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Per risparmiare e per vivere meglio.


Che si sia vicino al collasso energetico, questo non è più una novità né fa più notizia, che l’Italia debba comprare l’energia da altri paesi si sa perché tutto ciò grava sulle tasche dei consumatori, ma quello a cui non si dà la giusta rilevanza, pensando che il problema si possa ancora rinviare è che il pianeta terra è sempre più soffocato ed assediato dall’inquinamento, e il sistema economico mondiale macina sempre più energia per soddisfare i bisogni umani.

Per evitare il crollo ecologico, secondo gli esperti, bisognerebbe ridurre le emissioni di CO2 e degli altri gas responsabili dell’effetto serra ed incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, cioè sole, acqua e vento.

Le fonti energetiche naturali rinnovabili non si esauriscono e non inquinano, per cui da loro si può attingere e produrre energia verde, per esempio, l’acqua, in Italia rappresenta la risorsa rinnovabile più sfruttata ai fini energetici. Attualmente rappresenta circa il 70% dell’energia prodotta da fonti alternative, ed anche a livello comunitario l’acqua rappresenta la fonte maggiormente utilizzata.

Sfruttando il Vento, invece, gli aerogeneratori (le grandi pale) ne utilizzano l’energia cinetica trasformandola in elettricità. In Italia, questa fonte energetica è poca diffusa per i limiti naturali del territorio, anche se negli ultimi anni si è registrato qualche progresso.

Dal sole, i sistemi per sfruttare la sua energia sono due : gli impianti termici che producono acqua calda domestica attraverso pannelli solari, e quelli fotovoltaici che trasformano il potenziale energetico in elettricità. La diffusione degli impianti solari termici ha avuto un’impennata solo negli ultimi anni, portandosi a livelli simili ad altri Stati europei come Grecia e Austria. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, la normativa italiana cerca di favorire il loro sviluppo tramite incentivi e benefici economici.

Altre fonti alternative sono costituite dalle biomasse. In questo caso, l’energia si ottiene attraverso la combustione di materiali naturali molto spesso destinati allo scarto: legname, residui agricoli e forestali, rifiuti urbani vegetali, scarti dell’industria agroalimentare. Oltre all’elettricità, con questi materiali si possono produrre carburanti alternativi (biodiesel, bioetanolo) molto meno inquinanti della tradizionale benzina.

Infine, con il geotermico si sfrutta il calore del sottosuolo e si produce energia.

L’Italia è tra i Paesi europei che più utilizza questo sistema: il 2% dell’elettricità nazionale deriva da energia geotermica. Quest’ultima è concentrata soprattutto in alcune aree della penisola, in particolare Toscana e Umbria.

La diffusione di energia rinnovabile e pulita è diventata una priorità a livello planetario per evitare l’aumento di produzioni e consumi che danneggiano l’ambiente.

In Italia l’energia alternativa stenta a decollare, per cui i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, hanno lanciato una nuova iniziativa denominata “Conto energia”, al fine di promuovere la diffusione degli impianti fotovoltaici.

In pratica, attraverso incentivi economici si vuole premiare chi produce da sè elettricità pulita ottenuta sfruttando i raggi solari. I benefici, in questo caso, non derivano dall’acquisto dei pannelli, ma consistono nel pagamento di una tariffa conveniente in base all’energia prodotta. Senza contare che un maggior rispetto dell’ambiente comporta una qualità di vita migliore con una maggiore attenzione per la salute che rientra tra gli obiettivi previsti dal legislatore a livello europeo.

 

Maria Cipparrone

Ha collaborato alla stesura dell’articolo l’avv. Patrizia Volpintesta.