Posted on
La raccolta differenziata conviene. Contabili vittime della tecnologia. Coca e Pepsi in difficoltà.
 La raccolta differenziata conviene.I comuni che non realizzano i livelli minimi di raccolta differenziata pagano il 20% in più sulla tassa per il deposito in discarica dei rifiuti e ciò si ripercuote sugli importi di T.A.R.S.U. o T.I.A. che il cittadino paga. Con la T.A.R.S.U. o la T.I.A. (per quanto riguarda alcune città), i Comuni recuperano fondi da utilizzare per coprire i costi dei servizi di smaltimento rifiuti. Tra questi costi c’è il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti (T.S.D.D.) attribuito, per quanto riguarda il gettito e la regolamentazione, alle Regioni. Si tratta di una tassa che i gestori di discarica versano alla Regione, conteggiandola poi nel costo di smaltimento rifiuti applicato ai Comuni. L’importo del tributo speciale varia in base alla quantità dei rifiuti e alla tipologia : maggiore è la quantità dei rifiuti e la pericolosità, maggiore sarà la tassa per i Comuni e, di conseguenza, per i cittadini. Il principio posto alla base del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti (T.S.D.D.) è “chi inquina paga”, di derivazione Comunitaria .ll Codice dell’ambiente statuisce che, nel caso in cui non si siano raggiunti gli obiettivi minimi di raccolta differenziata, al T.S.D.D. è applicata una percentuale del 20% ripartita tra i Comuni dell’ambito territoriale che non hanno realizzato i livelli minimi di raccolta differenziata (per il 2012 la percentuale minima di raccolta differenziata è del 65%). In questi Comuni, di conseguenza, aumenterà l’importo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti pagata dai cittadini. Le città che presentano valori negativi si trovano soprattutto al Sud, anche se in alcune si registra un’inversione di tendenza: Avellino e Salerno hanno percentuali di raccolta differenziata superiori al 60%.Contabili: vittime della tecnologia.Lo scorso otto marzo, la Cassazione ha emesso una sentenza in materia di licenziamenti creando un collegamento con le nuove tecnologie. Secondo la Corte è possibile mettere a riposo il contabile quando l’azienda, specie se in crisi, abbia acquistato un software gestionale tale da rendere inutile e superflua la prestazione del lavoratore. Se dunque la tecnologia fa risparmiare tempo e denaro sono leciti i licenziamenti, sempre che il lavoratore non dimostri la possibilità del suo reimpiego in altri settori aziendali. In questi casi, il dipendente non può opporsi al licenziamento e alla ristrutturazione aziendale high-tech.Coca cola e Pepsi cola corrono ai ripari per non chiudere.Dopo la notizia bomba secondo cui il colorante “caramello” usato da Coca Cola e Pepsi sarebbe cancerogeno e la prevedibile bufera piombata sulle due case produttrici, i due colossi della bevanda più famosa al mondo decidono di correre ai ripari e annunciano dei possibili cambiamenti negli ingredienti necessari per produrre la coca cola, certi comunque (dicono) che non vi sia alcun rischio per la salute pubblica che possa giustificare in effetti dei cambiamenti, ma ugualmente intenzionati a chiedere ai fornitori di caramello di tenerne conto.I consumatori, secondo i vertici delle aziende, non si accorgeranno di nulla, se non del colore leggermente più chiaro. L’ingrediente che minaccia il fallimento delle due major del drink è noto, nelle etichette con la sigla E150D. Alcuni studi condotti sui topi e ratti evidenziano la correlazione tra tale colorante e l’insorgenza di tumori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *