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Questo è il nono degli articoli con cui verranno descritte le linee guida del modello di pensiero di derivazione psicodinamica ma Pragmatico Eclettico Analitico del dott. Giovanni Russo. Rappresenta il risultato della trascrizione di centinaia di lezioni registrate ed ha costituito la base del libro “Una psicoterapia ad Indirizzo Dinamico” EUR Ed. Roma 2001

A cura di Oretta Lanternari (Pedagogista e moglie di Giovanni Russo) e Giorgio Marchese (Medico Psicoterapeuta e allievo di Giovanni Russo)

[A] : Ogni Analista vive le sue dinamiche energetiche Affettive ed Aggressive prima nel suo mondo interno, poi durante la dinamica Analitica.

  • Le Emozioni sono dette Complesse quando sono costituite da energia a cariche miste e si qualificano con i termini di Piacere o di Dispiacere in base alla prevalenza della carica, ora positiva, ora negativa .
  • Se le Emozioni complesse risultano cariche di eccessive quantità di Unità Emozionali positive, prendono il nome di gioia.

[A] : L’analista prova la Gioia in funzione dei vissuti del suo sofferente e ne condivide le varie sfumature.

  • Se le Emozioni complesse risultano cariche di eccessive quantità di Unità Emozionali negative, prendono il nome di dolore.

[A] : L’analista soffre le emozioni di sofferenza del suo analizzato/a. Il distacco totale rimane una mera utopia.

PROCESSAZIONE di PENSIERO  dell’Analista e dell’Analizzato durante un colloquio analitico:

Cosa succede nella mente dell’analista

  • Una PAROLA giunge dal mondo esterno, attraversa la barriera dell’APPRENDIMENTO fatta di intelaiature di CORPO (i sensi che devono essere integri e permettere il trasporto delle parole ai centri di scomposizione della Parola in IDEE ) e di PSICHE (parti inerenti alla disponibilità delle Funzioni annesse all’Apprendimento, quali Intelligenza e Volontà, funzione Percettiva del Pensiero – che permetteranno il trasporto delle energie ai centri per la scomposizione in IDEE ).

[A] L’analista ha necessità di essere integro nelle sue funzioni sensoriali che dovranno essere attive.

(a) L’analizzato deve potere trasmettere i suoi messaggi.

  • La PAROLA tramite la SENSIBILITA’ viene captata dalle cellule della Oligodendroglia che si trovano a costituire le guaine mieliniche (cellule di Schwann, in periferia / Oligodendroglia, a livello centrale) . Secondo le ipotesi di Giovanni Russo, gli strumenti che si adoperano per questi trasporti, sono le dinamiche dell’INTELLIGENZA e della VOLONTA’. Lasciate le vie del sistema nervoso gli strumenti Intelligenza e Volontà cedono la notizia (la parola) alla prima funzione del Pensiero, la PERCEZIONE per essere trasportata nel campo psicobioelettromagnetico (all’interno delle cellule microsinciziali della GLIA dove avviene la scomposizione, la comparazione, il riconoscimento o le altre funzioni in alternativa, della parola in idee).

[A] L’analista non può entrare serenamente in una dinamica analitica (che vede due processazioni di Pensiero contemporanee), se la sua mente è frastornata dai suoi problemi non risolti, oppure da difficoltà non chiarite.

  • Perché avvengano queste dinamiche sarà necessario che la Psiche (Pensiero) adoperi delle quantità di Unità Emozionali (preparatorie), per costituire le Pulsioni necessarie alle attivazioni del trasporto dei pacchetti di energie dal livello della Sensibilità fino al campo psicobioelettromagnetico all’interno delle cellule gliali.

Ma le prime azioni che le Pulsioni devono compiere servono per il mondo interno dell’analista, rappresentate dalla sua Armonia.

[A] Per ottenere una scelta corretta delle dinamiche energetiche, il mondo interno dell’analista dovrà permanere in una dinamica energetica di ARMONIA.

Energeticamente significa avere prodotto una dinamica di Equilibrio mediante le Energie che determinano le EQUIFORZE.

Le EQUIFORZE si determinano quando le Emozioni sono costituite da Energie equivalenti (+ e – ) = ad es. : l’atomo in equilibrio.

