Posted on

..però di strada ne ho fatta!


 

Counseling – 23

 

Molte persone che mi conoscono non da tanto tempo, non credono quando io dico che non ero dieci anni fa l’essere umano che sono oggi. Una persona a cui io sono molto legata, sia da sentimenti di grande stima che di altrettanto affetto, e che è il mio analista, dice che io, all’epoca, facevo pensare ad un "boss", naturalmente si riferisce alle mie caratteristiche energetiche, tra l’altro, molto vicine a quelle maschili, non certamente al mio sesso che è sempre stato di genere femminile. Si, è vero, per come mi atteggiavo, mi comportavo e parlavo assomigliavo più ad un uomo, anzi ad un maschio (capo mafia), perché per me il termine "uomo" connota un individuo di sesso maschile, maturo, corretto ed abbastanza equilibrato. Io invece ero più simile ad un "maschio" e per tale intendo un soggetto, non cresciuto, capriccioso, infantile, ed, a tratti, arrogante.

Certo, avevo anche delle qualità, un’enorme bontà non inespressa o espressa male, una tendenza alla dolcezza quasi esagerata, una grande disponibilità verso gli altri che però nascondeva una grande insicurezza e una voglia di autoaffermazione fuori dal comune. Come si può notare, per descrivermi, e non l’ho fatto a caso, ho utilizzato dei termini "eccessivi", "grande", "enorme", "esagerata", "fuori dal comune", io ero proprio così, eccessiva, amplificata, sia nel bene che nel male, piena di conflitti e problemi non risolti. In più ero piena di sintomi, mal di testa, mal di stomaco, per non parlare del fatto che nel 1989 mi ero ammalata di linfoma, un particolare tumore del sangue che da molti anni, per fortuna è curabile, con quasi l’80% di possibilità di guarire. E’ chiaro il quadro della mia situazione? Penso proprio di sì.

Ebbene, proprio perché stavo male, sia a livello organico che psicologico, era venuto per me il momento di fare qualcosa. Ma cosa? Avevo capito che dovevo salvarmi da me stessa, ma come? I medici non mi soddisfacevano, (non è che sia cambiata granchè l’idea attuale che ho di loro, anche se sono convinta che sono importanti e che potrebbero essere molto utili per i loro pazienti), li vedevo troppo sicuri di sé ma con poche risposte da dare a chi stava male, ricordo che alla mia ennesima crisi gastrica (dolore di stomaco perforante, quasi da svenimento), il primario dell’ospedale della mia città, dopo la terza gastroscopia, mi disse: " hai una volgare ernia iatale che ha quasi tutto il mondo, per me questo non è il tuo problema". Bene, anzi, male ma qual è, mi chiedevo, allora il mio problema? Nessuno sapeva darmi una risposta.

A dire la verità, alcuni cosiddetti baroni della medicina, provarono a darmene una: "Signora, rivolgendosi, a mia madre, sua figlia ha un esaurimento nervoso". Niente di che, ci mancherebbe, detto da un luminare.., certo non si può discutere, se non, poi, scoprire, però, che il termine medico "esaurimento nervoso" indica letteralmente l’esaurimento delle capacità dei neuroni di continuare a mandare impulsi elettrici al cervello, determinando il c.d. elettroencefalogramma piatto. Non sono mai stata, naturalmente in questo stato, anche perché ciò determina la morte, almeno quella cerebrale.

Quindi, ero sempre punto e a capo e, a quel punto, potevo contare solo su me stessa. A casa mia non mi capivano, a dir la verità, da parte mia, era pazzesco pensare (ma solo molto tempo dopo l’ho compreso) di esser capita da chi non capiva sé stesso/a e stava, forse, peggio di me. Almeno io ero consapevole che dovevo far qualcosa, loro no, credevano che questo era il loro e il mio destino. Insomma qualcosa di ineluttabile, a cui, io, per fortuna, non mi sono mai rassegnata.

