Posted on

Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.

Perché, conoscersi, comprendersi e (soprattutto) accettarsi per potere (infine) cambiare, aiuta senz’altro a vivere meglio.

Ho sposato me stesso, da sempre. E non andiamo quasi mai d’accordo. (Carmelo bene)

Abbiamo visto nella puntata precedente (ma, anche nella puntata dedicata ai meccanismi di difesa corrispondenti) che, il soggetto organizzato in senso nevrotico (quindi meno grave), sarà considerato come un individuo con disturbo isterico di personalità; per i soggetti organizzati all’interno di un livello borderline o narcisistico, si parlerà di disturbo istrionico di personalità.

Il professor Glen Gabbard ci spiega che, un aspetto comune che lega il disturbo Isterico e quello Istrionico, è ciò che viene definito “stile cognitivo”, cioè il modo di rapportarsi agli altri (e a sé stessi): generico, privo di precisione nei dettagli.

In una sola parola, impressionistico.

Il termine “impressionismo” compare a partire dal 1874 quando, il pittore francese Claude Monet espose una sua tela dal titolo “Impressione del sole nascente”. Un critico non apprezzò quest’opera e chiamò Monet e il suo gruppo “impressionisti”: non in grado di esprimersi con ricchezza di dettagli.

Tornando all’argomento di questa puntata, se, per esempio, si dovesse chiedere ad una persona isterica o istrionica una valutazione sul suo fine settimana, con molta probabilità, le risposte sarebbero, laconicamente (e in base a come avrebbe vissuto i giorni di festa)

Alla grande!”

Veramente terribile!”

Ovviamente, senza i necessari dettagli, utili a capire i motivi di tali affermazioni.

Questo modo di rispondere è strettamente correlato all’uso di particolari meccanismi di difesa, che riducono o inibiscono del tutto l’elaborazione delle domande, per arginare le emozioni più intense.

E, quindi, rimozione, diniego, dissociazione e repressione consentono di ridurre la risposta emozionale.

A queste condizioni, la risposta “Non so” sottende, in realtà, “Non devo assolutamente sapere!

Per contro, a questa inibizione emozionale, a volte si alternano eccessi di espressività emotiva che servono, unicamente (e inconsciamente) a sollecitare risposte da parte di chi sta intorno.

E, poi, esistono gli Stati dissociativi

Come i sintomi di conversione, gli stati dissociativi sono stati spesso classificati all’interno del quadro isterico, anche se si riscontrano in persone con diverse diagnosi (non solo della sfera psicotica)

Secondo i maggiori esperti del settore, la manifestazione più grave di dissociazione è rappresentata dal disturbo dissociativo dell’identità, che coinvolge processi di scissione (nel senso che, diverse parti di sé, sono mantenute separate, come se si fosse persona diverse)e processi di rimozione (nel senso che, idee o azioni attuate da poco o mentre le si sta compiendo, non vengono ricordate, non vengono consapevolizzate).

Queste persone, che soffrono di “Dissociazione”, spesso hanno una scarsissima capacità di ricordare le proprie azioni che, addirittura, affermano di percepire come se fossero quelle di qualcun altro.

E a questo proposito, nei testi del prof. Glen Gabbard viene riportato un esempio particolarmente significativo.

Una donna con disturbo istrionico, che soffriva anche di sintomi dissociativi, scoprì di avere dei tagli sul seno sinistro di cui non sapeva spiegarne l’origine.

Poco tempo dopo, il marito la trovò in bagno in piena notte mentre, in una specie di trance (lo stato dissociativo), si stava tagliuzzando il seno con la lama di un rasoio.

Durante una seduta di ipnosi, effettuata a scopo diagnostico, questa persona dichiarò:“Io devo soffrire così come ho sofferto mia madre”

Per inciso, la madre era stata appena sottoposta ad un intervento chirurgico per carcinoma mammario.

In questo caso, si denota anche il meccanismo di difesadell’identificazione, che rappresenta un altro comune meccanismo di difesa.

Aspetti psicodinamici: alla radice del problema

Come ci spiega il prof. Vittorio Lingiardi, anche alla base del disturbo istrionico o isterico, è rintracciabile una grave carenza delle cure materne nella prima infanzia.

Questa precoce privazione affettiva indurrebbe il bambino a rivolgersi al padre, per il soddisfacimento dei propri bisogni.

In questo modo, però, può nascere un’idealizzazione patema esasperata.

In altri casi, si può reagire in maniere paradossale: idealizzando la madre per nascondersi la rabbia e la delusione che, in realtà, si prova nei suoi confronti.

La struttura difensiva si organizza, come abbiamo visto, intorno a meccanismi come la rimozione (tentativo di “dimenticare” desideri, sentimenti, pensieri o esperienze disturbanti), il diniego(cioè una negazione inconsapevole di alcuni aspetti della realtà), la dissociazione (di cui abbiamo parlato prima), la repressione(con il posporre ad altri momenti, l’incontro con ricordi disturbanti) e, inoltre, l‘idealizzazione (ipervalutazione di sé o degli altri)

I meccanismi della rimozione e del diniego spiegano anche il cliché comportamentale di queste persone, povero di dettagli, emotivamente esasperato.

Una lacunosa memorizzazione degli eventi e una loro rievocazione vaga e imprecisa consentono, di fatto, una più facile eliminazione di quegli aspetti della realtà che non si vogliono consapevolizzare.

La precarietà affettiva vissuta nell’età infantile diventa responsabile di caratteristiche dell’istrionico come la teatralità e la seduttività, utilizzate fin da piccoli per attirare, disperatamente (a livello inconscio), le attenzioni degli adulti.

Tieniti la tua coerenza, vecchio! Sono incoerente, come l’aere, più dell’aere!”(Carmelo Bene)

Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale ci occuperemo di trattare il Disturbo Ossessivo Compulsivo di Personalità

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale.

Buona “degustazione”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *