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Nasce dagli occhi di un bambino…,


 

Pensieri degli anni difficili

Passeggiando dolcemente fra i vicoli bui di una città sconosciuta, immaginando la vita di chi la abita e la rende viva. Con le proprie sofferenze, le abitudini, la rincorsa all’istante di serenità che, una volta catturato, possa estendersi e prolungarsi nell’eterno. Senza grosse richieste e pretese. Ciò non vuol dire doversi accontentare, ma impegnarsi al raggiungimento del benessere, della mente e dello spirito.

Quante volte ho sentito l’inquietudine assalirmi e rimanere dentro senza mai abbandonarmi, nemmeno a prendere il respiro. Si impossessa e non sente ragioni, invade e fa di me quello che vuole senza rispetto per i miei desideri, o forse i pensieri che sono un po’ più realizzabili e terreni. Il desiderio è qualcosa di più.

Ripenso all’ultimo libro, quello che ho letto e sfoglio ancora. Non riesco a separarmene. Qualcuno dice che ci si mette l’anima nelle pagine che si amano e forse è vero. E sarà per questo che mi duole un po’ il cuore quando devo staccarmene, quando si chiude un capitolo. Le ultime righe, le ultime parole.

Quanto può essere importante una serata trascorsa con un po’ di imbarazzo, ma fra le risa. La complicità ci lega tutte, siamo in quattro. Dopo tante ore trascorse nel rigore e con la sete di incamerare, arriva questo momento di spasso e libertà. Di esprimere quello che siamo senza limiti e nel pieno rispetto l’una dell’altra. Mi sento imbevuta di gentilezza e bei pensieri, incomincio a pensare di essere sulla giusta strada alla serenità e all’equilibrio. La capacità di comprendere viaggia con la capacità di saper percepire. È impossibile compenetrare uno stato d’animo se prima non lo si percepisce così come realmente è. Senza finzioni e senza nascondere, avendo la consapevolezza che quello che si è è frutto di un trascorso di vita che, comunque sia vissuto, ha mandato dei messaggi ed ha segnato.

Bisogna saper cogliere!

Scorro nella biblioteca virtuale della mia anima le righe che più hanno segnato le tappe della mia esistenza. Ritornano alla memoria le fiabe di paesaggi incantati, accompagnate dalle immagini dorate di fate e principi azzurri. A volte la musica e le cantilene fanno da colonna sonora a questi racconti, sempre la stessa, ti invita ad entrare “senza l’ombrello o il cappottino”, puoi uscire dalla tua stanza e viaggiare nella fantasia.

Trovo un nesso, un legame profondo fra le pagine dei racconti di sconosciuti e d’altri mondi ed il piacere nell’inventare un progetto che porti un po’ di allegria e di magico sentire delle feste.

“Nasce dagli occhi di un bambino,

nel tramonto di un giorno,

fra la prepotenza dell’innocenza.

Una fiaba ed un giocattolo,

un sorriso nascosto,

il desiderio di restituire la fantasia.”

Mi proietto senza guardarmi intorno, forse con un po’ d’arroganza e, forzando un po’ la mano, entro nelle case della gente. Chiedo gentilmente toccando i tasti che suonano e risvegliano le armonie, la parte più profonda e più preziosa dell’anima. Quella che a volte sfugge via e si nasconde, ma vive lo stesso la tua vita, sente, si arricchisce e al momento buono dona, esplodendo di creatività e voglia di fare. Non sempre è purtroppo così, ci si scontra spesso con la superficialità e il peso del senso di assolutezza che a volte lega e rende il flusso dei sentimenti un po’ nodoso. Non si scioglie facilmente, come un qualcosa che si ferma in gola ed ostruisce.

Davanti ai miei occhi scorrono veloci le pagine di nuove storie, paesi mai visitati, personaggi inventati e di realtà. Dietro le parole dipinte di chi le ha fatte proprie e ha deciso di trasmetterle, invitando ad entrare e vivere questa avventura.

I libri rappresentano il bagaglio della propria realtà. Provo il desiderio di arricchire di parole il vocabolario della mia vita, aggiungendo un capitolo dopo l’altro, a far in modo che l’uno diventi il desiderio di leggere il successivo. Il piacere della lettura si trasforma così nell’infinito, una di quelle cose della vita che non finirà mai, di cui l’essere umano ne ha tanto bisogno. Un riferimento che non crolla, una sorgente naturale che alimenta fantasia e cultura, un sogno che si concretizza fra i versi.

 

Fernanda
– 25 Novembre 2007