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Matrimoni più cari;  No delle associazioni consumatori al decreto sul federalismo demaniale, richiesta di un incontro per l’Rc auto, appello per le intercettazioni; raddoppia lo sconto per il self service in autostrada.


Matrimoni più cari: aumenti rispetto al 2009;   No delle associazioni consumatori al decreto sul federalismo demaniale;  Antistrust: le associazioni consumatori chiedono un incontro per l’Rc auto; Autostrade per l’Italia: raddoppia lo sconto per chi farà il pieno al selfservice;  Intercettazioni: le associazioni consumatori presentano appello alla Corte di Giustizia Europea.

I matrimoni aumentano di prezzo: oggi per sposarsi si spende il 4% in piu’ rispetto al 2009. E’ quanto emerge dalle rilevazioni delle associazioni dei consumatori che hanno monitorato i costi delle principali voci di spesa per l’organizzazione dei matrimoni: complessivamente, sposarsi oggi costa da circa 33.000 euro a 53.000 euro. Queste spese sono calcolate considerando un “matrimonio classico”, che prevede circa 100 invitati.
Ma si sviluppano sempre di piu’ anche nuove tendenze per matrimoni anche meno costosi. La novita’ assoluta e’ quella di assegnare un “tema” o un “colore” al proprio matrimonio: dalle ghirlande e i gonnellini hawaiani, alle musiche caraibiche, dai colori del mare a quelli della natura, il soggetto prescelto puo’ essere ripreso dalle partecipazioni, agli addobbi, al menu del ricevimento. Per quanto riguarda gli addobbi, si consiglia di scegliere sempre fiori di stagione, per risparmiare fino al 30%. Un’altra idea moderna, ma soprattutto economica e’ quella di sostituire le partecipazioni e gli inviti con sms, e-mail o, addirittura, con un invito sui social network. Con conferma di ricezione per avere la sicurezza che parenti e amici abbiano ricevuto l’invito. Con un costo di 15 euro (per 100 invitati a 15 cent a sms) si potranno cosi’ risparmiare oltre 300 euro per la realizzazione delle partecipazioni. Un’alternativa alle classiche bomboniere, che spesso sono oggetti superflui e ingombranti, e’ quella di rivolgersi ad enti benefici e organizzazioni senza scopo di lucro, per realizzare bomboniere solidali, aiutando, allo stesso tempo, chi ne ha bisogno. E chi ha tempo a disposizione puo’ pensare a bomboniere “fai da te”, magari personalizzate a seconda del tema prescelto per la cerimonia.

 

Alle associazioni dei consumatori non piace il decreto attuativo sul federalismo demaniale varato dal governo. “In particolare contestiamo il trasferimento di beni pubblici quali spiagge, laghi e fiumi alle singole regioni – spiegano – Questi beni, infatti, rappresentano un enorme patrimonio di proprieta’ della collettivita’, e non possono diventare proprieta’ esclusiva dei cittadini di una singola regione”. “Temiamo possano addirittura verificarsi sul territorio situazioni anomale determinate dal federalismo demaniale. Pensiamo, ovviamente per assurdo, alle spiagge delle regioni governate dalla Lega, e a un eventuale obbligo per i bagnanti di indossare solo costumi verdi!!”.”Questo esempio bizzarro rappresenta solo una battuta per sottolineare come sia errato concedere beni cosi’ importanti e di proprieta’ collettiva agli enti locali. Chiameremo la Corte costituzionale a pronunciarsi sulla questione.”

 

Le associazioni dei consumatori chiedono un’incontro all’Autorita’ Antitrust per dare il proprio contributo all’indagine sulle Rc auto, e per dare voce a quegli utenti che a migliaia si rivolgono ai loro sportelli. “Senza una vera Agenzia Antifrode e un efficace contrasto alle speculazioni artificiose sui sinistri, i cittadini onesti continueranno ad essere condannati a subire gli aumenti che le imprese assicuratrici scaricano sugli assicurati per garantirsi i propri utili”. Per questo si chiede al legislatore di varare con urgenza l’Agenzia.

