L’aria è fredda e secca, frizzante di pensieri e di calore. La gente invade e inonda le strade, cammina a folle, a gruppi, per mano o sotto braccio. L’atmosfera è festosa, malinconica nello stesso istante. È sempre così.
Passo da un negozio all’altro, pensando ai miei affetti e cercando un compromesso tra quello che mi piace e quello che potrebbe. Alla fine sono sempre abbastanza soddisfatta.
Giro intorno su me stessa. E’ come se avessi sentito uno sguardo familiare alle mie spalle. Qualcuno mi cerca, non con la voce. Mi raggiunge col pensiero. Tra la folla ho un capogiro, una vertigine, ma nessuno se ne accorge… I miei occhi incontrano. Non è casuale. Mi lascio trasportare senza obbedire alla ragione, seguo le onde del desiderio di rincontrare, ritrovare fra le righe della vita.
È come se non ci fosse più nessuno, i rumori si smorzano, le luci si spengono. Una candela fra di noi rimane accesa, alimentata dal bagliore dell’amore che ha vissuto.
Troppe. Sono troppe le domande.
Siamo lì uno di fronte all’altro avvolti dalla magia del momento e senza voglia di tornare. Nei suoi occhi io rivedo quel che è stato, la profondità del legame e di me stessa. Mi vedo come sono senza filtri, senza proiezioni, sbircio nello scantinato della parte più nascosta dell’anima. Là dove è difficile entrare, dove le corde risuonano di sentimento intenso. Dove ogni emozione viene vissuta fino in fondo, a tal punto da creare un dispiacere, un conflitto da risolvere…
Ne ho parlato e ne ho scritto. Lo farò ancora e inconsciamente. Anche quando cercherò dell’altro, anche quando non era quella la strada del mio pensiero, anche quando non era questo quello che volevo. Il tempo è passato, ha sfiorato i nostri occhi, i capelli, i nostri visi. Ci troviamo con le dita, con un po’ di esitazione, ma non si può ignorare, siamo noi. Quelli di prima, quelli di allora. I dolori uniscono e dividono allo stesso modo. Ma non dimenticano.
La sua mano è sempre quella, fra le rughe della vita io riscopro il tempo della spensieratezza, dell’allegria, della gioia di aver finalmente trovato. Gli imbarazzi giovanili fra i silenzi, la voglia di mostrarsi e l’entusiasmo.
All’improvviso l’incantesimo finisce. Mi ritrovo fra le folle ed i rumori. Con la mente viaggio in un posto dell’infanzia, tra il bagliore delle luci e lo scoppiettio delle feste del Natale.
Già, il Natale…
A chi non mi conosce, a chi mi legge, a chi mi vuole bene e a chi me ne vorrà.
Un augurio
Fernanda (21 dicembre 2006)
Biologa CNR, Counselor. Responsabile “gestione area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line