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L’ultimo capolavoro, come al solito “al femminile”, di Almodovar.


Volver narra la storia di due sorelle Ramunda e Sole completamente diverse. La prima, Penelope Cruz, è una donna attraente con un carattere forte che nasconde un terribile segreto. L’altra Sole, ha un carattere timido, è separata, e lavora abusivamente in casa come parrucchiera.

Alla morte della zia Paulina, Ramunda non può recarsi al funerale perchè deve risolvere un grosso problema. Andrà sua sorella ma tornerà dal paese con una misteriosa passeggera.

Un film che suscita fortissime emozioni. Un altro capolavoro del regista spagnolo, che torna a parlare interamente di donne madri, figlie, nonne, sorelle, amiche, vicine, tutte complici e protagoniste di un film geniale dove girano ricordi, sentimenti, amore, malattie e morte. Dove gli uomini sono marginali e con la loro presenza, seppur molto superficiale, non danno una buona impressione di se’. Gli uomini in questo film non contano. Un inno alla solidarietà, alla forza, alla determinazione e al coraggio femminile.

Un omaggio che Almodóvar rende all’eroismo quotidiano femminile, alla capacità che hanno le donne di risolvere ogni tipo di problema. E’ un film divertente, nervoso, solare girato da un vero maestro. Rappresenta il mondo femminile descritto da un uomo che adora le donne senza amarle. Già dalla prima inquadratura si rimane colpiti.

Una distesa di tombe spazzate dal vento con donne colorate che si affannano, invano, a pulirle. Il cimitero, ci trasmette non morte ma vita e memoria. Bellissimo ed emozionante. Con la sceneggiatura, le inquadrature, la fotografia e i dialoghi, Almodovar è riuscito a rendere leggero e divertente un film che affronta argomenti estremamente delicati e difficili.

Le attrici, quasi tutte donne, sono bravissime e Penelope Cruz ne è l’elemento trainante. Celebrazione della commedia italiana degli anni ’50, questo lungometraggio emerge con citazioni alla Magnani e alla Loren. Anche Penelope Cruz sembra la Loren degli anni passati.

Volver vale la pena di essere visto. Il racconto è piacevole, scorrevole. Con i suoi colori, odori, il clima…viviamo con grande semplicità la vita della natia Mancha. Almodóvar in questo film ha voluto rimuovere il lutto materno con una meravigliosa storia di vivi che convivono nel ricordo degli affetti. Un film che apre le porte della solitudine del regista a un vortice di grandi emozioni.

Simona Salta