Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.
Perché, conoscersi, comprendersi e (soprattutto) accettarsi per potere (infine) cambiare, aiuta senz’altro a vivere meglio.
Il delirio è stato, per me, quella conchiglia trovata sulla sabbia dell’anima e che si porta all’orecchio per sentire il rumore del mare e il rumore del canto.” (Alda Merini)
Esiste una differenza fra chi è convinto di cose che non stanno ne’ in cielo ne’ in terra (praticamente, un delirio) e chi invece, semplicemente, ha una sensibilità d’animo così spiccata da arrivare a conclusioni precluse ai “comuni mortali”?
Un pomeriggio in cui il cielo era coperto, scesi fino alla baracca del Guardiano e vidi che la mia ombra lo stava aiutando a riparare un carro (Haruki Murakami)
Il disturbo delirante rientra nel vasto campo dei disturbi psicotici ed è caratterizzato da manifestazioni
di delirio divenute croniche e basate su convinzioni estremizzate, resistenti a ogni critica, palesemente esagerate, non dimostrabili in alcun modo e che alterano significativamente il rapporto con la realtà.
Questi deliri, a volte, possono riguardare situazioni di cui si è sentito parlare anche se, nella realtà, sono abbastanza improbabili: la convinzione di essere seguiti, avvelenati, infettati o amati a distanza da qualcuno.
Altre volte, riguardano situazioni francamente impossibili come, ad esempio, il trovarsi senza organi interni ma non avere alcuna cicatrice.
La differenza tra un delirio e una convinzione falsa o errata è che, nel primo caso, il soggetto continua a crederci indipendentemente dalla quantità di prove contrarie.
Tali convinzioni (o credenze, che dir si voglia) “patologiche”, per dar luogo a un disturbo delirante, devono persistere per almeno 1 mese, senza altri sintomi di psicosi (allucinazioni, pensiero disorganizzato, comportamento motorio grossolanamente disorganizzato, sintomi negativi) e compaiono, di solito, in età adulta.
Ovviamente, l’ambiente e la formazione culturale e religiosa devono essere tenuti in considerazione nel valutare la possibile presenza di un disturbo delirante.
Una caratteristica comune degli individui con disturbo delirante consiste in una apparente normalità nel comportamento e nell’aspetto complessivo fino a quando non si mettono in discussione le loro idee deliranti o, peggio, non si cerca di convincerli a cambiare idea.
La compromissione funzionale (problemi sul lavoro e isolamento sociale) è, di solito, più circoscritta rispetto a quella osservata in altri disturbi psicotici anche se, nei momenti ci crisi delirante, le limitazioni possono diventare addirittura invalidanti.
Per capirci meglio, ci troviamo di fronte a un disturbo delirante, quando:
- La presenza di uno o più deliri, dura da almeno un mese.
- Sono assenti allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento grossolanamente disorganizzato e sintomi negativi (caratteristici del quadro di base più complesso della Psicosi)
- Il funzionamento complessivo, a parte nei momenti di delirio, non risulta compromesso in maniera marcata e il comportamento non è chiaramente bizzarro o stravagante.
- Eventuali episodi maniacali o depressivi maggiori sono di breve durata rispetto al periodo delle manifestazioni deliranti.
- Il disturbo non è attribuibile agli effetti di sostanze tossiche (alcol, droghe, farmaci) o dalla presenza di altri disturbi mentali come, ad esempio, il disturbo ossessivo compulsivo o quello del dismorfismo corporeo (preoccupazione legata alla percezione di uno o più difetti fisici inesistenti o lievi).
Come abbiamo già visto nella puntata specifica, le manifestazioni deliranti possono apparire sotto diverse forme.
I deliri di persecuzione, cosi come quelli di gelosia sono i più comuni.
Anche i deliri di riferimento (cioè, la convinzione che alcuni gesti, alcuni segnali o stimoli ambientali siano diretti a sé stessi perché vogliono significare qualcosa di specifico) sono abbastanza comuni.
Seguono, a ruota, i deliri di grandezza e i deliri cosiddetti erotomanici (cioè quando un individuo crede che un’altra persona sia innamorata di lui)
Abbastanza significativi sono i deliri nichilistici (che comportano la convinzione che si verificherà certamente un evento catastrofico).
Diagnosi differenziale
Disturbo ossessivo compulsivo nel quale, infatti, si vivono le propri convinzioni come qualcosa di opprimente da cui non ci si riesce a liberare;
Disturbi neurocognitivi, che sono legati a un declino cognitivo dovuto all’età o a condizioni cliniche (tumori cerebrali, epatopatie gravi, etc.);
Disturbi psicotici dovuti all’utilizzo di sostanze tossiche (droghe, alcol, farmaci);
Schizofrenia e disturbo schizofreniforme in cui sono presenti gli altri sintomi tipici della psicosi (allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento grossolanamente disorganizzato e sintomi negativi)
Disturbi depressivi e bipolari e disturbo schizoaffettivo, che si manifestano solo quando l’umore è, di base, alterato.
Chi sei tu che usurpi quest’ora notturna e insieme la figura alta e guerriera in cui la maestà del re danese, ora sepolto, marciò un giorno? Parla, perdio, parla dunque! (William Shakespeare – Amleto)
Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale ci occuperemo del cosiddetto “Disturbo Psicotico Breve”
Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale.
Buona “degustazione”

Direttore Responsabile “La Strad@” – Medico Psicoterapeuta – Vicedirettore e Docente di Psicologia Fisiologica, PNEI & Epigenetica c/o la Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico SFPID (Roma/ Bologna) – Presidente NEVERLANDSCARL e NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS (a favore di un invecchiamento attivo e a sostegno dei caregiver per la Resilienza nel Dolore Sociale) – Responsabile Progetto SOS Alzheimer realizzato da NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS – Responsabile area psicosociale dell’Ambulatorio Popolare (a sostegno dei meno abbienti) nel Centro Storico di Cosenza – Componente “Rete Centro Storico” Cosenza – Giornalista Pubblicista – CTU Tribunale di Cosenza.
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