Quando viaggiano insieme, viene fuori un sapore tutto nuovo, mai prima provato.
Attraverso di te. Ho respirato attraverso di te il profumo del mare del nord. Ho visto il sole al tramonto nel silenzio della brughiera, adagiarsi sullo sfondo, sui rami degli alberi non ancora accarezzati dal calore della primavera.
Sempre dentro di me. Il mio pensiero ti raggiunge ogni qualvolta sento il senso della solitudine, dilagante intorno, e ti rivedo. Mi guardo bene e respiro di nuovo il profumo. Il tuo.
Le luci in alto questa sera sembrano accese dalla mano di qualcuno, messe apposta là ad illuminare e dare speranza. Mi ritrovo fra le braccia di un paesaggio curioso, difficile da decifrare; estraneo a me, mai prima visitato, eppure invitante, caldo ad accogliermi, a donare conforto a questo momento che, prima o poi, dovrà passare.
Parliamo a lungo, diciamo le cose più belle che appartengono solo a noi. Viaggiano dal freddo del nord fino al calore delle mie sicurezze, dirette finalmente, senza percorsi tortuosi e parole che lasciano intendere.
Sono affascinata dal silenzio che cade talvolta fra i sospiri; mi assale l’inquietudine quando quello stesso silenzio si sistema nel ritmo che segue il respiro e lo rende innaturale.
Il fuoco dell’inquietudine. Fra la terra arsa dal sole del giorno, riposa al cadere della sera, stanco, come dopo un percorso fatto da mille strade da scegliere.
La cosa più bella. Questa sera mi ritrovo abbracciata al tramonto a parlare con te. Come da tanto, ormai. Nulla è cambiato fra i sentimenti, ma la consapevolezza è sempre più forte, rende vive le nostre parole che si incastrano armonicamente l’una dentro l’altra. Viene fuori un segreto svelato. Lo diciamo a noi stessi ancor prima che al mondo.
Abbasso le luci e, nell’aria che densa riempie il silenzio, mi lascio andare a quello che sento. Sono sola, ma è solo paura. Ti sento, fra le note che scendono coronando la trasposizione del mio amore all’esterno, che è tanto. Lo stringo e lo dono, restituendolo più grande. E… mi arrendo.
Il fascino di questa sera ricopre l’inquietudine. Solo poesia. Versi nell’aria accarezzano lo sfondo, penombra di luce fioca proietta sullo schermo di fronte la storia della mia, della tua di vita. Apro le braccia ed accolgo, un po’ stanca ma ansiosa di riprendere il cammino che mi porta da te.
Emozioni in tumulto alimentano l’inquietudine del momento; il fascino della seduzione si appropria di noi trascinandoci in un mare di tempesta di passione.
Paesaggio di verde, laghi tranquilli, aria frizzante ma densa. I cieli di Irlanda. Li guardi senza mai fermare il pensiero, che si accompagna ad una lacrima calda di gioia. Per aver finalmente compreso.
Mi muovo lentamente nel buio della stanza e mi chiedo, e ti chiedo. Chissà come mai ogni qualvolta il silenzio diventa pesante, alleggerisco, tendendo la mano a voler incontrare la tua. E lì, questa sera la trovo.
Abbiamo del tempo, tanto ne è passato, ma aspetto con ansia.
La tua voce è nella profondità della notte e chiude una giornata diversa dalle altre, difficile da superare.
Mi trovo in un tunnel, mi sento inghiottita, un senso di costrizione comprime il mio desiderio di volo e mi abbatte, tirandomi giù. Vago per un po’ nella strada, ritrovo la via del ritorno, aspetto il silenzio del fascino, l’ansia dell’inquietudine.
Ti sento, lontano nell’aria, vicino nell’anima.
Fernanda – 28,aprile, 2011
Biologa CNR, Counselor. Responsabile “gestione area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line