Speranze e certezze.
Il trapianto è un intervento di chirurgia che prevede la sostituzione di una componente di un organismo vivente, in quanto malfunzionante, con una omologa, funzionante, espiantata da altro individuo. Rappresenta un’efficace terapia per alcune gravi malattie che colpiscono gli organi o tessuti del corpo umano e che non sono curabili in altro modo e rappresenta una reale possibilità di prolungare la vita o di ridare salute o giovinezza ad un individuo. Di esso si trova traccia fin dalla mitologia, in numerose leggende e in rappresentazioni artistiche, anche se la nascita dei trapianti viene fissata dalla tradizione nel III secolo d.C, mentre la storia scientifica dei trapianti d’organo ha inizio nel 1902, quando si mise a punto la tecnica per congiungere due vasi sanguigni. Utilizzando questa tecnica furono eseguiti i primi trapianti di cuore e di rene su animali, anche se il primo ostacolo che questi pionieri dovettero affrontare fu il rigetto.
Nel frattempo vennero compiuti esperimenti di trapianto di reni da soggetti appena morti: il cosiddetto trapianto da donatore cadavere.
Nel 1965 si raggiunse la certezza che questo tipo di intervento era possibile e centri di trapianto renale si aprirono in tutto il mondo.
Da allora questi interventi furono effettuati in numero sempre maggiore e con sempre migliori risultati, fino a diventare operazioni di routine. I successi ottenuti in questi campi hanno generato grande entusiasmo e grandi speranze sulle potenzialità del trapianto. L’unico rischio reale resta ancora quello del rigetto. In questi anni sono state sperimentate varie strategie per rendere il soggetto ricevente “tollerante” nei confronti del trapianto ed i risultati sono sempre più soddisfacenti. Purtroppo non tutti i pazienti che necessitano di trapianto possono riceverlo, a causa dello scarso numero di donatori. Ad esempio, nell’anno 2007 sono stati eseguiti 1.573 trapianti di rene a fronte di una lista di attesa di 6.805 pazienti, in quanto non è ancora molto diffusa questo tipo di “cultura”.
Oggi, in Italia il trapianto viene eseguito negli ospedali o strutture sanitarie accreditate dalle Regioni ed è totalmente gratuito per il ricevente ed è assolutamente illegale vendere o comprare organi umani. La donazione degli organi e tessuti è un atto anonimo e gratuito di solidarietà. Non è permesso alcun tipo di remunerazione economica e non è possibile conoscere l’identità del donatore e del ricevente.
Nel 1973 nasce a Bergamo l’Associazione Italiana Donatori Organi (AIDO); l’obiettivo di tale associazione era quello di cercare di diffondere la prospettiva di tale trattamento risolutivo, come auspicabile alternativa alla dialisi nei nefropatici. Nel corso degli anni vennero anche affrontati i problemi che poneva l’applicazione della legge sui trapianti, soprattutto per quanto riguarda l’informazione ai cittadini, e nel 2000 venne stampata la nuova tessera associativa con la dichiarazione di volontà. Un obiettivo importante è quello di fare capire che la donazione e il trapianto di organi riguardano tutti e sono rivolti a tutti i cittadini sensibili, perché essi stessi divengano strumenti della corretta informazione attraverso una sorta di “passaparola” e di sostegno finanziario di ulteriori campagne informative su tale argomento.. Oggi in tutte le regioni italiani esistono sedi dell’Aido ma anche di altre associazioni quali ad esempio la A.C.T.I. – Associazione Cardio Trapiantati Italiani, l’ Associazione Toscana Trapianti Organi, l’ A.I.T.F. Associazione Italiana Trapiantati di Fegato per la vita – Onlus, l’ANED – Associazione Nazionale Emodializzati-ONLUS, l’ A.T.R.E.S (Associazione trapiantati renali Siena) e tantissime altre, ed è soprattutto grazie ai volontari di tali associazioni che oggi in Italia il trapianto è sempre più diffuso.
Spesso ci si chiede se le confessioni religiose sono favorevoli alla donazione degli organi e possiamo affermare che la maggioranza delle religioni o confessioni religiose occidentali sostengono senza alcun dubbio la donazione e il trapianto degli organi. La Chiesa Cattolica ha sottolineato in molte occasioni che la donazione degli organi è un atto supremo di generosità, carità e amore.
di Emanuele Spadafora II A