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Quest’anno vorrei scrivere una storia che mi è stata raccontata molto tempo fa, ma ancora oggi mi chiedo se è frutto della fantasia, se è realtà, oppure vive tutti gli anni.

C’era una volta una scia fra le stelle.

Già non uomo, una donna, un bambino o un paese lontano, ma una scia fra le stelle. C’è chi dice che in realtà era luce sfumata di un puntino luminoso, chi invece pensava fosse una catenella di pianeti che si tenevano per mano e chi invece proprio non se la spiegava.

Sulla Terra, nel frattempo, si preparavano gli addobbi per la festa più sentita: quindi luci intermittenti per le strade, piante rosse ai bordi e si potevano ascoltare melodie dorate e tintinnii di campanelle in allegria.

Un uomo camminava lentamente, un po’ barcollando e chiedendosi perchè. Le tante domande della sua vita. Era arrivato a raggiungere i traguardi più aspettati da chiunque: un lavoro gratificante, una dimora accogliente, il calore della famiglia.

Ma … era un po’ di tempo che il suo sguardo inseguiva il cielo alla ricerca di qualcosa che ancora non gli era chiaro.

Cosa gli aspettava quell’anno?

Erano tanti i Natali trascorsi con le sue raggiunte certezze, ma quell’anno una sorta di malinconia dinamica lo inchiodava davanti alle esigenze della sua anima. Già, era forse tutto lì il conflitto della sua contraddizione!

La scia fra le stelle si muoveva avanzando lentamente, vegliando sui pensieri di quanti più poteva, accendendo i desideri di chi ancora non aveva perso la forza di continuare e donando la giusta luminosità a questo mondo.

Non bastava però! Questo è quello che direbbe chiunque in un momento così.

Avete mai provato in una notte gelata di stelle ad alzare gli occhi al cielo? Ed oltre a quel pianeta un po’ più grande, dove si dice vivono solo elefanti, il vostro viso è stato sfiorato, anche sol per un istante, dal bagliore delle luci che messe una dietro l’altra, strette strette e vicine, disegnano una scia di puntini luminosi? E cosa avete pensato in quel momento?

Il nostro uomo iniziò un percorso nella sua mente e senza accorgersene si ritrovò davanti una vetrina di un negozio mai prima visitato né visto. Incuriosito dalla tenue luce che si intravedeva al suo interno entrò senza chiedere permesso. Il profumo che si poteva respirare era intenso ma delicato nello stesso tempo, una musica chiaramente definita dalle corde di un solo strumento aleggiava nell’aria, fra gli scaffali ricolmi di … scatole, piccole scatole quasi tutte rosse di Natale sistemate casualmente a creare confusione. Di esseri umani nemmeno l’ombra. Provò timidamente a sussurrare un

– “C’è nessuno?” –

ma nessuno gli rispose, quindi incuriosito dalle scatole ne prese una a caso e la aprì. All’interno un bigliettino colorato di azzurro e con inchiostro blu intenso questo vi trovò scritto:

– “In cerca di una casa, in cerca dell’amore, cosa senti di aver perso? Solo domande, saranno sufficienti solo le domande a farti alzare gli occhi al cielo? E quando avrai scorto il segreto fra la scia di puntini luminosi, riuscirai a trovare il segreto della vita? Il segreto della tua vita.”

Si sentì quasi irrimediabilmente scoperto. Ma che significato potevano avere quelle parole che lo avevano talmente scosso e senza averne capito il perché?

Uscì di corsa spaventato lasciando la scatola con tutto il suo contenuto. Bene gli era rimasto nella mente ciò che vi era scritto. Per strada si ritrovò immediatamente proiettato nell’atmosfera festosa, la gente gli passava accanto di corsa piena di pacchetti e quasi non vedendo né lui né quello che in quel momento stava per sfrecciare nel cielo. Alzò lo sguardo come richiamato da un fruscio intenso e, per magia, la scia fra le stelle incominciò ad assumere forme diverse: una casa, la sua casa! All’interno una luce abbagliante gli diede la possibilità di guardare all’interno e lì vide la sua famiglia di origine, suo padre al rientro dal lavoro, sua madre intenta a preparare la cena, suo fratello discolo e in corsa. Un momento di vita trascorsa. Lui, piccolo appoggiato al vetro freddo di un balcone a sognare sorridendo.

A sognare sorridendo …

La storia finisce qui. È forse tutta in queste ultime parole scritte fra la scia nelle stelle, oppure nella limpidezza dello sguardo di un bambino affacciato ad una finestra, o ancora nella magia che si accende tutti gli anni anche quando proprio non te lo aspetti, non te lo aspetti più.

In ogni caso il nostro uomo, ricordando il valore dei suoi sogni, girò su se stesso ed iniziò a canticchiare.

Buon Natale. Fernanda

PS: Questa sera, fra i regali, i panettoni e gli affetti a voi più cari, ricordate di alzare gli occhi al cielo.

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