Quanto conta, una predisposizione di base?
Manuale di sopravvivenza allo studio – 2° Puntata
“Prego, si accomodi nella sala insegnanti. I ragazzi sono andati al cinema stamattina e sono rientrati da poco. Il tempo di mangiare un panino e può iniziare la lezione!“. Con queste parole, la tutor mi accoglie nella scuola.
Mi accomodo su una “sedia da cattedra” che sembra quasi un trono….. sono sola. Sulla parete grigia di fronte a me, sono appese una cartina politica dell’Europa un pò datata (come se la guerra nell’ex Jugoslavia non fosse mai avvenuta) e la foto del Presidente Napolitano. La stanza è molto grande e luminosa ed è piena di armadietti, chiusi rigorosamente a chiave. All’interno di quei scrigni di legno, color noce, ogni docente conserva i propri segreti: le tracce dei temi, i problemi di matematica o le versioni di latino da dare, il giorno dopo, agli studenti; i testi su cui fare approfondimento; i compiti in classe corretti ancora a metà. Ripenso divertita a quando, con i miei ex compagni di liceo, ci intrufolavamo, di nascosto, nella sala docenti per provare, inutilmente, ad aprire gli armadietti perchè volevamo controllare i registri che contenevano le nostri sorti…….
All’improvviso entrano due docenti che, dopo essersi accertate della mia identità, si accomodano su altri due troni e scaraventano sul grande tavolo un enorme foglio scritto a penna. “Ora si mettono a giocare a battaglia navale!” ironizzo tra me e me.
“Vedi, vedi……questa non ha capacità, non è intelligente anche se è educatissima! Mica è colpa sua se nostro Signore l’ha fatta nascere senza alcuna capacità!“
.. ………Rifletto!
Entro in classe, saluto i miei ragazzi e inizio ad argomentare:
“Parliamo del tema SIAMO TUTTI UGUALI perché è un argomento molto importante e merita approfondite spiegazioni. Osservando, dunque, e studiando gli esseri umani, risulta che tutti sono costituiti dalle stesse parti organiche e dalle stesse capacità psichiche.
Fisicamente, pur essendo moltissimi sulla terra, ognuno è proprio a se stesso e diverso rispetto agli altri. Osserviamo, ad esempio, la pelle. Sulla terra esistono oltre sei miliardi di esseri umani ed altrettanti sono le loro impronte digitali diverse.
Per quanto riguarda la Psiche, ognuno produce continuamente gli psicofenomeni (le idee, le riflessioni, i pensieri), i quali sono il risultato degli elaborati del Pensiero che poi possono venire comunicati al mondo esterno mediante parole o gesti, oppure rimanere nella propria mente sotto forma di Idee.
Gli psicofenomeni che ogni essere umano produce nella sua mente sono prodotti unici perché sono stati elaborati da una mente sola (come tali somigliano alle impronte digitali). Però è bene precisare che uno psicofenomeno è costituito da energia e che si manifesta all’ esperienza umana mediante la verifica dei sensi. In altri termini, mentre per il corpo le impronte digitali sono uniche ed immutabili per tutta la vita, per ogni essere umano, gli psicofenomeni mentali sono unici nel momento in cui si creano e vengono palesati al mondo esterno. Poi si ripropongono altri psicofenomeni diversi, anche se pure questi sempre unici rispetto alla produzione di psicofenomeni creati un momento prima. Ogni essere umano, da una sola mente, durante un’ intera vita è capace di produrre miliardi di psicofenomeni diversi. Siamo tutti uguali, perché tutti gli esseri umani esistenti sulla terra di oggi e di ieri, producono ed hanno sempre prodotto gli psicofenomeni.
Se ognuno è in grado di elaborare da una sola mente miliardi di psicofenomeni diversi (tali da permettere tutte le idee prima, e poi le tante parole che vengono pronunziate), non pensate che, solo per questo, un essere umano debba essere considerato meraviglioso? L’ unicità, nella sua formazione psicofisica, si chiama IL MIRACOLO DELLA VITA.
Solamente per questa ragione ogni persona umana è propria a se stessa e come tale meravigliosamente personale ed irripetibile. In tutta questa grandiosa unicità, come fanno ad esistere, come vorrebbero asserire alcuni, ESSERI UMANI DI SERIE A ed ESSERI UMANI DI SERIE B?
Come è possibile che nascano esseri umani potenzialmente più dotati di altri, quando già chiunque, psico-fisicamente, è tanto dotato da potersi, fin dal momento della sua nascita, paragonare ad un piccolo universo?
