Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Nel tranquillo villaggio di Grammatopoli vivevano parole di ogni genere, ciascuna con la propria personalità. Tra queste ce n’era una particolare, l’aggettivo cosiddetto (o così detto). Questa parola aveva il compito di introdurre termini che spesso necessitavano di un chiarimento o di un’ulteriore spiegazione.
Un giorno, le parole si riunirono per la grande festa della Lingua Pura. Tutte erano entusiaste di parteciparvi, ma c’era un problema da risolvere: molti abitanti di Grammatopoli usavano le virgolette dopo cosiddetto, creando frasi come i cosiddetti “moralisti”. Ciò era un oltraggio alla Lingua Pura.
Zia Gram, la saggia custode della grammatica, decise di intervenire per risolvere il problema. “Cari amici,” esordì, “oggi vi insegnerò come usare correttamente la parola ‘cosiddetto’.”
Gli astanti si riunirono intorno a Zia Gram, ansiosi di apprendere. “Vedete,” continuò, “quando usiamo l’aggettivo ‘cosiddetto’ non è necessario mettere il termine che segue tra virgolette, queste sono già insite nel termine ‘cosiddetto’ stesso.”
Tutti annuirono, ma sembravano ancora un po’ confusi. Allora Zia Gram decise di fare un esempio. “Immaginate di dover parlare di un gruppo di persone conosciute per i loro comportamenti ipocriti. Potreste dire i cosiddetti moralisti. Non c’è bisogno, pertanto, di mettere le virgolette, perché ‘cosiddetti’ già suggerisce l’idea che state usando quel termine in modo speciale o con una certa ironia.”
Esempio, una parola molto giovane e curiosa, alzò la mano e chiese: “Ma se volessi davvero evidenziare un termine, cosa dovrei fare?”
Zia Gram sorrise. “Ottima domanda, cara Esempio! In quel caso potresti semplicemente adoperare le virgolette senza ‘cosiddetto’. Potresti dire i ‘moralisti’, tra virgolette, per mettere in risalto quel termine specifico senza l’aiuto, inutile, di ‘cosiddetti’.”
Tutti, finalmente, compresero. “Ah, quindi è così che funziona,” disse Coscienza, “dobbiamo scegliere l’uno o l’altro, non entrambi!”
Zia Gram annuì orgogliosamente. “Esattamente! Ricordatevi sempre: l’aggettivo ‘cosiddetto’ porta già con sé un senso di virgolette implicite, quindi non è necessario aggiungerle; direi, anzi, che le virgolette, in quel caso, sono un’offesa al nostro idioma.”
E così, grazie alla lezione della saggia Zia Gram, nel villaggio di Grammatopoli tutti impararono a usare correttamente “cosiddetto” senza mettere la parola seguente tra virgolette..
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.