Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro” attraverso una intervista immaginata: “Cosa avresti voluto chiedere e cosa ti saresti voluto sentire rispondere?“
D: Come avete vissuto la vostra, inaspettata, situazione familiare ?
R: È la prima domanda che ci poniamo ogni volta che ci guardiamo negli occhi; quello che noi nonni materni stiamo facendo non penso sarebbe stato in grado di farlo nessuno: abbiamo avuto tanta pazienza e costanza per poter affrontare questa situazione. Non è facile ritrovarsi due nipoti in casa e accudirli come se fossero figli. A volte ci chiediamo come si possa superare questo dolore, causato dalla scelta da parte di nostra figlia di abbandonare i suoi genitori e i suoi figli. Con il tempo ci stiamo rassegnati e cerchiamo ogni giorno di gestire la situazione.
D: Come vi siete sentiti in quei momenti?
R: Noi sicuramente ci siamo sentiti inadeguati nei tuoi confronti; ti abbiamo trascurata, anche se ai nostri occhi non l’hai dimostrato. Noi comunque abbiamo cercato di essere impeccabili; tu sei una parte fondamentale della nostra vita, perché rimani sempre la nostra prima nipotina femmina. Sin da piccola, sei cresciuta con noi, perché i tuoi genitori lavoravano; l’affetto che, purtroppo, loro non ti hanno potuto darti, abbiamo cercato di dartelo noi, colmando quel vuoto. Il legame tra di noi è indissolubile e non si può comparare con nessun altro tipo di legame.
D: Invece, voi nonni paterni come vi siete sentiti ?
R: Noi nonni paterni sicuramente non abbiamo avuto lo stesso rapporto che hai avuto con i tuoi nonni materni. Non siamo stati una parte fondamentale della tua infanzia. Lamentiamo il fatto che a volte non ci telefoni, né ci scrivi e ogni volta che te lo chiediamo ci rispondi: “E voi perché, data la lontananza, non venite a vivere qui, per colmare queste mancanze?” Il tempo che tu hai trascorso con tuo nonno è stato relativamente breve, ma tu ogni giorno mi ripeti che, quando stava per morire, ti sei confidata con lui. Questo ricordo sarà indelebile nella tua mente e lui sai che ti seguirà ovunque tu andrai.
Adele (15 anni)
a cura di Maria Felicita Blasi
