Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.
Perché, conoscersi, comprendersi e (soprattutto) accettarsi per potere (infine) cambiare, aiuta senz’altro a vivere meglio.
Un nevrotico è un uomo che costruisce un castello in aria. Uno psicotico è l’uomo che vi abita. Uno psichiatra è l’uomo che riscuote l’affitto (Jerome Lawrence)
Questa battuta del drammaturgo americano Jerome Lawrence nasconde interessanti verità: colui che soffre per le incongruenze della vita (il nevrotico), usa l’immaginazione per alleggerire il tedio; chi si sente perso in balia dell’angoscia (lo psicotico), trasforma l’immaginazione in realtà parallela; l’operatore sanitario preposto (psichiatra o psicoterapeuta che sia) prova ad aiutare il sofferente a ritornare coi piedi per terra. Oggi ci occuperemo della manifestazione “soft” della schizofrenia.
Ogni istante della vita è fiore; ogni istante della vita è terra nera: la gioventù è sempre una gran bella primavera e lascia, ai vecchi, solo ricordi, spine e voglie di petali ormai caduti”(Alda Merini)
Il disturbo schizofreniforme è così chiamato perché manifesta sintomi identici a quelli della schizofrenia (deliri, allucinazioni, deragliamento o incoerenza del linguaggio, comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico e sintomi negativi come l’abulia) ma cambia nella durata che è almeno di un mese ma meno di sei mesi e, soprattutto, può non avere ripercussioni sul funzionamento sociale e lavorativo.
Quindi, il Disturbo Schizofreniforme si pone a cavallo fra il Disturbo Psicotico Breve (che dura di solito al massimo un mese) e la Schizofrenia (che dura molto più di sei mesi e può diventare cronica).
Per porre una corretta diagnosi
- Devono essere presenti due o più dei sintomi classici della psicosi (deliri, allucinazioni, deragliamento o incoerenza del linguaggio, comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico e sintomi negativi come l’abulia)
- Un episodio del disturbo dura almeno un mese ma meno di sei mesi (quando la diagnosi deve essere posta senza attendere il recupero completo, si parla di “diagnosi provvisoria”)
- Il disturbo schizoaffettivo, il disturbo depressivo e il disturbo bipolare con caratteristiche psicotiche sono stati esclusi (non si sono verificati episodi depressivi maggiori o maniacali in concomitanza con la fase attiva dei sintomi, oppure se gli episodi di alterazione dell’umore si sono verificati durante la fase attiva dei sintomi, hanno avuto una minore incidenza all’interno del quadro sintomatologico complessivo)
- il disturbo non è attribuibile agli effetti fisiologici legati all’assunzione di droghe, alcol o farmaci
- il disturbo non è attribuibile ad altra condizione clinica eventualmente presente.
Se il funzionamento sociale e lavorativo era buono prima della comparsa del disturbo e si manifesta senza ottundimento o appiattimento affettivo, si può parlare di disturbo schizofreniforme con caratteristiche prognostiche favorevoli: cioè tutto andrà a buon fine in tempi accettabili.
Il trattamento
Consiste in farmaci antipsicotici e assistenza psicosociale di supporto. Una volta migliorato il quadro sintomatologico, il trattamento viene continuato per 12 mesi e quindi ridotto gradualmente. A quel punto, si potrà valutare l’opportunità e l’utilità di un percorso di psicoterapia atta a ridurre il rischio di nuove manifestazioni di disturbo schizofreniforme o di quadri ancora più gravi
Particolari fattori di rischio
Consanguinei di individui con disturbo schizofreniforme presentano un rischio aumentato per la schizofrenia, ovviamente se sottoposti a forti traumi disorganizzativi
Siamo come il cielo per una nuvola, come il ramo per un passero; una lacrima per dividere il dolore, un tremore per l’attesa: noi siamo un albero con il vuoto dentro e le emozioni dell’Amore, sono la nostra linfa (Franco Arminio)
Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, inizieremo il percorso nel mondo della Schizofrenia.
Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale.
Buona “degustazione”

Direttore Responsabile “La Strad@” – Medico Psicoterapeuta – Vicedirettore e Docente di Psicologia Fisiologica, PNEI & Epigenetica c/o la Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico SFPID (Roma/ Bologna) – Presidente NEVERLANDSCARL e NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS (a favore di un invecchiamento attivo e a sostegno dei caregiver per la Resilienza nel Dolore Sociale) – Responsabile Progetto SOS Alzheimer realizzato da NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS – Responsabile area psicosociale dell’Ambulatorio Popolare (a sostegno dei meno abbienti) nel Centro Storico di Cosenza – Componente “Rete Centro Storico” Cosenza – Giornalista Pubblicista – CTU Tribunale di Cosenza.
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