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A Corvaia di Oricola (L’Aquila)


 


Le carte dell’amianto… un faldone grosso e polveroso più del sito che raccontano, … giacciono tutte lì, negli uffici che registrano, protocollano, timbrano, … Le carte, ingiallite e invecchiate al pari dei vecchi pezzi di eternit che cadono, volano, si disperdono … Le carte, pesanti e ferme come e più della struttura inquinata che pur qualche sussulto manifesta nel crollo e nella dispersione aerea dei suoi invisibili e pericolosi frammenti … Le carte, … trasudano di garantismo ma non proteggono … Le carte, inutili ma indispensabili per sbrogliare una vicenda di diritti calpestati …

Anno 2011 – ex fornace Corvaia di Oricola

Il sito
è un orrendo, fatiscente e pericoloso capannone industriale di 10000 mq (nella foto una vista parziale), denominato ex fornace Corvaia, situato in località Golfarolo (Comune di Oricola, AQ) e limitrofo ai territori di Carsoli, Pereto, Arsoli, Rocca di Botte, Riofreddo…


I pezzi
– secondo gli esami condotti da ASL di Avezzano-Sulmona e ARTA Abruzzo, trattasi di sostanze estremamente pericolose per la salute: amianto in matrice friabile del tipo crisotilo o asbesto bianco e crocidolite o asbesto blu; in altre parole, polveri di eternit che, se inalate, risultano letali e cancerogene anche a distanze “notevoli”
– il capannone in cemento/amianto, abbandonato, diroccato e aggredito dagli elementi atmosferici che da vent’anni ne provocano sfaldamenti e crolli appare sempre più strutturalmente degradato ed al limite del collasso; il cedimento della costruzione aggraverebbe, se possibile, l’habitat in quanto accrescerebbe a dismisura il quantitativo delle microfibre amiantifere in aerodispersione
– il relitto, grava su un’area sovrastante i pozzi d’acqua delle abitazioni, confina con un corso d’acqua naturale, con un depuratore e con un laghetto di pesca sportiva


I soggetti
– la proprietà del sito

– il Comune di Oricola
– la Procura della Repubblica di Avezzano

– la Corte d’Appello dell’Aquila

– l’agenzia per l’ambiente ARTA Abruzzo
– la ASL di Avezzano-Sulmona
– l’Amministrazione Provinciale dell’Aquila
– la Regione Abruzzo
– la Prefettura dell’Aquila
– il Dipartimento della Protezione Civile di Roma


Le carte
– le carte, riferiscono esposti e denunce, ispezioni e analisi, ordinanze e ingiunzioni, sequestri e processi

– le carte, giacciono tutte lì, negli uffici dove si registra, si protocolla, si timbra
– le carte, costituiscono un faldone ormai cospicuo e polveroso più del sito dei veleni che denunciano, accusano, condannano
– le carte, pesanti e ferme come e più della struttura incriminata che pur qualche sussulto manifesta nel crollo e nella quotidiana dispersione aerea dei suoi pezzi

– le carte, trasudano garantismo ma non difendono dalle sostanze che contaminano l’aria, la terra, l’acqua e che incombono ad ogni respiro, leggere ma gravi, eteree ma cancerogene
– le carte, inutili ma indispensabili per sbrogliare una vicenda di salute pubblica e di diritto ambientale calpestati.

I tempi


– il tempo trascorso dalle certificazioni ASL e ARTA che attestano la pericolosità del sito è di tre anni e mezzo
– il tempo massimo di trenta giorni previsto dall’Ordinanza del Comune di Oricola per lo sgombero e la bonifica è scaduto da tre anni
– il tempo trascorso dal sequestro penale e dalle prime notifiche sanzionatorie è di due anni e sei mesi
– il tempo trascorso dall’emanazione della sentenza (che ha decretato la condanna della persona fisica proprietaria del sito e ordinato la bonifica dell’area) è superiore a un anno
– dicembre 2010, nessuna messa in sicurezza, nessuna rimozione dei materiali inquinanti, nessuna bonifica del territorio; si resta in attesa di veder attuato quanto disposto da ARTA e ASL, ordinato dal Comune di Oricola, sollecitato dalla Protezione Civile di Roma, dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia e dalla Prefettura dell’Aquila e, da ultimo, intimato dalla Procura di Avezzano: ma questa sentenza che nel settembre 2009 condannava la proprietà inadempiente è stata impugnata ed il procedimento penale, esperito appunto il primo grado di giudizio, ora pende innanzi alla Corte d’Appello dell’Aquila

Stante poi che il nostro ordinamento prevede tre gradi di giudizio e che i procedimenti giudiziari non sono sempre celeri, si comprende che per ottenere la messa in sicurezza e la bonifica del territorio occorrerà verosimilmente aspettare tempi lunghi e, forse, patire ulteriori proroghe e rinvii.

– anno 2011, si prefigura uno scenario francamente inaccettabile da parte di chi da decenni vive a fianco del sito avvelenato; perciò si ritiene che, indipendentemente dai tempi e dalle risultanze dei futuri passaggi giudiziari, si debba intervenire con somma urgenza per la protezione delle persone e dell’ambiente al fine di porre in essere le misure di sicurezza, gli interventi di rimozione delle sostanze nocive, il loro corretto smaltimento e le opere di bonifica del territorio

 

L’appello



ed il sollecito sono rivolti a tutte le istituzioni e, particolarmente, al Comune di Oricola, alla Provincia dell’Aquila ed alla Regione Abruzzo perché orientino la soluzione di questo caso verso l’unica praticabile e cioè quella che passa per l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte della Pubblica Amministrazione, come previsto dalle Ordinanze Sindacali di Oricola, dalle leggi vigenti (D.L. n° 152/2006 – Norme in materia ambientale), in nome dei principi di rispetto ambientale/sanitario in cui credono tutti coloro che ritengono di avere il diritto di respirare aria senza amianto e in virtù del fatto che l’osservanza dei principi medesimi significa sempre un risparmio di vite e oneri sociali.

 


Un informale appello è pure rivolto ai Sindaci delle Comunità limitrofe perché assumano un approccio proattivo e sinergico nella tutela della salute pubblica; si consideri che il consenso popolare dipenderà sempre di più dalla cura del territorio e dalla qualità della vita che gli amministratori sapranno attuare.


Una preghiera è altresì indirizzata agli Operatori dell’informazione, della Sanità e dei movimenti ambientalisti perché informino di più e meglio quanto alcune gravi malattie si possano sconfiggere eliminando all’origine le cause che le producono.


Si rinnova il ringraziamento a quei Responsabili e Dirigenti degli Uffici contattati i quali, fin qui rispondendo ad appelli e segnalazioni, hanno dato assistenza e manifestato la vicinanza della Pubblica Amministrazione al cittadino.


 

Buon anno

Virgilio Emilio Conti