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il regista Ken Loach ritorna con questo film, raccontando una storia d’amore senza etichette

Ritorna Ken Loach, il regista di Sweet Sixteen, con “Un bacio appassionato”, il nuovo film sulla vita e le genti della Scozia moderna. Tra passione, religioni, culture diverse e musica di Mozart, solo l’amore e la tolleranza reciproca possono salvare dal caos.

“Un bacio appassionato”, la poesia di Robert Burns è dedicata alla donna amata che deve abbandonare e canta il rimpianto del cuore, la rassegnazione, più che la collera nei confronti di una società che li costringe a separarsi.

Un bacio appassionato è la meditazione su una romantica storia d’amore ambientata nella comunità asiatica di Glasgow. L’intensità del legame fra Casim, Atta Yaqub, Roisin ed Eva Birthistle, è contrastata fortemente dalla diffidenza che la loro unione provoca nei due ambienti in cui vivono: quello musulmano e quello cattolico.

Il film, scritto a quattro mani da Loach e il suo ormai fedele amico Paul Laverty, è molto interessante. La vicenda amorosa dei due ragazzi, oltre a coinvolgere lo spettatore, diventa anche il mezzo per dare risalto a un probema attualissimo che ritroviamo nel conflitto tra la famiglie di Casim e l’ambiente di Roisin.

Questo è anche un film sull’identità inconsapevolmente imposta a un individuo dalla propria famiglia e dalla comunità. Si da risalto alla facilità con cui la società occidentale, in questo caso quella britannica, etichetta un ragazzo “musulmano” o “cattolico” senza alcuna remora, senza considerare ciò che quel ragazzo pensi della sua vita e della sua cultura. A differenza di “My Name is Joe” e “Sweet Sixteen”, gli altri due film di Loach, “Un bacio appassionato” è un film corale, non incentrato su un singolo individuo, ma in cui i membri della famiglia di Casim e le forze presenti nell’ambiente di Roisin, hanno un ruolo di spicco accanto a quello dei due amanti.

Loach e Laverty, partendo da un argomento antico ma sempre attuale, raccolgono in un singolo film le vicende e le conseguenze di due fatti tra i più tragici del mondo: la partizione avvenuta in India nel ’47, quando milioni di musulmani furono costretti e emigrare in Pakistan a causa dei terribili conflitti tra musulmani e hindù e l’attentato al WTC che ha cambiato radicalmente la vita di tutti. La straordinarietà dei due autori sta nell’averlo raccontato con leggerezza e romanticismo aiutati anche da una colonna sonora da brivido.

Roberto Cecere