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Le donne: Non si sa mai cosa può dar loro fastidio!


 

Pensieri degli anni difficili – 88

Questa è la seconda parte di una trilogia cominciata nel mese di gennaio di questo stesso anno, che ha avuto il tempo di riposare per meglio meditare e riflettere e adesso pronta ad analizzare la situazione da un altro punto di vista.

Mi sforzo, nei comportamenti e modalità di interazione con gli altri esseri umani, di cercare il giusto, non essere troppo di parte solo per il fatto di appartenere al genere femminile e quindi, per par condicio, penso sia corretto evidenziare, con una punta di ironia, come dire, le debolezze delle donne. Il tema ovviamente sarà sempre lo stesso.

Pensando a loro, anzi a noi, mi viene immediatamente in mente una nota che è parte integrante della femminilità. Una donna non può in alcun modo essere considerata tale se non possiede una dose di contraddizione di molto legata agli sbalzi ormonali ciclici, che lasciano comunque un solido sostegno anche quando si mantengono a livelli basali, innocui e sufficienti al corretto funzionamento. Oppure quando le condizioni meteorologiche sono cangianti e ondulanti col tono dell’umore.

Insomma stiamo parlando della lunaticità!

Cosa può esserci di più spontaneo del pensare, fare o sostenere fermamente una cosa e dopo nemmeno dieci minuti resistere sull’esatto contrario, quasi a difenderlo come se fosse questione di vita o di morte?

A volte mi sorprendo di me stessa, mi ritrovo a fare mie delle opinioni su un qualcosa che mi prende solo per il gusto di provare, non tanto la ragione, quanto forse l’ultima parola.

Sicuramente comprensive e più riflessive, pronte ad accogliere per donare il gusto della ospitalità, ma imprevedibili nei gesti e azioni. È come se scattasse una molla che, forse per troppo tempo rimasta incastrata dalla cultura e dai modelli a cui siamo state abituate per decenni, fornisce lo start per iniziare una polemica a volte senza alcuna base logica, ma solo per il gusto di…

Sa tanto di vendetta meditata inconsapevolmente.

Voglio essere sincera: complicate, sicuramente anche complesse, ma questo è un altro argomento che verrà trattato in seguito.

Provare un gusto indescrivibile quando si sente che nelle proprie mani è il potere… Si dice che è l’uomo a dover prendere l’iniziativa, ma una donna molto saggia che ho avuto la fortuna di conoscere, aggiungeva che però “‘a fimmina l’ha d’aiutà”. Ed è una verità indiscutibile se si pensa che gli incontri avvengono in due. C’è tutto un gioco, quello affascinante della seduzione, che trovando il terreno fertile rende l’intrattenimento gustoso e con una punta di leggero sadismo.

Quando una donna sostiene di essere smaliziata, innocente, senza alcuna tendenza alla provocazione stai tranquillo che quello è il primo segnale certo di un avvertimento che si trasforma rapidamente in una trappola per il malcapitato. Perché sarà pur vero che l’ammaliato gode del momento lasciandosi dolcemente trasportare dall’innocenza, avanzando lentamente quasi ad essere stregato e stupito, ma è da lì che parte l’inganno. Rappresenta la base, solida nelle fondamenta, per costruire tutto il resto, impostare il piano che permetterà di vivere di rendita per gran parte della vita.


Il mal di testa! In realtà è un’arma di ricatto, studiata a tavolino e giocata al momento giusto. Si rende necessaria per ristabilire le giuste corde, a far così in modo che gli eventi non si diano sempre per scontati, al contrario ricordare che ogni cosa và conquistata con fatica ed ha sempre un prezzo da pagare.

Alcune donne hanno un rapporto strano con il sesso, profondamente diverso dall’uomo che lo vive in spontaneità assoluta e senza mostrare alcun imbarazzo per il desiderio della congiunzione. Ci sono quelle che lo “assorbono” in religioso silenzio quasi come una cosa da sbrigare nel più breve tempo possibile, magari pensando ad altro e proiettando lo sguardo verso l’alto. Sono quelle che guardano il soffitto!

Poi quelle che non mostrano alcun interesse, come se fosse un lato della vita inesistente o comunque che si deve concludere in un arco di tempo legato alla scoperta e poi da relegare nella fase dei ricordi, da spolverare molto sporadicamente.

Mi sorprendono più di tutte le donne che vivono la loro sessualità in funzione del ciclo mestruale. In genere cinque giorni prima e cinque giorni dopo l’apparato genitale si prepara allo “squilibrio”, quindi è assolutamente vietata ogni intrusione che potrebbe alterare o peggiorare il trauma che si prepara a vivere. Ovviamente e per nessuna ragione al mondo i cinque giorni che stanno in mezzo sono violabili… E così sono passati quindici giorni! Se poi ci aggiungiamo la fase ovulatoria che spesso risulta fastidiosa, un paio di mal di testa nell’arco del mese, qualche appuntamento mancato per motivi di lavoro e magari anche una bella discussione perché lui per un istante ha assecondato il suo desiderio e non volendo ha posato lo sguardo su una bella donzella che gli è sventolata davanti…rimane ben poco.

Ma allora io mi chiedo dove sono le donne che godono del piacere di fare l’amore, vivendolo non solo come appagamento dei sensi, ma anche come intima modalità di comunicazione, desiderio di trasmettere e accogliere l’altro dentro di sé, rendendosi disponibili e aperti e con la voglia di condividere?

Beh, forse sono stata un po’ dura e ho tralasciato le donne che vivono attivamente e colgono tutti gli aspetti positivi. Sono quelle di cui parlavo la volta precedente, nella prima puntata della trilogia, sincere con se stesse prima che con l’altro, nello stesso tempo pronte e ansiose di vivere incontrandosi senza troppi tabù e pregiudizi, lasciandosi andare alla scoperta e in giusta libertà.

Fernanda

Grazie ad un mio amico, di cui non posso fare il nome…, che mi ha fornito l’ispirazione parlandomi della sua donna in due parole, precisamente nel titolo di questa…

Mi scuso per la terminologia dialettale, probabilmente anche sbagliata nell’ortografia, ma alcuni concetti non avrebbero centrato l’obiettivo se li avessi descritti nella lingua italiana.