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Un sabato sera come tanti altri. Una giornata appena trascorsa, nell’innocenza, fra i giochi, le parole, le sorprese …

Quattro passi nel sole tiepido del primo pomeriggio, un veloce giro nei negozi, a braccetto ed in armonia ma, qualcosa mi riporta, prepotentemente, alle ansie, le mie paure. Tra la sicurezza dell’accoglienza, la ritrovata tranquillità. Anche se … Sfibrante vivere in questo modo.

Un sorriso al mattino.

Passa veloce la settimana e mi ritrovo di nuovo al sabato, un sabato diverso però, un sabato nuovo e con mille promesse. Con cura ma molta ansia preparo gli abiti da indossare, molta fantasia con l’arte di ricucire, mettere insieme le cose senza badare ai giusti abbinamenti, anzi proprio esaltando il contrasto.

Che sorpresa inaspettata!

In me, dentro di me. Un casuale incontro risveglia all’improvviso sentimenti sopiti, ormai pensavo, perduti e che mai sarebbero tornati più. E invece …

Già, ma adesso, quale sarà lo spazio successivo? Osare senza pensare alle conseguenze oppure rimanere ad aspettare e godersi il ritrovato stato d’animo?

Mi accorgo che quello che manca più di tutto in questo lungo periodo è la costanza dell’umore. E questo ho imparato che sfibra. E fa male.

Non mollare mai.

Non arrendersi mai.

Mi arrivano, al momento opportuno, le giuste note sposate con le parole che cercavo dentro di me. Quasi una inaspettata sorpresa.

Velocemente nella mente ripercorro tutto quello che ho trascorso appena e quello che sta per. Nulla che possa rallentare il percorso di risalita che è cominciato ora.

Appena ci si è resi conto che il problema esiste, si è materializzato e una volta riconosciuto, ho bene imparato che si è a metà dell’opera.

Poche parole nel cuore della notte. Una richiesta di aiuto che bene si incrocia con la mia necessità di parlare, di comunicare il crescente malessere.

Insieme si andrà avanti, da ora in poi. In fondo oggi il sole splende appeso nel cielo azzurro di questa primavera birichina che tarda a farsi apprezzare. Eppure gli alberi portano sulle loro cime i primi rigogliosi germogli sprizzanti di colori, anche se … non riesco a sentire il profumo dei gelsomini.

L’ora del tramonto.

In questo periodo dell’anno, quando la luce cambia colore e si prepara al buio della notte, il silenzio si adagia su ogni cosa. Il passaggio avviene lentamente, e così hai tutto il tempo di gustare il variare delle tonalità dei colori, in un armonico movimento, un passaggio dopo l’altro. L’assenza dei rumori amplifica la magia che accompagna questo momento e, alla fine, un senso di gradevole pienezza emotiva ti investe.

Sabato. Sempre di sabato da un po’ di tempo. Sarà forse la mente libera dalla quotidianità degli impegni che attiva questo processo interno e che, ora più che mai, sono convinta debba essere impresso nelle pagine dei miei giorni.

Che strano, non pensavo di aver pagato un prezzo per la non naturalità della vita che abbiamo condotto in questi ultimi anni! E invece la risposta alle domande che mi assillano da un po’ di tempo è tutta là: la paura ha svegliato un momento andato e là si è identificata, lasciando una traccia.

Non è mai tardi per un nuovo inizio. Anche quando pensi che il tempo sfuggito di mano ha determinato un grande vuoto nella tua vita riempiendo quel buco che ti porti avanti da sempre. Il nuovo inizio come una nuova alba promettente di colori, profumi e incontri da vivere e rivivere.

Fernanda

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