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“Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via!”



A spasso verso un futuro migliore! – 22

Il Dizionario della lingua italiana De Agostini definisce il tradimento “atto proditorio con cui si arreca danno o ingiuria grave a qualcuno, violando l’obbligo della lealtà o della fedeltà nei suoi confronti o abusando della sua fiducia; la colpa di cui si macchia chi agisce in tal modo; perfidia”. Considerato che si tratta di un comportamento unanimemente riconosciuto riprovevole, cos’altro potremmo aggiungere?

Il termine tradire deriva, come spesso accade, dal latino e veniva, all’inizio, utilizzato per connotare le persone che, per paura di morire “consegnavano” al nemico qualcosa di prezioso che avevano in carico (nominativi, città da proteggere, etc.); la radice etimologica, infatti, significa “mettere in mano, consegnare”. Nel tempo questo vocabolo si è arricchito di altre sfaccettature che evidenziano il venir meno ad un impegno preso.

Perché si ricorre al tradimento?

Sostanzialmente, per soddisfare una condizione di necessità.

Quindi, il tradimento è ammissibile?

Un momento. Un conto è appagare dei bisogni, un conto è farlo a danno di altri. Un individuo maturo, non si rimangia la parola data ma può cambiare idea, a ragion veduta, spiegandone le motivazioni all’interlocutore, quali che siano, poi, le conseguenze. Solo per difendere la propria sopravvivenza si potrebbe ricorrere ad estremi rimedi.

A si?

Si, è Legge di Natura. Per completare la risposta alla domanda precedente, posso aggiungerle che, molte volte, ognuno di noi tradisce se stesso.

Cosa vuol dire, scusi?

Ogni qual volta non rispettiamo la nostra natura di esseri umani, caricandoci di eccessivi impegni, cedendo a ricatti e compromessi, o ci complichiamo la vita con inutili conflittualità interiori, veniamo meno all’impegno di preservare l’integrità psicofisica della nostra persona. L’altra sera mi è capitato di riguardare, in compagnia di mia moglie, le foto del mio matrimonio e sono stato sopraffatto da un moto di profonda commozione.

Come mai?


“Il ricordo è un traditore che ferisce alle spalle” (Sören Kierkegaard). Sfogliando l’album, scorrevano sotto i miei occhi e riemergevano dalla mia memoria, immagini di persone che oggi non esistono più o portano, più o meno profondi, i segni del costo di vivere.

E allora?

Mi sono reso conto di non aver saputo realizzare, con molti di loro, il giusto senso di un’interazione gratificante. Ormai è tardi. Il tempo scorre consumando le riserve che ognuno si porta in dotazione. Non usare bene le opportunità che ci vengono concesse equivale a tradire molti aspetti del rapporto con la nostra individualità. Inoltre ho consapevolizzato che i miei ultimi 15 anni, sono stati devoluti all’aspetto formativo e lavorativo e mi sono concesso poco ad una vita normale ed equilibrata Bisogna consapevolizzare questa realtà per correre ai ripari prima possibile ed evitare di reiterare gli errori, per non vivere di rimorsi o di rimpianti.

Ma per raggiungere degli obiettivi ambiziosi come, tutto sommato lei si è prefisso, non bisogna rinunciare a qualcosa?

Ancora oggi, io lavoro moltissimo e, fra la libera professione, la docenza nella scuola di specializzazione, le attività “televisive”, gli articoli per il giornale e lo studio per la ricerca e l’aggiornamento, supero le 13 ore al giorno.

Appunto!

Appunto mi viene in mente una battuta del grande Totò: “Quella donna è tutta casa e chiesa… si, ma nel tragitto, cosa fa?”

Questo vuol dire che, pur impegnandosi fra il lavoro e la famiglia, ci si può ritagliare uno spazio di buon livello qualitativo, in compagnia delle persone più care.

Chi subisce un tradimento prova, quanto meno, una profonda delusione, ma chi tradisce, poi, che sensazioni vive? La paura di vivere afflitto dai sensi di colpa, non funge da deterrente?

