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Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.

Perché, conoscersi, comprendersi e (soprattutto) accettarsi per potere (infine) cambiare, aiuta senz’altro a vivere meglio.

Sto mangiando un gelato panna e cioccolato. A me il cioccolato non piace: ne vuoi un po’?

Di cioccolato?

No, di panna!

Questo dialogo surreale, ci introduce all’interno di una manifestazione sintomatologica che potremmo definire “trasversale”, cioè presente in più di un contesto: la dissociazione.

In questa ottantasettesima puntata, ci occuperemo della dissociazione nella schizofrenia

Abbiamo potuto osservare, in una puntata specifica, che esiste un meccanismo di difesa che compromette la capacità di consapevolizzare ciò che accade attraverso l’alterazione di alcuni elementi come la coscienza di sé, del tempo e del contesto.

Di fronte ad eventi traumatici (psichici, fisici, ambientali), ad esempio,  viene messa a dura prova la nostra capacità di elaborazione e metabolizzazione dei fatti e, se l’esposizione ai traumi avviene fin dalla più piccola età si sviluppa, nel bambino, la necessità di una fuga mentale dalla paura e dal dolore evocati dal vissuto impattante.

Fra le variabili psicologiche implicate nella difficile gestione del trauma, un ruolo rilevante viene riconosciuto al meccanismo della Dissociazione che diventa, quindi, un meccanismo di difesa in grado  di compromettere la capacità di consapevolizzare ciò che accade, attraverso l’annullamento della coscienza di sé, del tempo e dello spazio.

Nel caso di traumi ripetuti e che non è più possibile fronteggiare medianti idonei meccanismi di difesa, si va incontro alla strutturazione del disturbo dissociativo dell’identità, precedentemente chiamato disturbo di personalità multipla.

Di tutto questo, ce ne occuperemo in seguito.

Quest’oggi ritorniamo, invece, alla dissociazione nella schizofrenia, che si riferisce a una rottura nell’integrazione di coscienza, memoria, identità, emozioni, percezione e comportamento. 

Non è un disturbo dissociativo dell’identità ma, piuttosto, una manifestazione di come la schizofrenia può influenzare la percezione e l’elaborazione della realtà. 

Sintomi dissociativi nella schizofrenia:

  • Perdita di contatto con la realtà (Deliri, allucinazioni, pensiero, linguaggio e comportamento disorganizzati)
  • Alterazione della percezione (Sentirsi distaccati da sé stessi come se si stesse osservando la propria vita da fuori / depersonalizzazione; sensazione di essere dissociato dall’ambiente circostante/derealizzazione)
  • Amnesia dissociativa (Dimenticanze di eventi importanti o periodi di tempo, spesso legate a esperienze traumatiche)
  • Comportamento disorganizzato (Incoerenza tra pensieri, linguaggio e azioni, con difficoltà a svolgere attività quotidiane)

Differenza tra disturbi dissociativi e dissociazione

I disturbi dissociativi (come il disturbo dissociativo dell’identità) sono caratterizzati principalmente da sintomi dissociativi.

Particolarmente interessante, è l’esempio proposto dallo psicoanalista inglese John Bowlby, nel descrivere i danni dei comportamenti contraddittori di chi si prende cura di un bambino. 

Se il modello contradditorio è tale da impedire, a quest’ultimo, di riuscire a integrare opposte esperienze, egli non avrà alcuna possibilità di conciliarle e farà restare attivi dei modelli multipli, competitivi tra loro.

Come abbiamo visto in una puntata dedicata alla dissociazione come  meccanismo di difesa, se un bambino, ad esempio, assiste ripetutamente a scene di un padre che rientra la sera ubriaco e che picchia la madre (scene che vengono raccolte dalla memoria implicita, episodica, che consente l’acquisizione di informazioni relative a esperienze con un preciso riferimento e coinvolgimento emotivo autobiografico) ma, altrettanto ripetutamente, ascolta una madre che non fa che parlargli di un padre che la sera è stanco perché lavora tutto il giorno per il bene della famiglia (ciò che fa capo alla memoria esplicita, semantica,  la parte della memoria che riguarda le conoscenze generali  e “distaccate” emotivamente, sul mondo) allora in lui saranno operativi due modelli, dei quali prevarrà, perché più funzionale alla sopravvivenza, quello semantico e distaccato mentre, l’altro, resterà silente fin tanto che non si presenteranno delle scene categorizzabili come simili a quelle della memoria episodica.

In circostanze del genere, le memorie disattivate guadagneranno il controllo della coscienza e potranno avviare un comportamento gradualmente sempre più ingravescente, verso il mondo del disturbo dissociativo dell’identità

La dissociazione, nella schizofrenia invece, è una manifestazione sintomatologica all’interno di un disturbo più ampio.

In pratica, la dissociazione nella schizofrenia, può manifestarsi come una perdita di contatto con la realtà e una difficoltà a integrare diverse funzioni mentali, ma non porta necessariamente a una scissione dell’identità come nel disturbo dissociativo dell’identità. 

Illuminante un esempio, riportato all’interno dei testi del prof. Gian Carlo Reda Psichiatra e professore Emerito dell’Università “La Sapienza” di Roma:

  • E lei che ha in mano adesso questa trasmissione che ha voluto mettere in onda no? Con gli strumenti meccanici di cinematiche che è anche cinetica nel senso di studio biochimico del fondamento mentale della scienza epicurea cioè dell’anima della matematica come fisica nucleare. Lei mi ha prima imposto questo quesito. Il mezzo di valido fine di una certa attrezzatura per una più valida… possibile ricerca di un… del nostro io e dell’ego che trascende la scienza ecologica o spirituale
  • Che cos’è che le fa pensare tutto questo?
  • Ah non si sa. Io penso anche a un grosso ingranaggio quasi pauroso avvolge dei meccanismi che come una caldaia che brucia e fa un tremendo calderone nel senso di onde suoni lettere che si perdono nel vuoto e c’è un fatto della scissione ma che sia all’ultimo interno dell’incartamento cioè del modulo anche se lunare del fatto che gli animali nello spazio e la natura che sia da emarginare in una certa ala settoriale cioè se non selezionata si può capire questo fatto dell’uomo in quanto cellula in un organismo attivo cioè che deve essere adesso incamerato…
  • Ci può spiegare un po’ come è venuto qui?
  • Beh chiaramente ho ancora risolto questo che con mia madre non è che volevo fermarmi in questo Policlinico eh… io stavo andando di preciso a quello che è detto Pronto Soccorso o accessibile nel senso desmografico cioè, non so come si dice.. poligrafico il fatto della cosmologia!
  • E perché voleva andare al Pronto Soccorso?
  • E perché io sono stato come sbandato in strada come avere un incidente li un’autoambulanza e ho potuto vedere solo come le tracce di una sirena del suono e basta!

In sintesi, la dissociazione nella schizofrenia è un aspetto complesso che può manifestarsi in diversi modi, influenzando la percezione della realtà e l’integrazione delle funzioni mentali. 

Per concludere questo argomento così “alternativo”, possiamo salutarci con lo stralcio di un dialogo di Antonio de Curtis, in arte Totò, all’interno della gag “Lallo, parrucchiere per signora”

Da piccolo, ho avuto la meningite. Con la meningite, o si muore o si resta scemi: quindi, lei mi vuol dire che io sono uno scemo!

Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile anche questa volta, per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale faremo un consuntivo finale sul mondo della schizofrenia

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi

Buona “degustazione”

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