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Rischi e vantaggi delle “comode” rate.


 

Secondo i dati della Banca d’Italia gli Italiani preferiscono comprare a rate. Scende, infatti, la propensione al risparmio e aumenta quella di comprare oggi e di pagare domani. Al finanziamento si ricorre per acquistare qualsiasi bene, l’auto, il computer, i mobili, il telefonino ma anche le vacanze e il conto dal dentista. Il pagamento con comode rate mensili da l’idea di avere maggiori capacità finanziarie e di poter comprare tutto senza rinunciare a niente. Spendere poco ogni volta e avere tutto, questa è la filosofia del credito al consumo, anche se spesso ci si ricorre per necessità poiché rappresenta l’unico modo per affrontare spese impegnative.

Ma cos’è il credito al consumo? E’ un contratto disciplinato dalle leggi in materia bancaria e creditizia che si concretizza in una concessione di un credito sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di altra analoga facilitazione finanziaria a favore di una persona fisica, che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta (definizione di consumatore). E’ evidente che si tratti di un’operazione di prestito attraverso la quale il consumatore ottiene dei finanziamenti rateali finalizzati all’acquisto di beni o servizi o per prestiti personali. I finanziamenti sono di importo determinato e con un piano di rimborso definito, con rate concordate al momento della sottoscrizione del contratto, se il tasso d’interesse pattuito è fisso.

Le altre forme di credito al consumo sono costituite dal:

  • credito rotativo (revolving credit) in cui il consumatore usufruisce del finanziamento mediante una somma, a sua disposizione, che potrà utilizzare con una carta di credito( appunto carta revolving) presso negozi convenzionati oppure rivolgendosi direttamente alla banca o alla società finanziaria. In tal caso il piano di rimborso è libero, con la previsione di una rata minima mensile. Le carte revolving sono convenienti solo per chi le emette, perché il tasso d’interesse medio è del 17% ma può arrivare anche al 25%.
  • Cessione del quinto dello stipendio che è una modalità di pagamento a rate che consente anche a chi è protestato di destinare il 20% del proprio stipendio a pagamenti rateali per un periodo che va dai 2 ai 20 anni.
  • Scoperto di conto corrente.

Il credito al consumo può essere concesso:


  1. dalle banche;
  2. dagli intermediari finanziari, iscritti negli elenchi di cui agli artt. 106 e 107 del T.U.;
  3. dai commercianti solo nella forma della dilazione del pagamento del prezzo.

Il contratto deve essere stipulato in forma scritta, a pena di nullità, presso lo sportello della banca o della società finanziaria che concede il prestito, o presso il punto vendita cui ci si rivolge per l’acquisto, consegnando in tutti i casi una copia al consumatore.

Per calcolare quanto costerà il finanziamento è necessario individuare il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che indica il costo totale del credito a carico del consumatore e che ricomprende le spese, le commissioni e le eventuali assicurazioni obbligatorie. Il criterio per il calcolo è stabilito dal CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio). Dal TAEG va distinto il TAN (tasso interesse annuo nominale). I tassi applicati ed ogni altra condizione economica da parte di chi eroga il finanziamento devono essere obbligatoriamente pubblicizzati mediante avvisi affissi sulle pareti dei locali di loro pertinenza o con volantini a disposizione dei consumatori.

Il consumatore deve accertare che nel contratto siano indicati chiaramente i seguenti elementi:

  • il nome della banca o della società finanziaria che eroga il prestito (in quest’ultimo caso accertandosi che sia autorizzata attraverso l’iscrizione in un apposito albo da controllare sul sito www.uic.it);
  • i dati del consumatore;
  • l’ammontare e le modalità del finanziamento;
  • il numero, l’importo e la scadenza delle rate di rimborso;
  • TAN E TAEG (confrontando quest’ultimo con i dati della Banca d’Italia sul sito www.bancaditalia.it per verificare se supera la soglia del tasso d’usura fissata ogni tre mesi dalla Banca d’Italia, in caso affermativo e se si è già sottoscritto il contratto bisognerà rivolgersi al giudice perché lo dichiari nullo) ;
  • le eventuali garanzie richieste;
  • gli eventuali oneri a carico del consumatore esclusi dal calcolo del TAEG;
  • le modalità di recesso dal contratto.

Se il contratto è firmato contestualmente dalle parti i suoi effetti sono immediati nei loro confronti. Nel caso in cui il consumatore sottoscrive una “proposta di finanziamento”, questa deve essere accettata da chi eroga il prestito e solo allora il contratto è vincolante. Prima dell’accettazione, il consumatore può esercitare, entro un termine stabilito (di solito 10 gg), senza alcuna penalità a suo carico, il diritto di recesso dalla proposta. Inoltre, è riconosciuta allo stesso la facoltà di adempiere in via anticipata, versando il capitale residuo e gli interessi fin ad allora maturati ed usufruendo, per legge, di un’equa riduzione del costo complessivo del credito, secondo le modalità stabilite dal CICR.

Quali sono i rischi di questi finanziamenti?

I rischi sono rappresentati dai costi spesso molto elevati e per nulla trasparenti e dall’incapacità in alcuni casi di far fronte all’indebitamento, soprattutto se si è ricorso a più di un finanziamento.

Maria Cipparrone