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Dal decalogo per evitare raggiri da parte degli artigiani, al costo dei carburanti in continuo aumento ed al calo delle vendite dei prodotti alimentari.


Quando si deve chiamare l’idraulico, il falegname o qualsiasi altro artigiano per riparare qualcosa in casa spesso non si sa a chi rivolgersi o si ha paura di pagare di piu’ del dovuto. Le associazione dei consumatori hanno cosi’ pubblicato un decalogo per evitare raggiri e controversie. Prima di tutto si ricorda al consumatore che quando si rivolge a un artigiano inizia un rapporto definito ”contratto d’opera” e regolato dagli art. 2222 e seguenti del Codice civile. Tale rapporto e’ basato sulla fiducia e la legge consente al consumatore di recedere in qualsiasi momento, pagando solamente il lavoro effettuato. Se non si ha un artigiano di fiducia e’ meglio rivolgersi ai lavoratori iscritti alla Camera di commercio, evitando di prendere in considerazione annunci che non riportino l’indirizzo della sede e un numero di telefono fisso. Prima di iniziare i lavori e’ bene chiedere un preventivo scritto. Quando il lavoro non procede secondo gli accordi, si puo’ chiedere al prestatore d’opera di finire l’attivita’ entro un termine congruo, oltre il quale si puo’ recedere dal contratto e si puo’ chiedere il risarcimento degli eventuali danni. Si consiglia poi di conservare sempre i pezzi di ricambio che sono stati sostituiti in modo da verificare l’effettivo svolgimento dei lavori e di farsi rilasciare regolare fattura, su carta intestata della societa’ che ha effettuato l’intervento, con il dettaglio di tutti i costi e i pezzi sostituiti. Se il compenso richiesto e’ sproporzionato, si puo’ pagare una somma inferiore, lasciando all’artigiano l’onere di provare che e’ dovuta una cifra superiore. Non anticipare mai soldi a chi deve effettuare uno o piu’ lavori in casa se prima non sono stati svolti i lavori necessari richiesti. Per lavori svolti presso l’abitazione e’ bene controllare da vicino cio’ che viene fatto.

 

”I carburanti alla pompa sono l’unico bene e servizio che ha continue variazioni di prezzo, anche giornaliere. Nessun altro prodotto, pur sottoposto alle variazioni giornaliere del prezzo delle materie prime, si comporta in tal senso”. E’ quanto denunciato in una nota dalle associazioni dei consumatori. ”Queste variazioni continue – proseguono le associazioni – hanno 2 effetti negativi: nessuno e’ in grado di sapere qual e’ la compagnia piu’ conveniente; in queste variazioni continue si inserisce la consueta speculazione sui tempi di adeguamento del prezzo alla pompa”.
La proposta avanzata al tavolo dei carburanti e’ quella di stabilire dei criteri in cui la variazione dei carburanti avvenga periodicamente, ogni 15 giorni o un mese, fermo restando il principio che ogni compagnia decide il proprio prezzo e lo mantiene per il periodo stabilito. Un principio gia’ applicato per l’energia elettrica e il gas con evidenti vantaggi per i consumatori.

 

Per l’Istat le vendite al dettaglio dei prodotti alimentari sono diminuite a gennaio dell’1% rispetto a dicembre e del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2009. Per le associazioni dei consumatori si tratta di un dato inquietante ed angosciante perche’ dimostra ”che gli italiani non hanno piu’ soldi nemmeno per mangiare e che devono tirare la cinghia non solo per l’acquisto di beni superflui ma anche per beni necessari e indispensabili come il cibo”. Si chiedono, pertanto, due cose: ai commercianti di abbassare i prezzi del 20% e al governo di ridurre l’Iva dei prodotti alimentari, in modo da salvaguardare la capacita’ di spesa degli italiani e abbassare i prezzi di questi prodotti essenziali. I commercianti ”sono in crisi come i consumatori. Le loro vendite diminuiscono sempre piu’. Ma sbagliano quando, come stanno facendo ora, cercano di mantenere i profitti di prima alzando i prezzi, contribuendo in questo modo all’ulteriore riduzione delle vendite al dettaglio. Solo con consistenti sconti e promozioni, almeno pari al 20%, potrebbero far ritornare gli italiani nei loro negozi. Per conservare i profitti, cioe’, devono puntare non sui prezzi ma sulle quantita’ vendute”.

Maria Cipparrone.


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->http://www.studiolegalecounselingcipparrone.it/]