Quando le Emozioni sono a prevalenza positive si raggiunge la Solidità la quale promuove la STABILITA’.

A questo punto iniziano le dinamiche delle funzioni del Pensiero.

1. La prima azione che si produce, mediante la 1° funzione del PENSIERO (l’IDEAZIONE) è l’esplorazione della idea e la sua scomposizione, ciò avviene mediante la collaborazione della funzione seconda del Pensiero, detta RIFLESSIONE.

  1. Avvenuta la scomposizione della Idea in ESSENZE, DATI e DATI PARCELLARI, mediante l’Intelligenza e la Volontà, si procede a richiamare i dati parcellari analoghi depositati precedentemente nella memoria.

[A] : durante questa fase (dati parcellari depositati in memoria) possono emergere, per attivazione, dei contenuti personali della vita dell’analista, i quali se non sono stati risolti (idee incapsulate), possono turbare le dinamiche dell’analisi.

  • In quel momento l’analista procede ad una analisi dei problemi dell’analizzato e anche dei suoi perché, mentre avviene il confronto (fra i dati parcellari nuovi arrivati ed i dati parcellari esistenti in memoria), la mente dell’analista può rivivere le sue difficoltà di carattere nevrotico (capsule proprie) in relazione alle dinamiche della sua analizzata/o.

3. Avvenuta la prima identificazione sommaria, si procede al confronto tra i fasci di energie dei dati parcellari della Idea della parola proveniente dal mondo esterno ed i dati parcellari della idea simile, conservati nella memoria e rievocati dagli strumenti Intelligenza e Volontà.

[A] Durante queste dinamiche, l’Analista funge da Logica ed è occupato a verificare le idee corrette, le sue, memorizzate prima, da quelle scorrette che la parola dell’analizzato ha proposto.

4. Avvenuto il confronto possono avverarsi una serie di risposte, in seguito alle dinamiche di Apprendimento precedentemente acquisite dall’analista.

5. Ovviamente, prima di operare delle scelte sarà necessario che nella memoria dell’analista siano state create (sulla base del principio di conservazione delle leggi umane in base alla Logica) delle motivazioni corrette, secondo le basi fondamentali.

6. In relazione a ciò si potranno verificare le scelte.

Le basi fondamentali sono quelle che producono l’EQUILIBRIO nell’analista. Tale equilibrio, determinerà  [sempre nell’analista] :

la STABILITA’, la COERENZA, la SERENITA’, la CALMA, la SAGGEZZA, la SOLIDITA’.

Questi elementi generano la SICUREZZA, la quale determina la RESISTENZA (che serve per sostenere il proprio equilibrio raggiunto e preservarlo dagli attacchi delle nevrosi degli analizzati), la quale partorisce la FORZA e L’INTENSITA’.

Tutti questi sostantivi rappresentano ciò che deve intendersi per APPAGAMENTO dei BISOGNI PRIMARI e costituiscono le fondamenta su cui si deve poggiare la FORZA dell’Analista.

7. Il momento della scelta corretta, permetterà anche la costruzione di parole che l’analista promuoverà in risposta ai vari quesiti che porrà l’analizzata/o. Naturalmente tutto dipenderà dalla maturazione che precedentemente è stata prodotta nella mente dell’Analista.

7/b. Lo sviluppo della Logica risulta fondamentale per potere determinarsi, secondo verifica, una scelta utile.

  • Questi sono i momenti in cui si valuta la correttezza della formazione dell’Analista (che l’analista verifica continuamente durante le dinamiche analitiche).

Cosa succede nella mente dell’analizzato

Da tutto quello che abbiamo visto finora, si producono dinamiche di interazione tra analizzato ed analista di  tipo prevalentemente inconsapevole, osservabili mediante piccolissimi movimenti ed ammiccamenti del volto che, al rallentatore, possono essere distinti nei seguenti momenti quali : CONFRONTO, RICONOSCIMENTO, AGGIUNTA, ACCORPAMENTO (subire – integrare), RIGETTO, RINFORZO, NUOVA TRACCIA MNESTICA, LA NUOVA COMUNICAZIONE.

A) IL CONFRONTO :

L’idea conservata in memoria verrà raffrontata con l’idea giunta dal mondo esterno e, se verrà identificata come simile, si avrà il riscontro, confermato da un segno dall’analista e potrà essere accettata per il Riconoscimento.

