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La “collana” sull’Amore che vi proponiamo, prende origine dall’Opera Omnia “Il sofferto bisogno di amare” e si offre come spunto per le brevi riflessioni video del canale YouTube “infinito presente”. Nessuna velleità di apparire come una guida per vivere meglio ma, soltanto, un’occasione per provare a ritrovare la via, incisa in ognuno di noi, che ci ha permesso di sorridere ogni volta che abbiamo incrociato gli occhi di chi ci ha amato veramente.

In questo ventitreesimo incontro: “Le relazioni d’amore masochistiche”

“Ci sono persone che entrano nella nostra vita in modo sbagliato, tossico, nocivo. Non ci danno nulla, non si sforzano di comprendere, non mettono nemmeno un po’ d’amore mentre toccano le nostre cose più preziose.

Eppure, al nostro cuore, capita di essere rapito proprio da loro, non so bene come succeda né cosa scatti nel nostro cervello. So che ci s’innamora anche della persona sbagliata.

Forse un po’ perché ci sfugge, forse per quel senso del proibito che c’intriga fin da quando siamo bambini: il gioco interessante è quello più pericoloso, quello che non possiamo avere…

Forse perché c’è una parte nascosta, dentro di noi, che ha bisogno di essere salvata dal rifiuto e, per qualche strano controsenso psicologico, è proprio di rifiuto che si nutre. So solo che queste persone che non fanno nemmeno un passo verso di noi, che non provano empatia per il nostro dolore, godono della nostra massima attenzione”

(“E allora baciami” Roberto Emanuelli)

Nelle scorse puntate abbiamo avuto modo di analizzare il diverso modo di vivere il masochismo (in ogni sua sfaccettatura: sessuale, narcisistica e morale) nella donna e nell’uomo.

In questo incontro, cercheremo di capire in che modo, tutto ciò, influenzi le relazioni d’amore.

L’osservazione di molti specialisti del settore ci porta a concludere che, nelle donne con personalità depressivo-masochistica, le relazioni d’amore masochistiche costituiscono, spesso, la problematica dominante.

Nel percorso esistenziale che determina una simile caratterizzazione di personalità, fin dall’adolescenza, l’amore per un uomo idealizzato, irraggiungibile, frustrante o profondamente deludente diventa un’esperienza che influenza tutta la futura vita amorosa.

Il problema maggiore nasce nel momento in cui, tale inclinazione, continua anche nell’età adulta (quasi come un portarsi dentro, in maniera opprimente, quella specie di inconscio amore impossibile verso il proprio padre) diventando una specie di destino avverso.

Nel caso in cui la caratterizzazione masochistica, nel corso del tempo, sia diventata consistente, nella mente (e nel comportamento) si possono alternare timori e inibizioni sessuali a coinvolgimenti intimi impulsivi, in circostanze paradossalmente frustranti o pericolose. Come abbiamo visto nella precedente puntata, esiste la fantasia inconscia di essere l’oggetto sessuale preferito di un padre potente, distante ma, potenzialmente, minaccioso e seduttivo.

In simili circostanze, la storia di una donna con educazione puritana inorridita all’idea di qualsiasi intimità che, invece, vive il suo primo rapporto, di notte, in macchina con uno sconosciuto dal fare aggressivo e minaccioso, non è solo la trama di un film.

Così come, la possibilità di una ragazza che conosce il piacere dell’intimità solo quando il partner le torce il braccio, è una evenienza più frequente di quanto non si immagini.

Ovviamente, non parliamo di violenza sulle donne ma di rapporti consensuali, anche se dolorosi.

Come abbiamo visto nelle puntate precedenti, nell’uomo masochista, il desiderio di essere dominati da una donna potente ripropone le fantasie di bambino di essere sopraffatto da una madre potente, unite all’espiazione della colpa per aver desiderato la “sparizione” del proprio padre.

Un amore impossibile, implica sempre un’estrema idealizzazione della donna amata, che si accompagna all’inibizione, alla scarsa empatia e a creare le condizioni per il fallimento.

Sia negli uomini che nelle donne, l’amore non ricambiato accresce l’interesse e il desiderio, invece di diminuirlo: quindi, è come se non si riuscisse ad elaborare l’idea del lutto, come perdita possibile e fisiologica.