 

Raddoppia lo sconto per chi fara’ il pieno al self service in 80 impianti della rete di Autostrade per l’Italia. La società , infatti, stanzia 5 milioni di euro e rilancia l’iniziativa “Prezzo amico”, portando in media ad almeno 6 centesimi la riduzione del prezzo per il self service, rispetto alla modalita’ servito. La campagna di sconto, che partira’ lunedi’ 24 maggio, interessera’ 80 aree di servizio (in media una ogni 60 km) distribuite capillarmente lungo la rete e non sara’ limitata al periodo dell’esodo estivo, ma avra’ durata continuativa. La misura, varata dopo aver ottenuto l’autorizzazione dell’Antitrust, e’ stata accolta con favore anche dal ministero dello Sviluppo economico e dalle associazioni dei consumatori. “Si tratta – ha commentato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia – di una iniziativa utile che ha come stella polare il consumatore. Essa anticipa alcune nostre decisioni in itinere soprattutto in relazione alla trasparenza: uno dei requisiti fondamentali del nostro progetto di riforma”. “Il decreto in via di emanazione – ha proseguito Saglia – intende fotografare il prezzo alla pompa e renderlo visibile sul sito del ministero: in questo modo lo si rende confrontabile agli automobilisti. Tutto cio’, tuttavia, non basta: occorre anche maggiore concorrenza”.”Il problema del prezzo del carburante e’ un’emergenza in quanto il caro auto incide pesantemente sui bilanci familiari – Il prezzo alto della benzina significa meno mobilita’ per le famiglie il che equivale a dire meno spese. Per non parlare del costo dei prodotti trasportati”. All’incontro hanno partecipato alcune associazioni per le quali “e’ necessario ampliare il numero delle aree di servizio coinvolte”.

 

“Gia’ piu’ volte abbiamo ribadito la nostra contrarieta’ ai tentativi di mettere in discussione uno strumento fondamentale per le indagini quali sono, appunto, le intercettazioni. Uno strumento che, se potenziato, avrebbe potuto evitare l’insorgere di casi Cirio, Parmalat, ecc. A maggior ragione oggi, proprio in un momento in cui stanno venendo a galla innumerevoli fenomeni di corruzione ed irregolarita’, ci chiediamo come si fa anche solo a ipotizzare di mettere a tacere le intercettazioni?”. Lo sostengono le associazioni che, in nota sottolineano ” Che migliaia di cittadini indignati si stanno rivolgendo alle nostre sedi. Abbiamo sempre tutelato e difeso il diritto alla privacy, ma tirarlo in mezzo come alibi, in questo caso, e’ una scusa improponibile, soprattutto, lo ripetiamo, in un momento delicato come quello che stiamo attraversando. L’intollerabile attacco alla liberta’ di stampa e di espressione votato alla commissione Giustizia in Senato, con il quale si vorrebbe mettere il bavaglio alle intercettazioni, e’ un vero e proprio insulto all’intelligenza”. “I cittadini ne sono consapevoli e per questo chiedono a gran voce norme anti-corruzione, e non certo di essere tenuti all’oscuro delle vicende che stanno travolgendo molti illustri esponenti politici. Alla luce di questa gravissima situazione, invochiamo un sussulto di responsabilita’ da parte del Parlamento e delle forze politiche, affinche’ tale legge trovi la piu’ ferma opposizione e non passi nel nostro Paese. Noi, naturalmente, metteremo in campo ogni iniziativa di carattere politico, legale, anche referendario, per far si che il diritto all’informazione e alla trasparenza non siano minati da questi provvedimenti. Intanto, abbiamo gia’ dato mandato alla nostra Consulta Giuridica di studiare un eventuale appello da presentare alla Corte di Giustizia Europea e alle Autorita’ internazionali competenti, qualora il testo di legge sulle intercettazioni dovesse essere approvato”.

 

Maria Cipparrone.

 

 


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->http://www.studiolegalecounselingcipparrone.it/]