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Questa è la sesta puntata del percorso fatto di ricordi, sensazioni, riflessioni, stati d’animo di chi ha trascorso gran parte della propria vita accanto a un genio ribelle (e incompreso) del mondo della psicoterapiaGiovanni Russo

02 Maggio 2023

La teoria in famiglia, veniva messa in pratica costantemente. Nel senso che, una volta compreso, verificato e accettato che le nostre dinamiche emozionali, i nostri stati d’animo, si ripercuotevano sul fisico, producendo disturbi di ogni tipo, ci veniva naturale domandarci sempre il perché.

Il fisico e lo psichico sono intimamente legati, ciò che avviene a livello emozionale si riflette sul corpo producendo dei sintomi, come nel caso della febbre del nostro Giò Giò che ho raccontato in precedenza.

Se è vero, come qualcuno sostiene che due terzi delle persone che entrano nello studio di un medico, non presentano malattie organiche ma sono portatrici di disturbi psicosomatici, possiamo avere un’idea di quanto l’evoluzione della società, abbia inciso sull’equilibrio dell’essere umano di oggi.

Quando parliamo di essere umano, in medicina, abbiamo qualcosa su cui studiare:

                                                        IL CORPO.

Ma quando parliamo di essere umano, in psicologia, dobbiamo aiutarci con l’immaginazione come diceva Russo nel suo libro intitolato “ Vorrei vederci chiaro “

Egli constatò che c’erano profonde analogie tra:

                            FUNZIONALITA’ FISICA e FUNZIONALITA’ PSICHICA

E per questo arrivò ad affermare che

                                 PSICHE E CORPO SONO COMPLEMENTARI

Quando la cellula “uovo” (femminile) permette ad uno ed uno solo dei duecentomila spermatozoi (maschile) di penetrarla si determina la fecondazione.

La cellula risultante è lo zigote.

Dallo stato di zigote, per divisione mitotica si arriverà alla morula e al feto che quando verrà al mondo si chiamerà neonato. L’essere umano finché vive nell’utero materno, avvolto nella placenta, non deve fare nessuno sforzo per soddisfare i suoi bisogni perché tutto (aria, acqua, nutrimento) gli arriva tramite il cordone ombelicale, al momento della nascita, invece, non solo i suoi bisogni aumenteranno, ma non ci sarà più l’appagamento automatico.

Per sopravvivere dovrà mettere in funzione le sue strutture e i suoi strumenti psichici che a quell’epoca sono poco sviluppati.

Da questo momento in poi, inizia il lungo cammino che chiamiamo “VITA”, e i bisogni del neonato dovranno essere appagati dal mondo esterno. Per far ciò convoglierà tutta la sua energia vitale attraverso i mezzi di comunicazione che ha a disposizione come il pianto, l’urlo, le risa ecc.

DA CIO’ AVRA’ ORIGINE LA PRIMA EMBRIONALE STRUTTURA DELL’IO.

Ma gli elementi che voglio condividere con voi se vorrete leggermi, relativi alla mia vita accanto a questo personaggio, a questo uomo dalla personalità multiforme, affascinante, turbolenta, dinamica, amabile, riflessiva, spesso arguto e simpatico, sono molti altri. Quello che ho raccontato sopra è la base di ciò che ho imparato standogli accanto, l’origine della vita e il rapporto tra il corpo e la mente e le ripercussioni dei conflitti a livello psicologico sul corpo. Ma c’era molto altro ed io che ero avida di sapere assorbivo come una spugna i suoi insegnamenti, ma non in modo passivo come una carta assorbente, ma passandoli al vaglio della mia riflessione, che, nel frattempo, avevo sviluppato e li facevo miei.

Ad esempio: Giovanni Russo diceva che qualunque rapporto umano è basato sul concetto di scambio, ma cosa voleva dire?

Per capirlo basta osservare la società in cui viviamo, dove ognuno ha un ruolo, un compito.

Se abbiamo bisogno di nutrirci, andiamo dal fornaio che ci fornisce il pane ed in cambio noi paghiamo con moneta sonante. Della serie: Io do una cosa a te, tu dai una cosa a me

E questo va trasferito in tutti i rapporti umani e sociali.

Tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli, tra amici, tra colleghi di lavoro.

Vi sarà capitato sicuramente nel corso della vita, di dare generosamente, amore, denaro, doni, favori di ogni genere e che a lungo andare tutto questo non è né riconosciuto e né ricambiato.. Qual è la vostra reazione? Cosa provate dinanzi ad un comportamento superficiale come questo? Certamente delusione e dispiacere. 

E’ come percorrere una strada a senso unico, anche nel caso in cui la “moneta” con cui gli altri ci vogliono ripagare non coincide con i nostri principi e valori. A tal proposito Vi voglio raccontare un episodio della vita di mio marito, Giovanni Russo, una vita molto articolata e ricca di avvenimenti di ogni tipo. Un giorno si presentarono nella scuola di formazione, due signori molto distinti e di prestigio che chiedevano di essere ricevuti perché avevano una proposta da fargli.

Russo li ricevette nel suo studio. Questi signori dichiaravano che lo conoscevano per fama come professionista e richiedevano la sua partecipazione ad una sorta di congregazione o una non meglio identificata associazione culturale dove professionisti di varie specializzazioni, si incontravano. 

Dopo una infinità di cose che offrivano, con molto garbo e signorilità lui chiese “tutto ciò è molto interessante ma da me in cambio cosa volete?”

La risposta che diedero i due personaggi non piacque a Giovanni Russo, che aveva capito che c’era sotto qualcosa di poco chiaro.

Uno scambio ci sarebbe stato, ma non certamente in linea con la sua integrità umana e professionale, qualità che lo distinse sempre.

…CONTINUA

Oretta Lanternari – Pedagogista

Adattamento del testo: Mariella Cipparrone

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