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Di profilo. Con lo sguardo luccicante proiettato nel villaggio, un berretto morbido in testa, un sorriso atteso ed arrivato.

Il Natale ci riporta sempre al tempo andato, a quello della spensieratezza, anche se i problemi erano tanti, ai profumi caramellati degli ambienti, al pungente freddo delle sere inoltrate.

Come quello che si presenta in questi giorni di questo anno, anche se … le situazioni ad oggi sono completamente diverse.

Completamente.

Provo a staccare dagli impegni del quotidiano e cerco di dare voce ad una pausa diversa per trovare un po’ di rilassatezza nella mente. Magari accompagnandola da una lunga passeggiata. E ci riesco.

Gli anni sono passati, velocemente o lentamente, non ha importanza. Quello che rimane è la stessa atmosfera di frizzanti luci e calore. Un sentimento che commuove anche quando non siamo più tutti insieme, tutti presenti.

Come in un film, veloci le immagini di ogni anno: da bambini, da ragazzi, da adulti. Cambiano i ruoli ma restano uguali le sensazioni, fino a quando …

Fino a quando non è arrivato il Covid a stravolgere completamente le nostre vite e le nostre anime. Come uno tsunami si è abbattuto alla fine di un inverno che aveva bene lasciato presagire quello che stava per accadere.

Abbiamo cercato l’allegria dietro la paura, abbiamo provato a tenerci per mano allontanandoci gli uni dagli altri e, nonostante si era distanti, si sentiva la presenza.

Poi, piano piano, senza che ce ne accorgessimo le cose sono nuovamente cambiate. Abbiamo immaginato un futuro facile e senza blocchi, appena aperta la porta abbiamo trovato la spensieratezza verso la luce e ci siamo ritrovati abbracciati come non lo facevamo più da un pezzo. Sorridenti  e finalmente di nuovo insieme.

Alti e bassi. Abbiamo ormai imparato a scalare le salite, anche se con più fatica ma consapevoli che questa è l’unica strada. In cima tiriamo un respiro di sollievo e proiettando lo sguardo fino a dove si può, scivoliamo a braccia aperte e con il viso verso il sole. Come i girasoli.

Su su con il capo come questi girasoli.

Nel durante le vite vanno avanti, sforzandoci di trovare una parvenza di normalità, impegniamo il nostro tempo in una apparente solita quotidianità, ma con uno spettro di paura sempre dietro l’angolo.

Quello strano luccichio nella memoria.

La grande finestra aperta sulle piccole lucine che decorano il villaggio. Appena appena riesco a sbirciare fuori sulla villetta dei ricordi, da lontano le campane della festa, arriva il vociare dei bambini nell’allegria del momento.

Un’altra vita, era un’altra vita.

I doni conquistati con amore ai piedi dell’albero incantato, frenesia nel momento che li svela, magiche sorprese sprizzanti di brillanti polverine.

Riesco a sentirne il profumo anche oggi. Nonostante il tempo passato, nonostante il momento che viviamo. Un frammento di passato si fa strada fra i ricordi, un presente disarmante si impossessa della quiete, un leggero e delicato futuro si fa strada auspicandosi.

Con qualcosa in meno, vado avanti, con il solito timore di sciupare i sentimenti.

Di sfuggita accarezzo con lo sguardo un pezzetto di andato, nel buio in fondo al corridoio rosso per un sol istante li vedo riapparire, sorridenti. Lui, con occhi buoni ci accarezza con affetto, lei, sempre bella con la sua coinvolgente vitalità ci darà sempre la forza. Noi, piccoline, sorprese ed incantate per mano andiamo avanti.

a Grazia

Buon Natale a tutti

Fernanda

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