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Nessuno parla di Badminton, a pochi interessa questo sport che comunque è fatto di preparazione atletica, di gioco di squadra doppio e misto, di precisione, concentrazione, vittorie e sconfitte, di qualificazioni ad Olimpiadi, di investimento di tempo e soldi, di rinunce e sacrifici, lontani da casa, scelte di scuole mirate per dedicarsi a tempo pieno a questo nuovo sport, ho avuto l’opportunità e l’onore di incontrare due atleti nazionali Fabio Caponio e Matteo Bellucci che mi hanno descritto un poco questo sport e la loro vita sportiva e riporto di seguito i risultati degli ultimi campionati e la loro esperienza di atleti di Badminton con la speranza che questi atleti possano essere apprezzati un pochetto di più e che le strutture si diffondano per l’intero territorio Nazionale.

Il podio assoluto maschile vede sul gradino più alto con il titolo di Campione Italiano Rosario Maddaloni, GS Fiamme Oro, vice Campione Italiano Fabio Caponio, Pol Santeramo ed il gradino più basso diventa stretto per ospitare i due occupanti Lukas Osele, ASV Malles e Matteo Bellucci, BC Milano.

Delle donne la campionessa Italiana 2017 è Jeannine Cicognini, GS Fiamme Oro, l’argento va a Giulia Fiorito, Le Racchette ed il bronzo va al collo di due donne Chiara Piazza, ASV Malles e Erika Henriete Stich, SSV Bozen.

Il Doppio Maschile vede come vincitori Giovanni Greco/Rosario Maddaloni, GS Fiamme Oro, al secondo posto Giacomo Battaglino/Marco Mondavi, Acqui Badminton/SSV Bozen e terzo posto va due coppie Lukas Osele/Kevin Strobl, ASV Malles/CS Aeronautica Militare e Simon Kollemann/Giovanni Toti, ASV Malles/GSA Chiari.

Il Doppio Femminile vede come vincitrici Silvia Garino/Lisa Schack Iversen, ASV Malles/CS Aeronautica Militare, secondo posto Lisa Ortener/Erika Henriete Stich, SC Meran/SSV Bozen, mentre al terzo posto due coppie Judith Mair/Lisa Saigmeister, ASV Malles e Lucrezia Boccasile/Camilla Taramelli, GSA Chiari/BC Milano.

Concludono i Campionati il Doppio Misto che vedono sul gradino più alto del podio la coppia Rosario Maddaloni/Ramona Gloria Pirvanescu, GS Fiamme Oro/BC Milano, al secondo posto Kevin Strobl/Marah Punter, CS Aeronautica Militare /ASV Malles ed al terzo posto le due coppie a pari merito Fabio Caponio/Lisa Shak Iversen, Pol Santeramo/CS Aeronautica Militare e Patrick Mattei/Lisa Ortner, SC Meran.

Di seguito una breve intervista doppia a Matteo Bellucci e Fabio Caponio.

Ho iniziato a fare sport all’età di 6 anni giocando a pallavolo per poi abbandonarla all’età di 17. Ho portato avanti questo sport e il badminton dai 15 ai 17 per poi propendere per quest’ultimo che è lo sport che pratico tuttora. Il motivo della scelta di uno sport anziché due è stato soprattutto per motivi di impegno scolastico. Ho scelto di continuare badminton nonostante le scarse possibilità di allenamento nella mia città di origine (prima del trasferimento a Milano) perché mi dava sensazioni diverse e positive rispetto a uno sport di squadra come la pallavolo che dopo tanto tempo non mi risultava più appassionante come prima.”

Fabio: “Il mio percorso per diventare un atleta è stato allenarmi, sacrificare la mia vita sociale e abbandonare la mia famiglia fin da piccolo (precisamente tredici anni) per conseguire i miei sogni. Non è stato facile ma se hai passione, il dolore di abbandonare qualcosa di importante nella tua vita, viene risanato da questo amore verso lo sport.”

La federazione Italiana di badminton con tutte le sue forze (medico, psicologo, fisioterapista ecc.) stanno contribuendo quotidianamente al mio benessere e performance.”

Fabio: “Sicuramente gli allenatori sono i primi che ti aiutano e contribuiscono alla tua performance in ambito sportivo, ma penso che anche i miei genitori siano stati un fattore molto importante perché in ogni situazione difficile loro erano sempre presenti a sostenermi anche per quanto riguarda le singole partite in semplici tornei nazionali o internazionali.”

Il sostegno sia da parte di un allenatore che da parte della famiglia è importante soprattutto quando si è ancora ragazzi e lo sport può comportare il mettersi in gioco in gare nazionali ed internazionali di prestigio dove potresti sentirti sotto pressione e sotto osservazione.

Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle?

E’ stata la vittoria al terzo set col punteggio di 22-20 al secondo turno dei campionati italiani assoluti contro il numero 2 di Italia. Vittoria che mi ha permesso di arrivare fino in finale. È stata una gara estenuante dal punto di vista emotivo e mentale e piena di adrenalina.”

Fabio: “Ci sono state tante gare che mi hanno emozionato e mi hanno fatto sentire orgoglioso di me stesso, tante gare internazionali e nazionali. Non dimenticherò mai la mia prima medaglia d’oro ai Campionati Italiani Assoluti a 16 anni, primo ragazzo ad aver vinto una medaglia così importante a quell’età. Non avevo mai provato quell’emozione e spero sia una delle tante perché sono momenti che si vivono poche volte nella vita e sono sicuro che se dovessi vincere ancora una medaglia nella stessa situazione, le sensazioni sarebbero diverse, perché ‘la prima volta non si dimentica mai’.”

Qual è una tua esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare?

Tutto quello che ho fatto e dato per il badminton finora e che mi ha portato a indossare la maglia azzurra dopo soli 4 anni di attività mi sprona a dare il meglio di me e mi dà convinzione e sicurezza nel migliorare e raggiungere in miei obiettivi.”

Fabio: “Non c’è solo un’esperienza che mi dà la convinzione, ma diversi sono i risultati e le motivazioni che mi continuano a spingere, a non mollare mai e a lottare nei momenti difficili. Poi io penso che se tu hai passione e credi in te stesso, alla fine i risultati arrivano.”

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?

Tanti anni di sport mi hanno fatto capire che le crisi ci sono e che le sconfitte bruciano, ma allo stesso modo so che finché ami uno sport non sarà una crisi o una sconfitta a farti mollare. Per fortuna finora non ho avuto alcun infortunio grave che mi abbia fatto pensare a mollare. “

Fabio: “Ho superato molti ostacoli nella mia ‘breve’ carriera sportiva confrontandomi con i miei compagni e ragazzi che avevano già vissuto queste esperienze in campo e in ambito sportivo, parlando anche con il mio psicologo. Ma penso che una delle cose più importanti che possa fare uno sportivo per continuare e riprendersi da brutti momenti, infortuni o sconfitte è parlare con se stessi e alla propria testa cercando una soluzione.”

E’ importante esercitare la presenza, l’attenzione, la gentilezza e la lentezza, e vedrai che si riesce ad individuare la soluzione più giusta in quel momento.

Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?

ottare per i loro sogni perché prima o poi i sacrifici ripagano e ci si sente orgogliosi di se stessi dopo aver ‘faticato’ allenamento dopo allenamento, giorno dopo giorno e vederne i risultati.”

Fabio: “Ragazzi non conoscere il mondo dello sport e le persone che ci sono intorno a questa parola è un peccato è una chance sprecata per svariati motivi, il più banale che mi viene in mente è non poter conoscere nuove persone che magari potrebbero rivelarsi importanti nel percorso della tua vita.”

Ritengo la figura dello psicologo dello sport positiva nella carriera di un’atleta sia fuori che dentro il campo. Ogni atleta di alto livello nella sua carriera ha avuto o avrà alti e bassi e a volte il colloquio con una persona specializzata nell’ambito può essere di enorme aiuto. Penso inoltre che la figura dello psicologo sia anche utile per un lavoro di concentrazione, performance e stabilità mentale all’interno del campo durante gli allenamenti quando gli atleti possono fornire dei feedback immediati e a caldo di ciò che succede nella mente di ognuno di loro e quali sono le sensazioni in determinate situazioni del gioco.”

Fabio: “Sì lo psicologo è molto importante in qualsiasi sport, perché come ho sottolineato prima la parte mentale è molto importante per andare avanti nella carriera sportiva. I problemi che si accumulano nella testa pesano un sacco e questo spesso impedisce una buona prestazione in campo.”

Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare?

Un sogno che ho realizzato è quello di avere l’onore di indossare la maglia azzurra e di poter rappresentare la mia nazione nel mondo. I sogni da realizzare sono diversi ma sicuramente l’obiettivo che più mi affascina guardandomi proiettato nel futuro è la partecipazione ai giochi olimpici di Tokyo 2020.”

Fabio:“I sogni che mi piacerebbe realizzare sono ben oltre i risultati che ho ottenuto fino ad ora e il percorso è ancora lungo. Ovviamente il sogno di tutti gli sportivi è poter partecipare ai Giochi Olimpici, ma ci sono ancora tanti step da passare e superare prima di arrivare al grande obiettivo.”

La motivazione, la passione, il bisogno spinge la persona a raggiungere un obiettivo nella vita o nello sport. Per attivarsi ed impegnarsi, l’obiettivo dovrebbe essere sfidante e difficile ma raggiungibile, non impossibile. Diventa importante un lavoro di immaginazione, vedersi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto.

Matteo SIMONE

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