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Alle prese con la spesa e con i regali: riusciremo a risparmiare, rimanendo fedeli alle tradizioni ?


Se si vuole, si può risparmiare anche a Natale e a Capodanno. Ma come? Per quanto riguarda la spesa alimentare, facendola al discount, il risparmio è netto, basta saper rinunciare ai prodotti pubblicizzati in televisione e affidarsi a marchi tutti da provare direttamente.

Allora perché non fare al discount anche la spesa di Natale e di Capodanno? La qualità è paragonabile a quella del normale supermercato? Un’inchiesta del quotidiano La Repubblica ha consentito di mettere in evidenza, con chiarezza, quali siano i punti deboli delle catene di distribuzione che puntano soprattutto sul risparmio.

Alcuni elementi di base, indipendenti dalla qualità, consentono alla catena di discount di tenere bassi i prezzi: l’assenza di costi di pubblicità per i marchi proposti; il minor assortimento di marchi per ciascun prodotto; gli imballaggi più economici; la disposizione meno accurata sugli scaffali.

Ma anche la scelta delle materie prime, secondo l’inchiesta, influisce sul prezzo. Ad esempio: tonno di seconda scelta; minestroni dove prevalgono patate e carote; macedonie dove abbondano mele e pere; pizza con formaggio fuso al posto della mozzarella; pomodori pelati a maggiore quantità di acqua di accompagno; succhi di frutta con la quantità minima di frutta. Minor qualità, dunque, ma senza incidere sula salute.

L’alternativa sono i prodotti primo prezzo delle varie catene di distribuzione: quelli che, utilizzando un marchio di proprietà del supermercato, consentono di abbattere notevolmente i prezzi, senza alcun sacrificio per la qualità. Anzi, inchieste condotte in Gran Bretagna e in Francia hanno messo in evidenza come le linee economiche dei supermercati, dal punto di vista nutrizionale, siano buone quanto quelle di marca e, in molti casi, addirittura superiori.

Dalle associazioni dei consumatori sono state monitorate quattro città (Milano, Roma, Napoli e Torino) relativamente ai prezzi medi e capire se si può risparmiare qualcosa. Sembra in effetti che scegliendo in maniera oculata e mettendosi a caccia di offerte qualche affare sia possibile farlo.

Su Panettone e Pandoro ad esempio si può arrivare a risparmiare fino al 90% scegliendo i prodotti in offerta. Se infatti durante l’ultima settimana di Novembre un panettone costava in media 6,71 euro e un pandoro 6,82, in questi giorni i prezzi medi degli stessi prodotti in offerta ammontano a 3,91 euro per il panettone e 4,05 per il pandoro. Mentre una confezione di torrone da 250 grammi a prezzo intero costa in media 4,87 euro scegliendo i torroni in promozione il prezzo scende a 2,70 euro. Come per pandori e panettoni, anche in questo caso il 20% dei prodotti è già in offerta. Poche invece le promozioni sul cotechino, i cui prezzi variano, per il formato da 500 g, da 5,29 a 7,01 euro. Basta dunque scegliere il prodotto più economico per risparmiare oltre il 30%, con attenzione al rapporto qualità-prezzo. Facendo una media la spesa è 284 euro a testa, più spendaccioni a Milano con quasi 290 euro. Il dono più richiesto è la salute per un italiano su due. Ma c’è anche chi non festeggia: il 4,2% degli italiani.

Relativamente alle abitudini, il 96,7% degli italiani che festeggerà il Natale lo farà a casa propria o di parenti, insieme a familiari ed amici, riunendosi intorno ad una tavola imbandita di piatti della tradizione natalizia per il 61,4% ma anche di piatti tipici delle regioni italiane per il 34%.

Tra le tradizioni natalizie, se potesse, un italiano su otto circa non rinuncerebbe a nessuna ma se proprio bisogna scegliere il 33,6% non farebbe a meno del cenone della Vigilia e il 22,3% del pranzo di Natale. Solo a Milano vince il pranzo sulla cena, per oltre due milanesi su cinque è l’appuntamento da non mancare. Ma quanto si spenderà a Natale? I regali di Natale 2010 saranno mirati e riguarderanno soprattutto capi di abbigliamento (35,2%), a seguire i soldi e i giocattoli per i bambini.

Maria Cipparrone.


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