Questa dinamica è osservata, verificata, prima dall’analista mediante il sopraggiungere delle parole dell’analizzata/o, poi accettata dall’analizzato in risposta alle parole dell’analista. Da ciò si avrà…

  1. IL RICONOSCIMENTO:

A questo punto potrà succedere energeticamente quanto segue : si determinerà il relativo rinforzo dei dati parcellari che costituivano l’Idea precedentemente depositata nella memoria. In tale modo, se l’idea è corretta la stessa Idea si rafforzerà sia nella mente dell’analista che dell’analizzato. Se questo dinamismo sarà ripetuto, l’Idea sarà fissata in modo indelebile nella memoria, determinando l’Idea STABILE.

C) da ciò si produce l’AGGIUNTA:

questo vuole dire che si aggiungono nuovi dati parcellari a quelli preesistenti, producendo l’arricchimento della memoria in funzione della Idea pervenuta (in qualità ed in quantità energetiche corrette).

Dopo tutte queste dinamiche, energeticamente si determinerà

  1. l’ACCORPAMENTO

In questo modo si aggiunge, energeticamente, l’idea pervenuta dal mondo esterno all’idea preesistente nel mondo interno. Questo significa che si assommano le quantità e le qualità dei “fasci di Energia” della Idea in memoria, alle quantità e qualità dei “fasci di Energia” pervenuti con la nuova Idea, per la presenza di energie analoghe.

1. l’Accorpamento di V.Erg.U. può avvenire :

  • nel “SUBIRE” ;
  • nell’INTEGRARE.

SUBIRE

Quando la forza, l’intensità e la ripetitività della Idea del mondo esterno, risultano notevoli e le proprie capacità di scelta sono deboli oppure non sono tali da sapersi opporre, si determina il Subire dell’analizzato.

Per opporsi serve l’appoggio dell’analista

INTEGRAZIONE

Avviene per volontà propria e per scelta, quando accade il processo dell’accettare (anche in questo caso serve la verifica dell’analista).

In questo caso si otterrà il RINFORZO che determinerà la maggiore sicurezza nella mente dell’analizzato.

2. IL RIGETTO o RIFIUTO dell’idea proveniente dal mondo esterno, Potrà avvenire quando, secondo la propria Logica sviluppata, le Idee possedute in memoria sono chiare, mentre la nuova Idea non si armonizza con esse.

Questo è uno dei momenti più interessanti dell’Analista, che funge da verificatore mediante (Logica), ed è l’occasione utile perché l’Analista possa intervenire anche con energia aggressiva positiva.

3. si crea una nuova TRACCIA MNESTICA, nel caso in cui l’Idea del mondo esterno risulti essere nuova (cioè non esistente nella memoria). In questo caso si procede alla fissazione della nuova idea in una traccia mnestica che si produce per accettare la nuova quantità di energia arrivata.

Anche in questa evenienza l’intervento dell’Analista risulta utile : infatti quest’ultimo dovrà prima verificare la nuova idea e poi facilitare la sua assunzione mediante il rafforzamento. La pazienza nella ripetitività rappresenta l’elemento fondamentale dell’opera dell’analista.

Tutte queste dinamiche costituiscono il lavoro fattivo dell’analista durante il procedimento di analisi.

L’analisi darà all’analizzato, come risultato finale :

  • L’arricchimento delle idee nuove.
  • La verifica delle idee antiche e le sue modificazioni.
  • L’accorpamento ed il rinforzo sulle idee già corrette.
  • Il sostegno e l’appoggio per rifiutare le idee scorrette e non permettere di dovere subire ancora.

LA NUOVA COMUNICAZIONE rappresenta il compimento ultimo di un percorso analitico, in cui si avrà il nuovo sistema di comunicare dell’Analizzata/o, anche in questa dinamica ci sarà il controllo e la supervisione dell’Analista che rappresenterà la guida .

Durante questa fase si avrà, mediante il Pensiero, la formazione dei CONCETTI e la messa in atto dei nuovi apprendimenti.

Oretta Lanternari – Pedagogista

Giorgio Marchese : Medico Psicoterapeuta,  Direttore “La Strad@”

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