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L’uomo che si prepara alla sua morte è colui che ” decide la sorte dei bambini “.


LUCI NEL BUIO – 30

Per conoscere meglio l’autore, si può leggere la ricca presentazione pubblicata nell’articolo “il falco dagli occhi lucidi”, presente nella medesima sezione.

Quand’è che un uomo si prepara alla sua morte? Quando uccide un suo fratello? Quando tortura il suo prossimo? Quando inganna la sua natura per uno spicchio di potere destinato al fallimento?

L’uomo può essere assassino spietato o miserabile indefesso a seconda delle occasioni che gli si presentano, può persino diventare santo o martire per amore, per fede, per umano richiamo di fratellanza. L’uomo è tale perché imprevedibile nei suoi bisogni, nelle sue tensioni etiche, nelle sue disperazioni disturbanti e disturbate. Egli è uomo nei tanti limiti imposti e non del tutto consapevoli, a tal punto da redigere in calce a una sentenza di giudizio eterna, la speranza di ritornare a essere una persona nuova. Quando invece l’uomo varca il confine della sua memoria, annientandola e depredandola del suo valore di MONDO, di UNIVERSO, di FUTURO, dimenticando il respiro che Dio dona a ognuno quando conserviamo la bellezza del “Bambino “, allora quell’uomo si prepara alla sua morte, e cosa ben peggiore prepara l’umanità ad accettare la sua eclissi.

L’essere umano che sopravvive a se stesso ci disegna il peso di una somma che non possiede più sottrazione né addizione, ci consegna, nudi, alla realtà che stiamo costruendo pallottola dopo pallottola, cannonata dopo cannonata, rappresaglia dopo rappresaglia. Quell’uomo ci sbatte sulla faccia la colpa, quella più infame, quella svestita di ogni più piccolo scarto di dignità.

L’uomo che si prepara alla sua morte è colui che ” decide la sorte dei bambini “.

Bambini sventrati per arte e per parte di chi attacca e di chi si difende, bambini a perdere su comando e per obbedienza, bambini come torce per vendetta e per giustizia. Bambini sepolti dall’equità ingiusta delle differenze. Bambini dimenticati per tanti interessi, per troppi vezzi che non debbono somigliare a privilegi.

Comunque, bambini al macello.

Orrore e paura, vendetta e odio, ma quei bambini dal capo reclinato, non saranno mai merce di scambio per chi dell’abito si fa maschera, né per le vittime che non avranno sudari da lasciare. I bambini non si toccano, persino il delinquente più incallito non viene meno a questo principio, e piega il capo di fronte alla natura innocente. I bambini non si toccano, è comandamento che andrebbe riversato nelle piazze in fiamme, come nelle coscienze addomesticate, vergato su ogni giaciglio di terrorista, su ogni inciampo di stato, per ogni nefandezza nascosta al retro del più nobile ideale.

I bambini non si toccano MAI, ben scritto su ogni bandiera della pace, ben cucito sul petto di ogni uomo libero di liberare la libertà dell’altro, e diventare donatore del sorriso di Dio, sempre.

Vincenzo Andraous – Carcere di Pavia e tutor Comunità “Casa del Giovane” di Pavia