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Da cosa dipendono?


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La promessa rappresenta un comportamento specifico tipico degli esseri umani, fondato sulla cooperazione e la fiducia. Molto spesso, ahimè, le promesse non vengono solo fatte, ma anche non mantenute e poco si sa circa i meccanismi fisiologici che stanno alla base di questo modo di agire.

In un recente lavoro (Thomas Baumgartner et al. The Neural Circuitry of a Broken Promise. Neuron, Volume 64, Issue 5, 756-770, 10 December 2009) alcuni ricercatori studiano le motivazioni che inducono le persone a mantenere o meno l’impegno, attraverso l’osservazione dell’attività cerebrale. Lo studio si compone di vari momenti in cui un gruppo di soggetti viene analizzato e che vanno dalla fase iniziale di decisione, ad uno stage di anticipazione della decisione, fino a quando risultano liberi di mantenerla o romperla.

La rottura di una promessa risulta associata ad un incremento di attivazione della corteccia dorso laterale prefrontale, della corteccia cingolata anteriore e dell’amigdala, quindi in quelle aree del cervello implicate nella gestione delle emozioni. Ciò suggerisce che una azione di mancata parola può coinvolgere un conflitto emozionale dovuto alla soppressione di una risposta emotiva. Inoltre la violazione della promessa può essere predetta mediante l’osservazione di un pattern di attività cerebrale tipico in un momento particolare, ossia durante la fase di decisione e anticipazione.

Il futuro? Pensare bene prima di promettere!


Ferdinanda Annesi – Biologa C.N.R.