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Il Grillo parlante, questa settimana, si occupa dello spinoso problema FIAT, evidenziando le “marachelle” del colosso di Torino…dai piedi di argilla.


Di fronte alla crisi della FIAT, azienda storica dell’Italia del boom economico viene da dire che il Governo non può continuare a guardare, promettendo solo ecoincentivi per l’auto e l’Azienda non può insistere su scelte industriali perdenti.

“La strategia dell’intervento statale” deve essere incentrata sviluppo del trasporto pubblico locale e alla produzioni di autoveicoli alimentati con combustibili alternativi.

La Fiat fino ad ora ha attuato solo strategie perdenti sul piano tecnologico e dei consumi, l’innovazione deve guardare alla qualità ambientale e all’ecocompetitività.

Capitalismo incontrollato, priorità degli interessi azionari, investimenti inadeguati e insufficienti nella ricerca e nello sviluppo, leggi del libero mercato, strangolano l’industria automobilistica italiana. La FIAT incassa da anni il plusvalore delle sue produzioni delocalizzate all’estero, vendendo in Italia, allo stesso prezzo dei prodotti realizzati dai nostri lavoratori, beni di consumo costruiti a costi inferiori.

La FIAT fruisce da anni di sostegni economici e finanziari dallo Stato (rottamazioni, incentivi per l’auto ecologica ecc.), ma fa scontare all’intera comunità nazionale migliaia d’ore di cassa integrazioni e i costi sociali elevatissimi della riduzione di manodopera.

SOCIALIZZARE LA FIAT, quindi PARTECIPAZIONE E SOCIALIZZAZIONE degli utili, con l’ATTUAZIONE DELL’ART. 46 DELLA COSTITUZIONE, SIA LA RISPOSTA DELLO STATO.

Gianluca Ionà – Presidente Movimento Consumatori di Catanzaro