Della vita, quanto è stato
del passato e di quello che verrà.
Quasi a nascondere, a non voler vedere
sbirciare e immaginare
mi sollevo a fatica
provando il dolore e con l’ansia di non riuscire.
Velocemente ai miei occhi il corso dell’esistenza
fra lo scoppiettio e il gioco delle luci
appoggiata alla debole frequenza dell’impulso.
Senza occhi da sentire, con le mani per provare
fra le dita l’incertezza.
Le lacrime bagnano il mio viso
imparo in questa notte di tristezza,
non c’è mai fine.
Mi adagio nel calore che cerco di conquistare
Lo tengo stretto a me, al mio cuore
al centro del sentimento che difendo con dignità,
alla parte più nascosta.
Fernanda (13 gennaio 2008)
Biologa CNR, Counselor. Responsabile “gestione area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line