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“Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell’egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.” (Oscar Wilde) Tante volte ci capita di ascoltare toccanti vicende dai tristi contenuti i cui protagonisti principali sono i deboli e gli indifesi che, per il solo fatto di trovarsi in tale situazione, sono meritevoli di ogni forma di assistenza e di tutela. Altre volte, invece, la nostra attenzione è catalizzata da vicende, a dir poco singolari, nei confronti delle quali non riusciamo a garantire un’adeguata tutela ma solo tanta solidarietà. Queste, rappresentano una valida occasione per riflettere sui rapporti che intercorrono tra esseri umani, troppo spesso intrisi di cattiveria e falsità (a discapito di quella onestà morale tanto decantata) tendenti ad offendere tutti quei sani valori e quei principi corretti che dovrebbero essere alla base di una corretta convivenza! Dai racconti traspare, forte, quel senso di impotenza di chi subisce gli eventi senza poter fare alcunché e quella rabbia interiore di chi, contro la sua volontà, vede la propria realtà quotidiana, fino ad allora decisamente gratificante, mutare in un “baleno” in un qualcosa di diverso e di estraneo… che non gli appartiene; quella rabbia di chi vede la propria vita “violentata” da altri, in nome di interessi ritenuti validi che poi risultano essere decisamente fallaci se valutati oggettivamente e dannosi per chi… PER LEGGERE TUTTO L’ARTICOLO, CLICCARE SUL TITOLO.



…li vive e li subisce; la rabbia, a volte incontenibile di chi, pur potendo reagire, desiste in quanto cosciente di aver perso qualcosa, qualcosa di veramente importante, almeno per lui in un suo preciso momento storico!

Chi sei tu? Sono un eroe. E chi lo dice? Lo dicono il mio scudo e la mia spada. E i miei colpi inferti nelle carni ostili dei nemici. No. Tu non sei un eroe. Un eroe ha una penna tra le mani e macchie di inchiostro sulla pelle e non affonda nelle viscere, ma nella mente. Un eroe ha tracce di calce tra i solchi delle dita e terra fertile sotto le unghie e cammina silenzioso sui suoi sogni. E non è lurido di sangue. Perché un eroe ha le mani sporche di vita e non di morte. (Paola Melone)

Sarà forse banale, ma vale la pena di ricordarlo: non è corretto approfittare delle persone vulnerabili che, in quanto non preparate, commettono errori e non riescono ad essere adeguati alle aspettative degli “altri”, di quelli che ti giudicano senza darti la possibilità di spiegare, di capire, di correggere e di agire! Tutti possiamo sbagliare! Sarebbe necessario, invece, fare comprendere gli errori affinché non abbiano a ripetersi; questo dovrebbe essere il comportamento di un essere umano formato correttamente. Sarebbe meglio per lui, sarebbe meglio per la Società!

Dice
un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata,
dovrebbe passare da tre porte. Sull’arco della prima porta dovrebbe
esserci scritto: ” È vera?” Sulla seconda
campeggiare la domanda: ” È necessaria?” Sulla
terza, essere scolpita l’ultima richiesta: “È gentile?”
Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere
il destinatario con il suo significato piccolo o grande. Nel mondo di
oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte,
molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse. (Romano Battaglia)

Riteniamo che i rapporti umani, di qualsiasi natura essi siano, vadano incentivati e tutelati, non inaspriti, vilipesi o frammentati, ricordando che si dovrebbe essere protesi sempre alla comprensione, piuttosto che all’accanimento. È, infatti, solo su queste basi che potremo definirci esseri umani maturi, corretti, formati. Aristofane scriveva: ” Vivere criticando e condannando (senza riflettere) è dei più.. vivere valutando, indi comprendendo, è solo dei saggi ed i saggi nel loro animo hanno solo riflessioni e pensieri…non condanne. Il pregiudizio e la condanna sono caratteristiche dei vili, cioè di coloro i quali non riescono a pensare in maniera corretta e ad agire in maniera non fallace. È difficile essere uomini, è più difficile essere saggi!”


Mariano Marchese (Avvocato, Counselor) – Presidente Assocultura Cosenza

Giorgio Marchese (Medico Psicoterapeuta, Counselor) – Direttore “La Strad@”