Posted on

Georg Groddeck, medico tedesco, a cui si deve la nascita della medicina psicosomatica, affermava che le ripercussioni somatiche, in termini di malattie, erano l’espressione delle forze psichiche in conflitto tra loro.

Anche Nietzsche era convinto di ciò ed osservava in sé, come le forze in conflitto, che si esprimevano attraverso sensi di colpa maceranti, producessero danni al fisico. I maggiori conflitti gli derivavano dal rifiuto della religione paterna.

Infatti, ” la formazione di Nietzsche, destinato nelle intenzioni della famiglia fin dall’inizio a seguire le orme paterne e prepararsi così agli studi teologici  è profondamente radicato, egli visse ciò con ancora maggiore sensibilità proprio per la sua condizione di orfano. Il ricordo della figura paterna, il desiderio di seguirne l’esempio [….] arricchirono così una spontanea esperienza religiosa di risonanze psicologiche inconfondibili.”

Gli autori Behler – Venturelli danno una immagine di Nietzsche giovanetto, molto significativa da cui si comprende quanto avessero inciso gli apprendimenti familiari :”la condizione di orfano cresciuto in un ristretto ambiente religioso ha segnato profondamente il carattere di Nietzsche; un senso di solitudine e di isolamento dagli altri, una particolare ricettività psicologica, una forte predisposizione al sogno e all’introspezione, una serietà talvolta eccessiva e saccente, sono tutti aspetti duraturi e costitutivi della sua personalità, dai quali egli pure cercherà di liberarsi come da un carico eccessivo ed estraneo. Già però nel prestigioso collegio di Pforta,

Lo stesso insegnamento della religione cristiana, non riusciva a rimanere del tutto estraneo a un metodo storico – filosofico, ai testi sacri; le polemiche interne al protestantesimo del tempo, tra correnti ortodosse e liberali, tra coloro cioè che difendevano l’origine divina del Cristo e coloro che ne sostenevano la natura puramente umana evidenziavano la necessità di un nuovo rapporto tra fede, scienza e storia. Tutto ciò era destinato a ripercuotersi sulla struttura della personalità di Nietzsche, infatti biografie pervenuteci degli anni di Pforta dimostrarono una cesura netta nello sviluppo di Nietzsche ; a partire dal 1862, infatti Nietzsche fu colpito da ricorrenti malattie e ripetute emicranie che coincisero con il periodo di maggiore conflitto tra le nuove idee liberali e la fede ortodossa di suo padre.

Nel libro dell’Es di Groddeck, in una frase estrapolata da una lettera del carteggio Freud – Groddeck si dice : “effettivamente Freud riconobbe che egli doveva il termine ” ES ” a Groddeck il quale, a sua volta, l’aveva tratto da Nietzsche.”(23) Infatti, Behler e Venturelli dicono che ” Nietzsche da voce al sospetto che noi siamo controllati da forze che non conosciamo realmente, ma che sono tuttavia presenti nei nostri corpi, nel nostro linguaggio, nella nostra storia.”(24)

A conferma di quanto detto in Ecce Homo Nietzsche dice : “Nulla fa bruciare tanto rapidamente quanto le passioni del risentimento, la furia, la vulnerabilità morbosa, la sete impotente di vendetta […..] ne conseguono un rapido consumo di energia nervosa, un aumento anormale di secrezioni nocive, per esempio con versamento di bile nello stomaco… Anche il male agli occhi che a tratti mi porta pericolosamente vicino alla cecità è una conseguenza non una causa, infatti, ogni incremento della forza vitale mi fa migliorare.”

E’ evidente che Nietzsche individua come la cecità sia una conseguenza e non una causa, ( in base alle sue dinamiche inconsce la sua vista poteva migliorare o peggiorare ).

 Corpo e Anima: una moneta a due facce nel pensiero di Groddeck.

Parallelamente Groddeck dice : ” Ero convinto che la distinzione tra anima e corpo fosse solo verbale e non sostanziale, che corpo e anima costituissero un tutt’uno, e che in questa totalità stesse nascosto un ES, una forza da cui veniamo vissuti, mentre crediamo che siamo noi a vivere. In altri termini, io ho rifiutato fin dall’inizio la distinzione fra disturbi fisici e disturbi psichici, tentando di curare il singolo individuo in sé e l’ES in lui, cercando una via che porta all’inesplorato.”

Nella sua clinica a Baden- Baden egli trattava i suoi pazienti utilizzando la dieta, il massaggio e l’indagine psicologica secondo i principi freudiani, il suo sistema terapeutico si sviluppava dall’idea fondamentale che le malattie dell’uomo sono una specie di rappresentazione simbolica delle sue predisposizioni psichiche. “Noi ci fabbrichiamo nell’identico modo le nostre malattie mentali e quelle fisiche”.

Oretta Lanternari (2 febbraio 2015)