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Uno scenario preoccupante si sta delineando nella regione mediorientale, dopo la questione irachena (che non può certo considerarsi chiusa alla luce degli episodi di violenza verificatisi negli ultimi giorni) e dopo la “sempreverde” vicenda israelo-palestinese che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso, ecco diffondersi la preoccupante notizia di scontri tra studenti iraniani e gruppi di sostenitori del clero conservatore, appoggiati dalle forze dell’ordine del governo islamico; Teheran, antica e gloriosa capitale persiana, è sconvolta da sanguinosi scontri fratricidi! Il 9 luglio sono stati consumati gli ultimi tristi episodi di violenza, la miccia esplosiva è stata innescata dalla celebrazione del quarto anniversario della rivolta studentesca del 9 luglio 1999; il governo islamico aveva proibito, categoricamente, che tale celebrazione avesse luogo ma, le piazze si sono progressivamente riempite di aderenti al “movimento studentesco” sin dal tardo pomeriggio, fino ad estendersi in ogni quartiere della città di Teheran, soprattutto nel quartiere popolare di “Teheran Pars”; il braccio di ferro tra studenti e governo centrale è sfociato in vero e proprio scontro armato quando, dopo una animata conferenza stampa, tre esponenti di rilievo del movimento sono stati tratti in arresto dalle forze dell’ordine, perché rei di avere espresso, liberamente, che “le riforme di Khatami sono finite” alla notizia dell’arresto, che ha rappresentato una negazione della libertà di pensiero che dovrebbe appartenere ad ogni popolo civile, sono scoppiati gli scontri con l’epilogo che ci è stato palesato, molto chiaramente, dai mass-media internazionali! PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.



Possiamo affermare, stando alle notizie apprese, che la Repubblica islamica abbia cominciato il suo percorso verso l’oblio! Ma perché? Semplice, i figli della rivoluzione, cioè quei ragazzi nati dopo il 1979 e allevati nella paura del conflitto con l’Iraq (quando Saddam Hussein strizzava l’occhio ed il baffo all’occidente) diventati adolescenti subito dopo la fine di quel drammatico conflitto durato ben 11 anni e che ha lasciato sui campi di battaglia centinaia di migliaia di vittime che “sapevano solo di dover imbracciare il fucile e di dover sparare ma non il perché dovessero farlo… non esistendo un perché anche a cercarlo con impegno” come affermava nel 1980 Montanelli in un suo editoriale, non credono più nel Governo centrale…..proprio quei ragazzi che avevano creduto nel messaggio contenuto nella rivoluzione, messaggio intriso di democrazia e libertà, si sono resi conto che libertà democrazia e giustizia sociale non sono possibili nello Stato di Dio! Sono ancora impresse nei nostri occhi le immagini di quattro anni fa, quando vedevamo centinaia di migliaia di studenti dimostrare per i quartieri di una preoccupata Teheran, inneggiando a Khatami Presidente; erano tempi in cui si profilava all’orizzonte iraniano un governo unico al mondo, una dittatura religiosa fondata su istituzioni democraticamente elette…erano tempi in cui si credeva, si credeva nel sogno di una democrazia liberista, si credeva nel paladino Khatami uomo saggio e giusto, proprio in quell’uomo saggio i giovani avevano riposto le speranze di un futuro migliore, un futuro che sarebbe dovuto passare indenne attraverso una ferma opposizione al regime del mullah riformandolo..insomma realizzando, così, le promesse della rivoluzione…..risvegliarsi da quel sogno trasformatosi, lentamente, in incubo, per gli studenti di teheran è stato terribile…infrangere le loro speranze è stato deprecabile…..forse hanno ragione gli esiliati e i perseguitati nell’affermare che” non ci può essere libertà di pensiero quando ci sono le barbe ed i turbanti e che l’unica libertà concessa è quella di pensarla.. come loro”