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“…Buongiorno, vorrei aprire un conto corrente…”. La risposta da un esperto del settore, in servizio…permanente ed effettivo.


Con questo articolo vogliamo dar vita ad una serie indicazioni utili a conoscere i servizi bancari di uso comune.

Il nostro percorso ha inizio dal più diffuso dei servizi bancari, il Conto corrente (brevemente C/C). Esso è disciplinato dagli articoli 1852 e successivi del codice civile e dalle norme bancarie uniformi. La definizione di conto corrente di corrispondenza nasce perché attraverso di esso il cliente (correntista) può svolgere operazioni non solo di versamento e prelevamento, ma anche ordini di pagamento (bonifici, domiciliazione di utenze), aperture di credito, incasso di effetti e documenti, compravendita di valori, addebiti a fronte di pagamento a mezzo di carte di credito, prelevamenti tramite bancomat.

Tutte queste operazioni hanno ripercussioni sull’andamento contabile, e dunque vanno a modificare il saldo del C/C Il correntista può svolgere queste operazioni in due diversi modi:

  • può ordinarle alla banca per corrispondenza ogni qual volta lo ritiene opportuno;

  • oppure, più comodamente, tramite contratto con validità continuativa. In questo caso il conto servirà da conto di “regolamento” delle operazioni oggetto dei contratti.

Il contratto permette alla banca di operare contabilmente sul conto, comunicando le varie operazioni al cliente a mezzo corrispondenza (estratto conto e contabili).

Per accedere all’apertura di un rapporto di C/C è necessario un documento di riconoscimento valido ed il codice fiscale.

Nel prossimo articolo tratteremo le voci di costo di un rapporto di C/C.

Toni Cipolla (bancario)