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È come un soffio, va vissuta con naturalezza, nella leggerezza delle espressioni ma senza superficialità, magari accompagnata da un sorriso. Uno di quelli che colorano il tuo primo mattino, quando ti affacci al mondo e anche se ciò che si presenta innanzi non è proprio vivace nelle tonalità, riesci a cogliere anche la tenerezza e la semplicità, il piacere di stupirsi delle meraviglie della naturalità.

Sarebbe bello percorrere insieme un po’ della stessa strada al mattino, incontrare la delicatezza e scoprirne le sfaccettature che armonicamente si incastrano e compongono un dipinto. Da ammirare usando l’insieme di tutti i sensi, per poterlo leggere…, ascoltare…, assaporare…, annusare…

Manca sempre poco e finisco poi per socchiudere gli occhi e volare sui miei sogni, escludendo il sottofondo che potrebbe bruscamente risvegliarmi a ricordare. Il calore dei primi raggi del sole riscalda fin dentro l’anima, là dove nulla può arrivare se non con la parte più bella dell’immaginazione, che, unita al dono della fantasia, rende i momenti imprevedibili e fatati.

L’entusiasmo accompagna tutto quello che di nuovo si propone. La soluzione per comprendere sta nel semplificare ogni concetto e liberarlo nelle sue più intime componenti. E così mi ritrovo ad affacciare sul segreto della vita, ad immaginare cosa può succedere al suo interno, i movimenti per far ruotare il tutto nella giusta direzione.

Ci sono dei giorni in cui è difficile soddisfare la sete! Forse è arrivato il momento della vita in cui è necessario solo inseguire, per delineare un nuovo progetto che possa arricchire e formare. E, alla fine, appartenere.

Esistono dei percorsi alternativi per aggirare gli ostacoli che disturbano. Uno di questi mi da la possibilità di riflettere sulla genuinità e allora lentamente lascio andare, accosto lo sguardo e per un istante mi allontano dalla terra. C’è chi si oppone e non vuole affrontare, chi invece nemmeno se ne accorge. Ma poi, comunque, nel periodo più bello, quando il cielo si colora di celeste sfrecciato dal volo delle rondini, entrambi si ritrovano fra il verde a scambiarsi i segreti in un linguaggio che solo loro comprendono.

In verità ancor prima mi soffermo ad ammirare l’ingegno di colui che, a dispetto dell’avanzare inesauribile del tempo, ha provato ad inventarsi.

Il primo buongiorno e il sorriso più bello!

Non possono non mancare gli estremi della vita, quelli così lontani che mai si incontreranno e che ti fanno domandare come è possibile che insieme, nello stesso spazio, allo stesso tempo, siano in grado di vivere la stessa vita.

Tutto questo in pochi minuti, forse solo venti!

Non riesco a capire quelle giornate in cui il sole sporge solo ogni tanto, non da un cielo nuvoloso, ma da uno pieno di foschia. Sono infastidita da ciò che devo sopportare, così inalterato, fino al cambiamento. Mi piace affondare le mani nella terra e prendermi cura di ogni cosa in grado di riportarmi, col ricordo, nel passato.

Mi sforzo di fissare i riferimenti e mi ritrovo quasi sempre al punto di partenza. Certe cose non si possono cambiare, nascono insieme a te e nulla potrà mai sostituirle.

E finalmente arriviamo alla “condivisione”. Un concetto difficile da spiegare con le parole. Forse lo si potrebbe con il suono della musica, magari quella che si ascolta in compagnia, in due, fino al tardo pomeriggio di quelle giornate un po’ uguali. Raccontata con naturalezza e senza mai immaginare quello che ha scatenato: un’onda di sentimento forte e profondo, un insegnamento che diventa valore da trasmettere e rivelare. Può spingere in tutti i momenti della vita, anche nel dolore più intenso, quando il peso della solitudine diventa insostenibile, ma in lontananza si intravede già il raggio all’orizzonte.

La mia mano si ferma e mi viene da pensare: non fa bene contenere la propria commozione, il trasporto deve liberarsi e assumere una forma. Vale la pena rischiare senza pensare, non è importante se e quando arriverà. Importante è sollevare. Anche se in pochi capiranno.

Fernanda (12 Aprile 2009)