi anche lei può migliorare.
Invece, i miei nonni paterni sono stati “la mia casa” per tre anni e sono ancora un grande punto di riferimento per me.
Mamma era piccola quando rimase incinta; non avendo, però, conforto e amore da parte dei suoi genitori, andò dai suoi suoceri che cercarono di aiutarla in tutti i modi.
Mentre lei era al lavoro con papà, io restavo con i miei nonni. Loro mi hanno cresciuta e sono cresciuti anche loro con me.
Ho sempre avuto un rapporto particolare con loro, in quanto erano come genitori: mi volevano bene, mi mostravano affetto, mi facevano capire che davvero contavo qualcosa.
Sono sempre stati la mia chiave per comunicare con i miei genitori, io dicevo loro le cose che non avevo il coraggio di dire a mamma e a papà, così loro ne parlavamo con i miei genitori e insieme trovavamo una soluzione.
I nonni sono le risposte alle domande più complesse, sono le colonne che sorreggono e favoriscono la comunicazione familiare.
Brunella (14 anni)
A cura di Maria Felicita Blasi