Da quel momento, ho cominciato a tormentare il mio medico di base, una persona disponibile e preparata, che per risolvermi i dolori gastrici, a sua volta tormentava gli informatori medico-scientifici. Ricordo che, era diventato un incubo per lui trovare un farmaco che potesse calmare il dolore che provavo quotidianamente (ogni giorno, proprio così) allo stomaco. Dopo mesi trascorsi così, per non dire anni, un giorno, recandomi al solito studio medico del mio amico, che ogni volta che mi vedeva, ormai cominciava a sudare, esasperata, gli chiesi notizie circa una targa esposta nel corridoio del suo studio che riguardava un altro professionista, medico ma allo stesso tempo psicoterapeuta. A quel punto, al mio amico che, nel frattempo aveva smesso di sudare, gli si stampò sul volto finalmente un sorriso, una nuova luce vidi nei suoi occhi e, lì per lì, non capii se era di sollievo perché forse pensava che, rivolgendomi al suo collega, avrei potuto capirci qualcosa di più sull’origine del mio mal di stomaco e risolvere, o perché lui si sarebbe liberato di me, nel senso delle mie pressanti richieste di aiuto… Ancora oggi non lo so, anche se sono profondamente grata al mio medico di famiglia che, senza saperlo, ha contribuito, indirizzandomi con fiducia al suo collega psicoterapeuta, ai miei cambiamenti ed alla mia serenità di oggi.

Per farla breve, il 14 luglio 1997 feci la telefonata, lo chiamai , nello stesso momento che mi rispose, capii, sia consapevolmente che a livello di mondo interiore, che era questa l’occasione che aspettavo da sempre: una persona che riuscisse empaticamente a capirmi, a cui confidare i miei dolori e i miei vuoti. Stavo cominciando a vivere e quella telefonata rappresentava l’inizio della mia salvezza… combinazione in una data storica, coincidente con quella del 14 luglio del 1789, anno della rivoluzione con cui i francesi, con la presa della Bastiglia, decretarono la liberazione dall’oppressione monarchica e l’inizio della "Libertà, eguaglianza e fraternità".

Da allora è iniziato il mio percorso dentro me, accompagnata in tutti questi anni da Giorgio Marchese, professionista serio e competente, formatosi alla scuola di psicoterapia ad indirizzo dinamico di Roma di Giovanni Russo, il medico ricercatore, psicoterapeuta che ha messo a punto dopo tanti anni di studio e ricerche la teoria P.E.A. a indirizzo dinamico. Non solo ho avuto il privilegio di conoscere questo grande personaggio, meritevole e non solo a mio parere, di ben più dei riconoscimenti ricevuti nella sua lunga carriera per le brillanti e lungimiranti intuizioni sull’essere umano (purtroppo però per il settore della psicologia e psicoterapia non è previsto il Nobel), ma anche di assistere alla sue lezioni, dal 1998, cioè da quando ho iniziato a frequentare la sua scuola dove lui, insieme alla sorella, dott.ssa Sara Russo, psicologa e psicoterapeuta, molta conosciuta per le competenze di alto profilo nel campo della psicologia dell’età evolutiva, tenevano corsi del benessere per "una vita migliore".

Dopo qualche tempo, iniziai a frequentare il corso di Counselor e… ora sto per diplomarmi. L’incontro con tutti loro ha cambiato radicalmente la mia vita.

Perché oggi, proprio oggi, queste riflessioni? Perché penso che le devo a me stessa, perché penso che la mia testimonianza può essere utile a chi, come me, non vuole arrendersi. Forse, è venuto il momento per me di aiutare chi vuole far chiarezza dentro di sé, imparando a conoscersi, ad amarsi, a rispettarsi, come ho fatto io e come continuo a fare, con la voglia di una Vita degna di questo nome.

Ps: dimenticavo di dire che dacché volevo autrodistruggermi con il linfoma, nel frattempo, con lo studio e l’analisi, ho imparato talmente ad apprezzare la vita che mi sono messa a fare tante cose.

Per esempio, oltre a svolgere la professione di avvocato (che già facevo al tempo del mal di stomaco), ho il tesserino da giornalista pubblicista che ho conseguito scrivendo su alcune testate giornalistiche, in particolar modo lastradaweb, poi, per saperne di più, ho frequentato per un anno e mezzo un corso di giornalismo a Roma, tenuto dalle più importanti firme e nomi del panorama giornalistico italiano, culminato, dopo l’esame, con due stages, uno all’ufficio stampa della CISL di Roma e uno, di quasi due mesi, a La7. Ho partecipato, poi, a vari programmi televisivi, ho curato nel 2004 l’ufficio stampa per un’importante rassegna cinematografica con ospiti di rilevanza sia nazionale che internazionale (Vincenzo Cerami, Giuliano Montaldo, Damiano Damiani, Alessandro Haber etc), ho tenuto per sei mesi un programma alla radio sul diritto dei consumi, ed ora…conto di fare tantissime altre cose, tra cui il counselor, continuando a studiare ed a migliorarmi, sapendo che "…è troppo poco rimanere foglia o ramo, bisogna far di tutto per diventare albero"(G.Russo) .