Bisogna vedere le motivazioni che l’hanno indotto all’azione negativa. Indubbiamente la risposta è personale e dipende dal tipo di educazione ricevuta. Un allievo di Machiavelli secondo il quale, il fine giustifica qualunque mezzo adottato, difficilmente produrrebbe conflitti. Una persona con un codice morale particolarmente spiccato, non riuscirebbe a mettere in atto strategie truffaldine.

“Le sirene cantano più dolcemente quando vogliono tradire” (Michael Drayton). Come si può smascherare un traditore prima che ci danneggi?

Lasciando perdere la ricerca di segnali temperamentali che potrebbero segnalare eventuali incongruenze in chi ci troviamo di fronte, sarebbe utile agire preventivamente e confidare nella sua maturità e nel suo senso di responsabilità.

In che modo?

Finché offriamo qualcosa che attira l’interesse dell’altro, costui (o costei) manifesterà attenzione nei nostri confronti e difficilmente correrà il rischio di perderci con comportamenti inidonei.

Che differenza c’è tra i tradimenti che si verificano nei diversi rapporti con gli altri (rapporto di amicizia, di amore, di lavoro, ecc.)?

Il principio è lo stesso. Cambiano le motivazioni e la modalità riguardante la messa in atto, ovviamente.

“Il tradimento non trionfa mai. Il motivo? Perché, se trionfa, nessuno osa più chiamarlo tradimento” (John Harington). Cosa c’è di vero in questa osservazione?

Questa affermazione evidenzia il bisogno di adattamento forzoso che si cerca di attuare in una Società povera di valori corretti. Basta vedere il rapporto che lega il “potente” di turno coi suoi accoliti. Tutto gli è concesso, quasi ogni cosa diventa possibile. “Con gli amici, le leggi si interpretano, con gli estranei si applicano” (G. Giolitti). Esistono, inoltre, molti esempi riguardanti comportamenti altamente disonesti da parte delle Istituzioni a danno dei cittadini, in nome della “ragion di Stato”.

Considerando il tradimento nell’ambito di un rapporto di coppia, quali sono i motivi più ricorrenti che inducono un partner a tradire?

Stanchezza, noia, sadismo, superficialità, delusione, curiosità, etc. Qualunque sia la motivazione, alla base c’è, comunque, un disaccordo (o un’insoddisfazione) più o meno evidente che fa venir meno l’impegno affettivo e morale che ci si è assunti nel momento che si è stabilito di intrecciare una relazione “seria”.

“Nessun uomo merita una fiducia illimitata – nei casi migliori, il suo tradimento è solo posposto nell’attesa di una tentazione sufficiente”. (Henry Louis Mencken ). Si può affermare che gli uomini tradiscano più delle donne?

“A ciascun uomo il fato ha destinato una donna, se riesce a sfuggirle è salvo!” (Anonimo). “Una donna che ha un amante è un angelo, una donna che ha due amanti è un mostro, una donna che ha tre amanti è una donna” (Victor Hugo). “Certe donne tengono tanto al proprio marito che, per non sciuparlo, usano quello delle loro amiche” (Anonimo)…

Ho capito, fra l’uomo e la donna, la partita si chiude in pareggio.

Infatti, dipende solo dal tipo di educazione ricevuta che condizionerà le proprie scelte, le proprie convinzioni e il proprio modo di essere e di comportarsi.

Un’ultima domanda. Lei perdonerebbe un tradimento?

Essendo una persona passionale (nel privato) e vivendo intense emozioni nel rapporto con persone “speciali” verrei ferito profondamente da una condizione di estrema scorrettezza. Obiettivamente non sono in grado di risponderle, sul piano umano, che esula, ovviamente, dalle “schermature” professionali. Comunque, posso concludere la nostra conversazione, citandole un paio di brani tratti dalle Sacre Scritture che mi hanno particolarmente colpito: “Perdonare equivale a liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu”. “Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare”.

G. M. – Medico Psicoterapeuta

Si ringrazia Erminia Acri per la formulazione delle domande.