Posted on

Un sussulto.


 

Pensieri degli anni difficili – 111

 

Nel corso della mia vita non credo di aver avuto mai la voglia di bruciare le tappe. Sento di aver vissuto ogni fase nella giusta dimensione temporale: girando al momento esatto e forse anche dopo… studiando quando era necessario ma… anche, lasciandomi spesso andare e non rinunciando a quasi nessun piacere solo perché “in ritardo”. E così, ancora oggi, non mi tiro indietro se mi ritrovo fra i ragazzi del quartiere a tirare due calci ad un pallone, a chiacchierare amichevolmente con qualcuno mai visto prima, a guardare bene intorno cercando di non lasciarsi sfuggire niente di quello che potrebbe aiutarmi a crescere e andare avanti senza troppe interferenze.

Non riesco proprio a capire questo periodo di tempo ormai troppo lungo per poter essere retto anche nelle situazioni ambientali più favorevoli!

E così mi ritrovo a navigare alla ricerca di una possibile spiegazione, leggendo sempre e solo quello che voglio ritrovare fra le righe e tralasciando quello che farebbe porre l’accento su un qualcosa che fa male e che non riuscirei in nessun modo ad affrontare.

Eppure la risposta è lì, semplice e chiara. Dà la soluzione immediatamente se solo trovassi il coraggio di porre la domanda.

Non sopporto le situazioni in cui ci si lancia in imprese senza tempo, scansando e scartando e forse anche calpestando i sentimenti senza averne alcun rispetto. È una sensazione sgradevole e che fa male.

Adoro correre nel verde degli ambienti, lasciando i capelli liberi al vento e senza costrizioni. Guardare dritto senza vedere nulla, in realtà, ma sentire solo il fruscio dell’aria che attraversa la mia pelle e mi rinfresca.

Ma come è possibile che dopo tanto riflettere e pensare, smontare e analizzare, ci si ritrova in preda alle solite paure come se non si fossero risolte né affrontate?

La vita è un continuo movimento di sentimenti, passioni, sensazioni per le quali mai si scrive l’ultima parola, anzi si ripropone ciclicamente se hai deciso che non hai nessuna voglia di ritirarti da questo incantevole gioco. Insomma se ritieni di voler continuare a vivere godendo e prendendo tutto ciò che ti può arricchire dentro l’animo e nel corpo.

Non penso che mai lascerò andare, andrò avanti insieme alle paure che si fanno sempre più mie e che, quindi, mi appartengono senza doverle nascondere solo perché…

Un sussulto. Il respiro questa volta mi si ferma ma non per meglio trattenere, al contrario come un blocco che si pone all’improvviso impedendo di comprendere.

Una carezza… Parte dalle mani, sfiora il viso, trasmette il suo calore denso di messaggi senza le parole. La sento posarsi su di me, la ricevo, accompagnata da un’intensa vibrazione di forti sensazioni. Teneramente scivolo in una dimensione conosciuta e sempre nuova, porgo le mani aprendole in un abbraccio, spalancando l’affetto e il sentimento proponendo per poter accogliere.

Mi ritrovo a scrivere in due tempi! Sul quaderno delle emozioni nascosto anche a me stessa e sulla pagina che vuole essere mostrata agli altri, forse nella speranza di cercare, fra chi vi dedica il suo pensiero, una fonte di comprensione. Per occultare un po’ la solitudine. E sentirsi capiti, non poi così diversi gli uni dagli altri. Ognuno a modo suo ha trovato il cammino da seguire, perché, è bene sia chiaro a tutti, la vita si increspa senza guardare in faccia nessuno, non esiste un qualcuno che viene risparmiato. Diversa è solo la modalità di rapportarsi alle cose, di affrontarle e viverle. Qualcuno segue la strada che conduce dritto all’anima, altri costruiscono un pensiero che si arricchisce di tonalità prese dall’interno ma mascherate a se stesse così da non soffrire delle proprie debolezze. E poi alla fine c’è chi vive senza pensare, o meglio senza cercare a tutti i costi delle risposte agli stati d’animo.

Rileggendo attentamente e lasciando il pensiero alla riflessione fra le righe si intravedono due diverse coppie di mani, in verità. A volte distinte e ben separate, altre si intrecciano fondendosi come fossero una sola cosa. Un solo sentire, un solo agire, una sola sofferenza, una sola anima…

Sistemo una pausa fra me e il mondo intero.

È incredibile come uno stesso spazio in un diverso, ma breve, arco temporale possa trasmettere e suggerire del nuovo! La sorpresa è sempre una gran bella emozione.

 

Fernanda