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Per aprire un conto corrente consegniamo in banca i nostri risparmi, eppure non basta…leggiamo perché.


Per poter attivare un rapporto di C/C è necessario recarsi in banca muniti di un documento di riconoscimento valido e di codice fiscale. Il Porto d’armi e la patente di guida non sono documenti che certificano l’identità del soggetto, ma permessi, purtuttavia sono ritenuti più sicuri della carta d’identità come anche la tessera postale e la tessera ferroviaria. Al contrario il passaporto è meno indicato perché non contiene la residenza. Ciò solo ai fini bancari.

Inoltre se si ha la possibilità di aprire un C/C in convenzione è necessario dimostrare l’appartenenza ad un ordine professionale, per esempio, esibendo la relativa tessera.

Dopo il censimento del soggetto e l’autorizzazione o meno al trattamento dei dati personali, la banca procede all’attivazione del conto e alla stampa del contratto che dovrà essere sottoscritto da entrambi. E’ buona norma leggere attentamente prima di firmare il contratto (comprese le condizioni economiche concordate), chiedendo spiegazioni e chiarimenti ad un proprio consulente di fiducia.

E’ molto importante comunicare il nostro indirizzo dove vogliamo ricevere la posta se questo è diverso dalla residenza, ciò perché con la ricezione degli estratti conto potremo avanzare pretese o evidenziare errori presso la banca.

Una volta attivato il C/C il consulente ci fornirà il numero del rapporto e le coordinate della nostra banca (ABI e CAB), i tre codici individuano inequivocabilmente la nostra posizione nel sistema creditizio.

Sul conto è possibile:

  • Cointestare il rapporto (bisognerà recarsi tutti insieme in banca per il deposito delle firme)

  • Delegare, ovvero è possibile incaricare una persona di fiducia per definite operazioni da compiere sul nostro C/C.

Nel prossimo appuntamento tratteremo gli assegni e i loro aspetti.

dott. Toni Cipolla ( bancario )