Analizziamo due correnti di pensiero, l’innatismo e l’apprendimentismo, che, ancora, non sono riuscite a mettersi d’accordo. Esistono degli studiosi, dei ricercatori, che attribuiscono la diversità degli esseri umani a fattori genetici. Secondo costoro si nasce geni oppure no, si nasce superdotati oppure no. Eppure dalle ultime scoperte sulla Genetica non è stato fornito alcun elemento che dia conferma a queste ipotesi. La genetica assicura solamente che da un essere umano nascono esseri umani, da animali nascono animali, da vegetali nascono vegetali e nulla di più.
L’altra corrente di ricercatori afferma che la diversità fra gli esseri umani dipende dai diversi apprendimenti.
Si può concludere che ognuno, geneticamente, per ragioni prettamente energetiche, alla nascita risulta potenzialmente uguale a qualunque altro, di ieri, di oggi, di domani; poi i particolari e personali apprendimenti fanno il resto, cioè rendono tutti diversi. Riflettiamo insieme su questo concetto: un essere umano, cosiddetto normale, che dimostri di avere le sue capacità meravigliose, che tutti possiamo osservare alla sua nascita, non può forse essere considerato SUPERDOTATO”
Il ragazzo alto e robusto mi domanda:
“Prof., noi a casa siamo due fratelli, ed entrambi abbiamo ricevuto gli stessi insegnamenti.
Perché se – come dice lei – tutto dipende dagli apprendimenti,
mio fratello ed io risultiamo essere tra di noi così diversi?“
“Domanda molto interessante“, intervengo, “Vi prego di seguirmi in queste riflessioni“.
” Se in una stanza si pongono due persone di spalle e poi si chiede ad ognuno di loro cosa vede davanti a sé , ognuno dirà certamente di vedere oggetti diversi. Eppure entrambi sono nella stessa stanza e nello stesso momento.
Ebbene, quando un genitore trasmette un messaggio ai figli, spesso non li ha entrambi dinanzi nello stesso momento. Un messaggio raggiunge uno dei due figli in un momento particolare in cui, sia l’energia del figlio che la sua (del padre o della madre) e le loro rispettive disponibilità di pensiero saranno diverse di attimo in attimo. Cambieranno anche le dinamiche delle qualità affettive ed aggressive perché staranno adattandosi alle varie processazioni di pensiero, che in base agli ultimi avvenimenti vissuti per ognuno, nel chiuso della propria pelle, sta elaborando sia mentre parla che, principalmente, mentre ascolta.
Il cosiddetto GENIO, rappresenta il risultato di tanto lavoro, dei tanti processi di allenamenti psicofisici (spesso molto sofferti), che ognuno sceglie o è indotto a scegliere da altri. Un esempio classico è stato osservato leggendo la vita di Nicolò Paganini (celebre violinista e compositore di musica). Costui, figlio di un umile ciabattino, fin dalla primissima età fu costretto dal padre a studiare prima il violino e poi la chitarra. Pare, che il padre, a suon di botte, lo inducesse a studiare tutti i giorni. Dicono gli storici di Paganini, che tutte le mattine, mentre il ciabattino era intento al suo lavoro (lavorando in casa aveva la possibilità di controllare continuamente il figlio), nella stanza accanto, il malcapitato, doveva esercitarsi e se smetteva di suonare, riceveva botte e minacce di privazioni del cibo giornaliero. Tutto ciò accadeva (nascita e morte del musicista 1782 – 1840) perché a quei tempi, chi poteva garantirsi una abilità concertistica (violino, pianoforte o altri strumenti), aveva raggiunto una sicurezza per l’avvenire (fatta di pane).
A conclusione di ciò, possiamo dimostrare che chiunque può ottenere risultati eccellenti purché sia costretto o sia motivata/o da bisogni necessari primari indispensabili, oppure da bisogni necessari primari.
Ritengo tutto ciò normale, considerando l’immenso potenziale che ogni essere umano possiede fin dalla nascita.”
In modo sentito e con un velo di emozione affermo:
“Diffidate, dai professori che vi dicono che siete carenti in capacità sin dalla nascita.Chiunque può ottenere il raggiungimento di qualunque obiettivo che si sia proposto di ottenere; servono solo due spinte all’azione: la motivazione e, dopo avere fatto delle scelte, l’assoluta perseveranza.”
…CONTINUA
Giovanna Conforti
*Laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione, indirizzo marketing e advertising (conseguita a 23 anni con il massimo dei voti), MBA (conseguito a 24 anni, presso Istituto G.Tagliacarne), Counselor in sviluppo e gestione delle Risorse Umane… ESSERE UMANO considerato da qualche prof. del Liceo con poche capacità innate sviluppate!
Si ringrazia il Dott. Prof. Giovanni Russo per le sue ricerche. Molto ci si è ispirati e “approfonditi”, nella stesura di questo lavoro.