Quindi, nel corso degli anni si può osservare una tendenza ad innamorarsi di persone impossibili, a sottomettersi eccessivamente ad un partner idealizzato e a minare inconsciamente la relazione proprio con questa sottomissione, annullando nel contempo la possibilità di altre relazioni più gratificanti.

Tendenzialmente questo si riscontra più nelle donne: forse (come sostiene lo psichiatra Otto Kernberg) per il forte condizionamento culturale (non dimentichiamo che, fino al primi del novecento, non era difficile ottenere l’internamento in manicomio di una donna non incline a sottomettersi…) che rinforza il comportamento autolesivo delle donne e quello sadico negli uomini.

E se, nel masochismo, si nascondono tracce di narcisismo?

In questo caso, si tenderebbe a idealizzare i partner potenziali quando questi sembrano irraggiungibili per,

poi, svalutarli quando diventano raggiungibili;

Il masochista puro, pur nella sua difficoltà, rimane molto fedele e sottomesso al partner.

È facilmente intuibile come, gli schemi masochistici individuali di cui abbiamo parlato finora, possano trasformare anche una potenziale relazione soddisfacente, in un vero e proprio incubo, dando sfogo a quello che, un paio di incontri fa, abbiamo imparato a conoscere come “masochismo morale, per senso di colpa”.

Per esempio, se entrambi i partner sono cresciuti con forti valori morali e sono inclini ai sensi di colpa (potremmo anche dire, con un “Super IO” molto sviluppato) sacrificheranno la qualità della propria vita per aderire alle richieste dell’altro (fobie, ipocondrie, paranoie, etc.) e producendo quadri ansioso depressivi.

Un’altra possibilità (di farsi del male) è rappresentata da quello che, tecnicamente, può essere definito “affare masochistico”: sacrificare un’importante area della vita, per ottenere dell’altro (soldi, successo, o altro) accettando di auto schiavizzarsi.

Una ulteriore declinazione masochistica, la ritroviamo in quella specie di roulette russa con il destino (coinvolgendosi in situazioni potenzialmente molto pericolose) o attaccando senza tregua la persona amata e provocando un suo lento allontanamento ma sempre sperando che, alla fine, l’altro rimanga.

Anche situazioni meritorie, come quella di innamorarsi di una persona con delle difficoltà di dipendenze di vario genere o appartenente a nuclei familiari gravemente disfunzionali, anche per l’intrinseco bisogno di provare a salvarla, oppure il rinunciare a separarsi per via della presenza di figli piccoli, o il temporeggiare ad avere dei figli fino a quando non è più possibile, potrebbe nascondere aspetti masochistici, camuffati da “razionalizzazione ideologica” di scelte masochistiche.

E, infine, non possiamo non ricordare i grandi capolavori letterari e cinematografici del neorealismo con il loro messaggio in base a cui, niente può cambiare un destino avverso.

Da questa carrellata di fatti e “misfatti” sembrerebbe che la vita offra una gamma di colori prevalentemente tendente al crepuscolare.

Eppure, non è impossibile uscire da un simile apparente sortilegio. È uno degli obiettivi de “le ragioni del cuore”. Nel frattempo, proviamo a rincuorarci ascoltando il seguito delle riflessioni di Roberto Emanuelli, con cui abbiamo iniziato.

“Poi, però, arriva un momento in cui ci domandiamo cosa stiamo facendo, perché stiamo usando così tanto delle nostre energie e del nostro tempo per chi non ci considera minimamente, per chi entra in casa nostra senza bussare, per chi prende tutto e non dà in cambio niente.

Siamo l’amore che diamo, è vero, ma siamo anche l’amore che non regaliamo a chiunque. Arriva un momento in cui capisci che il ruolo delle persone scorrette, nella tua esistenza, è importante solo per capire il tuo, di ruolo.

Per mettere a fuoco chi sei e da dove vieni. Ecco, certe persone capitano nella tua vita per ricordarti che rispettarti è un atto dovuto a te stessa. Tu sei il tuo più grande amore, e le persone sbagliate, quelle che non hanno a cuore la tua felicità, sono la tua più grande occasione di dignità…”

(“E allora baciami” Roberto Emanuelli)

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

Arrivederci al prossimo incontro, che avrà per titolo: “L’intimità, fra persone mature”

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