Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro”
Ho deciso di immaginare una conversazione con mio nonno, fortunatamente ancora vivo. Mi è venuta l’idea di scrivere delle domande che gli avrei potuto rivolgere, ispirato dai racconti che mi ha fatto negli anni. Penso che anche se i tempi sono molto cambiati, le esperienze di chi ci ha preceduto possano darci grandi insegnamenti.
D: Com’era il mondo quando avevi la mia età?
R:Quando avevo 15 anni, la vita era sicuramente più semplice: non c’erano computer, telefoni o Internet. Le giornate passavano tra la scuola e il lavoro in campagna, si giocava all’aperto con gli amici e, anche se non avevamo tante cose, eravamo felici.
D: Qual è la cosa più importante che hai imparato dalla vita?
R: La cosa che mi ha insegnato la vita è che nulla arriva senza impegno. Quando ero giovane , ero spesso impaziente di ottenere ciò che desideravo, ma ho capito che per costruire qualcosa di duraturo bisogna fare sacrifici.
D: C’è stato un cambiamento della società che ti ha colpito
tanto?
R: Un cambiamento che mi ha stupìto molto è stata la nascita della
tecnologia. Quando ero giovane, non esistevano nemmeno le auto
moderne, figuriamoci i telefoni cellulari. Il mondo è cambiato in
fretta.
D: C’è un momento della tua giovinezza che vorresti rivivere?
R: Mi piacerebbe rivivere le estati trascorse con i miei amici. Stavamo ore ed ore a fare giochi all’aperto e non avevamo bisogno di nient’altro per divertirci.
D: Che rapporto avevate con la natura?
R: Molti di noi vivevano in campagna e il nostro rapporto con la terra era quotidiano. Ogni stagione ci insegnava qualcosa di nuovo. Oggi, purtroppo, spesso dimentichiamo quanto la natura sia importante per la nostra vita.
D: Quali valori ti ha insegnato la tua famiglia?
R: La mia famiglia mi ha insegnato che il rispetto reciproco è fondamentale. Una volta c’era sempre qualcuno pronto ad aiutare il prossimo; questo valore, purtroppo, vedo che oggi spesso manca.
D: Se dovessi dare un consiglio a un ragazzo di oggi, quale
sarebbe?
R: Il mio consiglio sarebbe di non correre troppo. Ho visto tanti giovani correre dietro alle cose materiali, ma il tempo e le esperienze sono ciò che davvero conta. Imparare ad apprezzare le piccole cose e non avere fretta di crescere è importante.
D: Comunicavate tanto anche senza telefoni?
R: Sì, assolutamente. Non avevamo i telefoni, ma la comunicazione tra le persone era viva e reale. Ci si trovava in piazza, o a casa degli amici, e si chiacchierava per ore. Le persone erano più aperte al dialogo, perché il “faccia a faccia” era l’unico modo per conoscersi. “
Scrivere queste domande mi ha fatto riflettere su quanto il passato sia ancora una guida per noi. Le esperienze dei miei nonni, anche se vissute in un’altra epoca, mi hanno insegnato i valori della pazienza, del rispetto e della condivisione. Questi sono ancora fondamentali oggi e penso che siano ciò che ci può aiutare a costruire un futuro migliore, fondato sull’umanità e sulla solidarietà!
Antonio (16 anni)
A cura di Maria Felicita Blasi


