Pubblicato su Lo SciacquaLingua
“Mi raccomando, questa sera non andare a letto molto tardi, come il tuo solito – disse il padre al figliolo piú grande – domani devi battere la diana per tutta la famiglia e a me, lo sai benissimo, non mi piace arrivare in ritardo agli appuntamenti: i tuoi zii ci attendono per le nove, al massimo”.
Questo modo di dire, “battere la diana”, era sconosciuto a Giovanni, il figliolo, il quale – per non fare brutta figura nei confronti del padre – si affrettò a consultare un vocabolario e scoprí, cosí, che l’espressione significa “dare la sveglia”.
Nel gergo militare di un tempo si adoperava questa locuzione perché la sveglia era data col suono del tamburo o della tromba proprio all’apparire – a Oriente – della stella (Diana) prima della levata del sole, all’alba.
Oggi questo modo di dire è adoperato, per lo piú, nel senso di incitare qualcuno all’azione, alla riscossa, a “darsi una mossa”, insomma, e anche nel significato di battere i denti per il freddo: durante l’ora di diana, prima della levata del sole, l’aria non è molto calda e fa piuttosto freddo.
Con lo stesso significato di sentir freddo si adoperano anche le locuzioni “tremare come una foglia” e “tremare verga a verga” le cui origini non abbisognano di spiegazioni essendo intuitive.
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.